Punti di svista

Campioni d’ignoranza

Primi secondo l’OCSE nella particolare “arte” del leggere ma non comprendere: è questo l’amano primato di noi italiani, in un paese dove l’educazione pare rappresentare un èroblema secondario.

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    E andiamo! Siamo di nuovo primi. Cioè, ultimi ma comunque sempre primi. Poco importa che sia ormai l’unico sport in cui eccelliamo a livello globale: l’analfabetismo funzionale. Un recente studio OCSE ci assegna l’oro nella categoria “adulti che leggono ma non capiscono”, surclassando gli altri Paesi industrializzati. Sono soddisfazioni…

    Leggo ma non comprendo

    Secondo i dati, un terzo degli italiani adulti è incapace di interpretare un testo semplice o risolvere un problema quotidiano basilare. Sa leggere sì, ma non capisce ciò che legge. E molto spesso poi pontifica al bar o sui social mostrando competenze che in realtà non ha.
    Ma non è un caso. L’educazione, si sa, non è prioritaria nel Belpaese. Magari lo sarà dopo l’ennesima riforma scolastica che nessuno legge perché scritta in burocratese.

    Selfie prioritario

    O forse, il problema è il contesto: come si fa a concentrarsi su un testo scritto quando sei impegnato a fotografare il piatto che hai ordinato per postarlo sui social? E a cosa serve leggere un articolo quando dal titolo abbiamo già capito tutto? E dai… è questione di priorità.

    Guardiamo il bicchiere mezzo pieno

    Ma c’è anche un lato positivo: l’analfabetismo funzionale è fantasticamente inclusivo. Vale per i politici, gli influencer, le casalinghe disperate e anche gli studenti. Un bel segnale di uguaglianza sociale per un Paese dove tutti sanno tutto, tutti parlano di tutto ma molti, moltissimi, non sanno nulla di quello di cui parlano.

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