Punti di svista

Vade retro Dottor Google!

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    La tecnologia ci ha migliorato la vita? Forse… di sicuro ce l’ha semplificata. Quando vogliamo sapere qualcosa, basta un click ed otteniamo velocemente (beh, a seconda della connessione) la risposta. Ma dovrebbero esserci dei limiti, che invece superiamo con leggerezza, anche in ambiti in cui non dovremmo farlo. E così, sempre più persone hanno deciso di fare a meno del medico. Sembra follia ma si tratta della realtà.

    Alla ricerca sui motori

    Un sintomo, un dolorino, un malessere ed ecco che si chiedono diagnosi, cura e addirittura farmaci da assumere al «dottor Google». Facile, comodo e soprattutto gratuto. Basta un click, e una enorme dose di presunzione, per dare un calcio ad anni di studi, esperimenti e tecnologie (quelle sì) applicate alla medicina.

    La rete che fa la diagnosi

    Secondo gli ultimi dati, circa l’80% delle persone che hanno un problema di salute cerca informazioni inerenti sul Web. E, dato maggiormente inquietante, nel 58% dei casi ci si accontenta della risposta di internet senza nemmeno consultare un medico in carne e ossa. Una vera follia.

    Non si scherza con la salute

    È chiaro che i motori di ricerca mostrino qualsiasi risultato: dalle informazioni potenzialmente utili alle fesserie, per arrivare alle peggiori bufale che, in materia di salute, possono risultare molto pericolose. Del resto, siamo fatti così: presuntuosi e arroganti al limite dell’autolesionismo.

    Presunzione a 1000

    Se ci limitiamo a pensare che saremmo in grado di disegnare un palazzo meglio di Renzo Piano, a guidare la moto meglio di Pecco Bagnaia o a giocare a pallone meglio di Messi, risulteremo un po’ ridicoli ma la cosa finisce lì. Quando però pretendiamo di poter curare noi stessi o qualcun altro senza averne le competenze, allora sì che il gioco diventa pericoloso. Va bene la tecnologia, ma guai a fidarsi del «dottor Google». Con la salute non si scherza. Anche perché la cura per la stupidità non è dietro l’angolo…

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