Punti di svista
Su le mani (e la testa), giù i cellulari: la strana depressione di Bob Sinclair
Un popolare deejay come Bob Sinclair che si trasforma, per una sera, in opportuno maestro di vita, criticando aspramente l’uso (o forse è meglio dire… l’abuso) del telefonino.
Non è facile far deprimere uno che per mestiere è abituato a intrattenere la folla con la sua musica e che, tra l’altro, è pure ricco, bello e famoso. Ma c’è chi, proprio nel suo pubblico, ci è riuscito. Il “depresso” è il dj e producer francese Bob Sinclair e a farlo infuriare è stata la gente, incidentalmente di Mykonos, che assisteva al suo show.
Invece di ballare, tutti con lo smartphone in mano…
«Sono così depresso, è stata la data peggiore della mia vita» ha detto Sinclair. Il motivo? «Tutti immobili con il cellulare in mano. Smettetela di usare i telefoni in discoteca!», ha tuonato Sinclair. E probabilmente, episodio a parte, ha toccato un tasto tanto dolente quanto interessante.
L’illusione di fermare il momento
Fateci caso: ovunque andiamo, sia mare, montagna o città, appena intravediamo qualcosa di bello o particolare il primo istinto non è quello di godersi il momento ma di mettere mano al cellulare e immortalare quel qualcosa. «Erano tutti anestetizzati», ha aggiunto il dj. E il rischio è proprio quello. Invece di vivere l’attimo, pensiamo a fotografarlo o filmarlo.
La lezione del dj
Viva la tecnologia che oltre a renderci la vita più semplice, ci permette di rivivere quei momenti una volta tornati a casa, d’accordo, ma ci sono dei limiti che dovremmo autoimporci. Prima vivere, poi, semmai, prendere il cellulare. Perché le foto rimangono ma certi momenti, non tornano più. Forse non ci voleva un dj per ricordarcelo, ma tant’è… Merci Bob.