Punti di svista

Il nonno della politica (e un po’ di tutti noi)

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    Negli Europei di atletica di Roma dominati dall’Italia, c’è un vincitore che non ha corso, non ha saltato, non ha lanciato pesi. Ma ha vinto, eccome se ha vinto, per l’ennesima volta. Perché Sergio Mattarella non è semplicemente il presidente della Repubblica. Nel suo abbraccio sincero e genuino con Gianmarco Tamberi dopo l’oro conquistato nel salto in alto, c’è molto di più che la presenza istituzionale di un politico a un evento pubblico. Ci sono l’orgoglio di rappresentare la nostra bandiera, la semplicità discreta di un potere mai ostentato, la classe nell’essere sempre un passo di lato e non voler mai rubare la scena.

    Un uomo fuori dal comune

    Con i suoi modi gentili anche se decisi quando serve, quell’aspetto bonario da nonno affettuoso e quella enorme cifra istituzionale, Mattarella rappresenta alla perfezione quello che è un presidente di cui essere fieri e un nonno a cui voler bene. E non è affatto comune in un mondo di squali come quello della politica.

    Stima istituzionale e amore umano

    Chi si è azzardato a criticarlo scioccamente mettendone in dubbio le qualità nel corso degli anni, è stato clamorosamente travolto e messo in un angolo perché Mattarella uomo e Mattarella presidente sono un orgoglio per tutto il Paese. Il presidente di tutti. È, un po’, anche il nonno di tutti noi. Impossibile non stimarlo come presidente. Impossibile non volergli bene come nonno.

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