Punti di svista

Le basi che mancano all’uomo più potente del mondo

Essere al capo di una grande nazione non vuol dire necessariamente spararle a raffica: un principio che forse sfugge a The Donald…

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    Il fatto che Donald Trump sia l’uomo più potente del mondo non lo rende immune da critiche, anche durissime. Già perché ultimamente il presidente degli Stati Uniti ne ha dette un paio da far venire i brividi.  E passi che da sempre è un uomo fuori dagli schemi, non ragiona come un politico tradizionale e, a volte, il suo essere borderline può portare anche vantaggi. Ma no, caro Donald, non può passare tutto.

    Corbelleria da brivido


    Sulla questione ucraina Trump ha fatto due clamorosi scivoloni che negano la realtà e calpestano il buonsenso. Il tycoon ha infatti definito «dittatore» il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. No, il dittatore è e resta Vladimir Putin. Colui che elimina fisicamente gli oppositori e non tollera alcun dissenso, interno o da fuori. Quello che detiene con la forza il potere in Russia da 25 anni.

    Chi ha voluto la guerra?

    Trump ha poi detto che l’Ucraina non avrebbe mai dovuto iniziare questa guerra. No, non è l’Ucraina che ha scelto di entrare in guerra. L’Ucraina è stata costretta a difendersi per evitare di diventare una colonia russa e sta portando avanti questa difesa da tre anni contro un Paese, la Russia, che ha scatenato una guerra di invasione passando sopra ogni convenzione di diritto internazionale. Ricapitolando: il dittatore Putin ha voluto una guerra di invasione in Ucraina. Le basi. Che evidentemente, a questo giro, mancano all’uomo più potente del mondo.

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