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Punti di svista

Nudi alla meta… del cattivo gusto: l’AI riscrive la passerella scandalo dei Grammy

Lo show da total nude look di Bianca Censori, guidata dal rapper Kanye West, ha lasciato di stucco tutti. Stimolando qualche buontempone a giocare con l’intelligenza artificiale…

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    Togli di qui, scopri di là, prima o poi doveva succedere. Era nell’aria che qualcuno dello show business prima o poi si sarebbe presentato a un evento completamente nudo. È successo ai Grammy – guarda il video integrale qui – dove Bianca Censori, compagna del rapper Kanye West, si è mostrata in tutta la sua esagerata bellezza. Altro che «sotto il vestito niente», celebre libro (e film) anni ’80. Stavolta, nemmeno il vestito. E il clamore internazionale è assicurato.  

    Esibizionismo dettato dal marketing o disordine mentale?

    Non è la prima volta che le trovate di marketing di lady West propongono look estremi che sembrano esperimenti di body painting poco riusciti. Tra chi parla di un banale modo per farsi pubblicità e chi evoca un possibile disordine mentale che sfocia nell’esibizionismo, al di là di chi si erge censore dei costumi (anche senza costumi) e a chi fa il moralizzatore di professione, emerge senza dubbio un tema.

    Punto di non ritorno

    Fino a che punta ci si può spingere per far parlare di sé? D’accordo che si tratta di spettacolo ma questa volta siamo arrivati al punto di rottura. Riflettori, «scandalo», polemiche e dibattiti che durano per giorni, sui giornali e sui social. Obiettivo raggiunto. D’altronde, lei faccia ciò che vuole. Prima o poi doveva succedere. Se non altro, da oggi in poi, almeno sul tema nude look non si potrà fare di peggio. Forse.   

    L’AI si vendica in nome delle donne

    Ora è il turno di Kanye West, visto che da ieri circola in maniera virale un’immagine “vendetta” generata dall’intelligenza artificiale che lo mostra completamente nudo sul red carpet dei Grammy Award al posto della moglie Bianca Censori. L’atteggiamento del rapper considerato dalla maggior parte degli utenti “misogino” viene ora ribaltato e la sua foto in poco più di due giorni ha ottenuto 4,3 milioni di visualizzazioni soltanto su “X”, attirando anche l’attenzione di molte star che per lui non avevano avuto parole estremamente “positive”.

    Dopo il nude look che più nude non si può di Bianca Censori, arriva quello generato dall'AI, che ribalta la situazione, con grande soddisfazione di chi aveva accusato di misoginia il marito Kanye West.
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      Roccaraso, provincia di Trashlandia

      L’invasione della stazione turistica dell’Alto Sangro, chiamata a fare i conti con il crescente turismo campano, scatenata dalla rete che sempre più influenza i comportamenti delle persone.

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        C’era una volta la perla dell’Appennino, tra i pochi luoghi del centro Italia dove sciare come in alta montagna. Poi, è arrivata un’epidemia cui sembra difficile trovare la giusta cura. E no, non sono genericamente «i napoletani». L’epidemia, di stagione, è quella degli influencer.

        Un bel caos generato dai social

        Dai social alla realtà il passo è stato breve. Qualche video diventato virale, due reel su Instagram, un paio di pose accattivanti e improvvisamente migliaia di turisti napoletani hanno deciso che Roccaraso sarebbe stata la loro nuova meta di pellegrinaggio. Ed è stato subito caos. Code interminabili, strade prese d’assalto, pullman parcheggiati alla bene e meglio. Tra chi, pochi, benedice, il boom turistico, la maggioranza si lamenta dell’invasione in salsa trash. Non solo per i troppi turisti e la troppa confusione. E nemmeno per l’insolito mix tra spritz e babà sulla neve. Il problema sta alla base.

        Influenzati dagli influencer

        Chi organizza questi mini esodi? Chi ci guadagna veramente? Ma soprattutto: perché se qualche influencer o presunto tale dice «andiamo a Roccaraso», migliaia di persone si muovono tipo zombie per seguirli? Eccolo il problema. Ci facciamo troppo influenzare. Perché quella degli influencer non è solo un’epidemia di stagione ma una tendenza che in tanti, troppi, sembrano seguire.

        Riappropriamoci delle nostre scelte

        Mister X dice «che buono questo piatto» e migliaia di persone lo mangiano. Miss Y dice «che bella questa borsa» e un sacco di gente la compra. E così è lo stesso per l’assalto a Roccaraso. Viva i social, viva le nuove tecnologie. Ma perché diavolo bisogna fare quello che altri ci dicono di fare anziché pensare con la testa e scegliere sulla base dei nostri gusti, resta un mistero. Una volta la colpa era dei cattivi maestri. Ora, ci sono i cattivi influencer. E l’esercito di zombie che li segue.

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          Contro logica, fatti e buonsenso: i No Vax non si rassegnano (e diventano patetici)

          Nonostante cinque anni dopo la pandemia i dati parlino chiaro – i vaccini hanno fermato la strage – orde di ottusi continuano a negare la scienza. Possibile che ne sappiano più loro?!?

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            A un certo punto bisognerebbe farsene una ragione. E invece no, loro no. I no vax continuano imperterriti nella loro insensata battaglia contro la sanità, contro i governi, ma anche contro i numeri che smentiscono ogni tesi complottista. A testa bassa, sena ascoltare ragioni o contestazioni, che se solo ti azzardi sei un servo del sistema.

            Becchini e sciacalli

            Basta farsi un giretto sui social, che non sono altro che uno specchio del Paese, per quanto parziale, e si trova di tutto. Ci sono i becchini social, che cercano ogni caso di cronaca legato alla morte di qualcuno, per instillare il dubbio che la stessa possa dipendere dai vaccini. Ci sono gli sciacalli, che festeggiano la morte di chi in passato aveva osato schierarsi a favore delle campagne vaccinali.

            La teoria del caos

            E ci sono pure quelli che, in spregio ai dati ufficiali (e incontrovertibili) che certificano come le cosiddette morti improvvise non siano assolutamente aumentate a seguito delle vaccinazioni contro il Covid, chiedono processi sommari, arresti di massa per i politici e i medici. Il tutto spinti, in maniera poco limpida, di chi da questo potenziale caos in qualche modo trae giovamento. Vedi siti di clickbaiting, azzeccagarbugli e similari…

            La mamma degli stupidi è costantemente pregna

            In barba alla scienza, ai numeri, ai fatti e al buonsenso, loro vanno avanti. Non passano oltre. Non ce la fanno. Si rendono ridicoli, diventano patetici ma non mollano la battaglia. La soluzione? Una sola, quella dantesca. «Non ti curar di loro ma guarda e passa…»

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              Chi si fa i fatto suoi non è un visionario. Ma in fondo, chi se ne frega…

              Il patron di Tesla sul palco della Capital One Arena ha alzato per due volte il braccio verso la folla. Il gesto è stato interpretato come un saluto romano, un riferimento al regime fascista e nazista, anche se i suoi collaboratori si sono affrettati a smentire i collegamenti, cercando fantasiosi riferimenti all’impero romano…

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                Da giorni non si parla d’altro e forse è inevitabile. Sgomberiamo subito il campo da ogni equivoco: sì, Elon Musk durante le cerimonie per l’ insediamento di Donald Trump, ha fatto il saluto fascista! Non servono moviole o var o interpretazioni più o meno faziose. L’ha fatto eccome e chi lo nega, nega l’evidenza.

                Non esattamente stabile

                Quel che conta però è altro. Siamo onesti: chi se ne frega di cosa fa Musk? Sia chiaro, finché si limita a essere “imprenditore e visionario” è inattaccabile. Ed è evidente che qualcuno si possa essere risentito. Ma teniamo presente la natura del personaggio. Geniale ma folle, non esattamente stabile, utilizzatore, per sua ammissione, di sostanze stupefacenti. Chi lo sa cosa volesse dimostrare con quel gesto ma in fondo, appunto, chi se ne frega.

                Urge un cambio di prospettiva

                Il problema semmai è quando il buon Elon si occupa con partecipazione di affari di casa nostra, come la politica e le leggi italiane o i provvedimenti europei. In quel caso dovremmo leggermente cambiare prospettiva e dire “Elon, ma che te frega”?!?!

                Elon, lasciaci perdere…

                Col tuo braccio, a casa tua, fai quel che vuoi. Dalle nostri parti, vedi di fare il bravo e stare al tuo posto. Imprenditore sì, visionario anche, influencer già meno. Prezzemolino “parlo di tutto, so tutto io, vi spiego la vita”, anche no.

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