Punti di svista

Arrivederci cara estate, in autogrill… carissima

Un’estate, quella targata 2024, caratterizzata dall’afa ma anche dal vertiginoso aumento dei prezzi in autogrill. Dove mangiare ormai rappresenta un lusso per pochi. Eppure alle casse c’è sempre da fare la coda…

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    L’estate 2024 sarà ricordata per il caldo record ma anche per i rincari esorbitanti negli autogrill lungo le autostrade italiane. Chiunque abbia fatto un viaggio se n’è accorto. Quest’anno, fermarsi per un caffè e una brioche ha rischiato di svuotare più il portafoglio che il serbatoio dell’auto (e sorvoliamo sui prezzi della benzina).

    Il caffè a due euro

    Già, perché se una volta la sosta in autogrill era un momento di ristoro e relax, oggi è più simile a una «trappola» per turisti e pendolari. Un caffè? Anche due euro. Un panino? Non meno di otto. E guai a volersi concedere una bibita: il prezzo è arrivato a 8 euro al litro. Quasi come l’olio d’oliva…

    Il lusso di mangiare in viaggio

    Il nuovo listino prezzi autostradale sembra a misura di oligarca più che di turista. Secondo le stime di Altroconsumo, mangiare in autogrill costa in media il 70% in più che farlo lontano dalla rete autostradale. Va bene che gestire un autogrill, tra costi di gestione, affitti degli spazi e personale non è cosa facile. Ma il mistero del perché una merendina che al supermercato costa un euro lì costi il triplo è ancora irrisolto.

    Quel senso di vuoto… al portafoglio

    Passi che in estate tutto lievita: i prezzi dei voli, degli hotel, il costo del lettino in spiaggia. Ma una sosta in autostrada per un pranzo volante non dovrebbe richiedere l’accensione di un mutuo. Eppure, si esce dall’autogrill non solo con le mani piene di snack e bevande (perché alla fine tutti ci facciamo un po’ ingolosire) ma anche con un senso di vuoto. Profondo. Al portafoglio.

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