Punti di svista

Chi ha paura dell’AI? Chi l’ha creata sa cosa può fare…

Due premi Nobel che si dicono preoccupati per gli sviluppi che questa nuova tecnologia potrebbe avere, in termini di scollamento con la realtà: c’è da stare davvero allegri…

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    Se anche due premi Nobel prendono le distanze da quella che in qualche modo è la loro creazione, forse è davvero il caso di prestare attenzione. Il Premio Nobel per la Fisica è stato‍ assegnato a John Hopfield e Geoffrey Hinton per il loro contributo fondamentale nello ‌sviluppo delle ​reti neurali artificiali, algoritmi che hanno​ rivoluzionato l’apprendimento delle macchine ponendo le basi per l’intelligenza artificiale. Ma loro stessi, che la materia la conoscono piuttosto bene, hanno detto di essere molto preoccupati per quello che potrà accadere. Non si tratta dei soliti teorici del complotto, ma di scienziati che hanno speso una vita a decifrare i misteri dell’universo. Se perfino loro si preoccupano…


    Il punto non è tanto che l’AI possa dominare il mondo come si vede in film di fantascienza di serie B ma quanto un eccesso di utilizzo di queste tecnologie possa farci perdere il controllo della nostra stessa realtà. Decisioni cruciali per il nostro futuro non possono essere affidate solo e soltanto alle macchine. Non si tratta dunque di fermare il progresso, ma di gestirlo. Perché l’intelligenza artificiale non sfoci nell’ennesima prova di stupidità umana.


    E se l’allarme dei due Nobel non basta, ricordiamoci tutti di un tale Albert Einstien, colui che tra i primi comprese le potenzialità della bomba atomica ma, proprio perché ne conosceva a fondo anche i rischi, si guardò bene dal partecipare al suo progetto di sviluppo. Ecco, se non dalla fisica, impariamo dalla storia.

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