Punti di svista
Quando il cervello salva la pelle
Una piccola storia quella dell’ingegner Trombetti, dalla quale tratte un grande insegnamento sul valore assoluto della scuola e dell’istruzione.
A volte si tende a pensare che l’istruzione, quella vera, sia inutile e lontana dalla vita di tutti i giorni. Poi succede che un professore universitario, Tomaso Trombetti, ingegnere strutturista di Bologna, smentisca tutti, dimostrando che non solo di cultura si può campare ma che la cultura può salvare la vita.
Facendo due calcoli
Durante l’ultima alluvione che ha colpito la città, Trombetti ha fatto quello che sa fare meglio: ha usato il cervello. Ha osservato la pioggia, ha considerato i dati, e con due rapidi (per lui) calcoli ha capito che il torrente Ravone, non distante dalla sua casa, sarebbe esondato. Quindi ha fatto fruttare la sua intuizione.
Aiutati che il ciel t’aiuta
Ha spostato l’auto in un luogo sicuro, ha impugnato una pala e si è messo a scavare per quattro ore, piazzando sacchi di sabbia all’ingresso della sua abitazione. E grazie alla sua prontezza e alla sua preparazione, la sua casa è stata risparmiata dalla furia dell’acqua. Dove gli altri hanno visto il problema, lui ha visto una soluzione. O quantomeno un rimedio.
Il potere del sapere
La sua storia, dimostra che la conoscenza non dovrebbe essere un privilegio per pochi, ma un bene per tutti. Un Paese più istruito è un Paese più consapevole e, in questo caso, anche più sicuro. La conoscenza è un’arma potentissima che può salvare la pelle e fare da argine, vero, anche alle calamità. «Servirebbero nuovi canali», ha sommessamente fatto notare il giorno dopo l’ingegnere. Forse sarebbe il caso di dargli retta…