A Little Less Conversation
La Ballata del Trasimeno diventa una mini serie grazie a Nexis Production

La Ballata del Trasimeno diventa una mini serie grazie a un fondo USA. Il mediometraggio nato dall’amore per il Lago Trasimeno si prepara a fare il salto verso la distribuzione internazionale, dopo la firma di un accordo con AS Capital Inc., fondo di investimento americano che ha deciso di scommettere sul progetto.
La casa di produzione è perugina
Il film, presentato nel 2023, aveva già conquistato il pubblico di diversi festival nazionali e internazionali. Ma adesso la produzione si rilancia: la mini serie sarà realizzata da Nexis Productions, una casa di produzione nata a Perugia, interamente finanziata dalla società americana. Il produttore esecutivo sarà Charles D’Alberto, imprenditore italo-australiano noto anche per iniziative a sfondo sociale e solidale, come il recente video musicale a sostegno dei bambini nelle zone di guerra.
Ambizioni internazionali
Il progetto rappresenta un’occasione importante per il cinema indipendente umbro. Il 90% del cast e della troupe sarà locale, confermando l’impegno nella valorizzazione dei talenti e delle risorse del territorio. L’obiettivo della nuova produzione è ambizioso: portare la mini serie non solo nelle case degli italiani, ma anche sugli schermi americani e internazionali.
La trama in breve
Alla base del successo c’è una narrazione forte, firmata dall’autrice Arianna Fiandrini e dal regista Mauro Magrini. La Ballata del Trasimeno racconta la storia di un poliziotto sotto copertura, trasferito in Umbria per sfuggire alla malavita. Travestito da ex attore in cerca di pace, si rifugia sulle rive del lago, dove scopre una nuova vita tra la pesca, la musica e l’incontro con personaggi simbolici del territorio, come Giulia, fotografa appassionata, e Jart, un bluesman. Il film è stato prodotto da Visualcam APS, con il sostegno – fin dai primi passi – dell’attuale Assessore regionale Simona Meloni, che nel 2023 era consigliera dell’Unione dei Comuni del Trasimeno.
Con la sua atmosfera sospesa tra noir e poesia, La Ballata del Trasimeno si candida ora a diventare uno dei progetti più interessanti del panorama seriale italiano indipendente. E chissà, forse anche una nuova porta d’accesso per il cinema umbro verso il mondo.
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Il cerchio rotto – Director’s cut, il film vietato che scuote le coscienze
Un thriller disturbante e premiato all’estero, diretto da Sarah Revoltella, arriva finalmente nelle sale italiane.

Il cerchio rotto – Director’s Cut è il film vietato ai minori che scuote il pubblico e conquista i festival internazionali. L’opera, firmata dalla regista e artista Sarah Revoltella, è pronta a debuttare nelle sale italiane l’8 aprile al cinema Multiastra di Padova, dopo aver raccolto riconoscimenti nei circuiti internazionali. Tra i premi ottenuti: Tokyo International Cinema Awards, LA Independent Women Film Awards e London International Filmmakers Festival.
Questa versione integrale si presenta come un thriller psicologico estremo, capace di disturbare e insieme interrogare. Il film segue Andrea, un ragazzo appena tornato in Italia che viene risucchiato da un gruppo di coetanei sedotti dalla trasgressione. Una cena si trasforma in un crimine efferato, ma nessuno denuncia l’accaduto. I protagonisti scelgono invece il silenzio, dando vita a una spirale autodistruttiva fatta di menzogne, violenza e sfide mortali.

La regista del fil
Il cerchio rotto – Director’s cut va oltre la provocazione. È una critica feroce alla società contemporanea, in cui visibilità e appartenenza sembrano avere un prezzo altissimo. «Ho voluto esplorare una società che predica la visibilità a ogni costo», afferma Revoltella, che nel film mette in scena una discesa nell’orrore come specchio dell’alienazione e del bisogno di approvazione.
Con uno stile visivo potente e una narrazione spietata, il film riflette sul lato oscuro del conformismo. La regista, già nota per le sue opere artistiche e performative come Io Combatto e La difesa, conferma qui la sua capacità di fondere estetica e contenuto, ponendo domande scomode con lucidità rara nel cinema italiano.
All’estero, Il cerchio rotto director’s cut è stato accolto come un’opera potente e necessaria. In Italia, invece, il dibattito è appena iniziato: quanto spazio c’è oggi per un cinema che osa davvero scuotere lo spettatore?
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