Punti di svista

Il tempo dell’ignavia è finito

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    Ci sono momenti della storia in cui l’ignavia non è ammessa. Momenti in cui bisogna prendere per forza posizione, decidere da quale parte stare. Perché di qua o di là non è la stessa cosa. Nemmeno un po’.

    Pane al pane e vino al vino

    E allora, per chi non l’avesse già fatto prima, per quanti avessero mantenuto dei dubbi e per tutti quelli che la pensavano differentemente, è arrivato il momento di dire le cose come stanno: la Russia di Putin è uno stato terrorista. E chi appoggia il suo regime è complice.

    Un lungo elenco

    Se non fosse stato sufficientemente chiaro con l’inizio della guerra di invasione dell’Ucraina ma anche con l’eliminazione degli avversari politici, le elezioni farsa, gli accordi con i dittatori sparsi per il pianeta e il mandato di cattura per crimini di guerra spiccato dalla Corte Penale Internazionale contro Putin, il raid che l’altro giorno ha distrutto un ospedale pediatrico a Kiev (un ospedale pediatrico!) ha eliminato ogni possibile dubbio.

    L’impellenza di schierarsi

    Adesso basta! Va detto. La Russia di Putin è uno stato terrorista. E non ha nessun titolo per trattare da pari con gli altri Stati democratici. Non è facile dire come ma il mondo libero e civile deve compattarsi contro questo abominio. Adesso basta. Il momento storico impone di schierarsi. O di qua o di là.

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