Sante verità

Raffaele Carpentieri, la voce italiana che conquista le serie tv: da Endless Love a Cent’anni di solitudine

Doppiatore di grandi successi internazionali, presta la sua voce a personaggi iconici come Emir Kozcuoğlu, Aureliano Buendia e Frenchie di The Boys. Un talento inarrestabile.

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    Nocera Inferiore, provincia di Salerno, 1984. È qui che nasce Raffaele Carpentieri, oggi una delle voci italiane più apprezzate nel doppiaggio. Come molti artisti, il suo amore per la recitazione prende vita sul palcoscenico, un luogo in cui imparare l’arte della voce e del corpo. Dopo essersi formato nel teatro, il giovane Carpentieri inizia a farsi strada sul piccolo schermo, apparendo in serie televisive di successo come Capri (2008) e La squadra (2009), entrambe trasmesse dalla Rai.

    Il passaggio al mondo del doppiaggio non tarda ad arrivare, e qui Carpentieri trova la sua dimensione ideale, diventando il volto invisibile di alcune delle storie più amate da pubblico e critica.

    Una carriera tra anime, cinema e dizi
    Il pubblico italiano delle dizi – le serie turche che hanno conquistato i palinsesti – lo conosce come la voce di Emir Kozcuoğlu in Endless Love e di Ilgaz Kaya in Segreti di famiglia. Ma il suo lavoro non si limita al fascino del piccolo schermo. Gli appassionati di animazione lo ricordano per ruoli iconici come Taku Morisaki in Si sente il mare dello Studio Ghibli, Shigeru Aoba in Neon Genesis Evangelion, e Falco Grice ne L’attacco dei giganti, che lo hanno consacrato tra i doppiatori più versatili.

    Nel cinema, Carpentieri ha prestato la voce a Jack Huston nel remake di Ben-Hur (2016), Glen Powell in Top Gun: Maverick, e Tomer Capon in The Boys, serie cult di Prime Video. Recentemente, è stato la voce di Cuauhtli Jiménez nella nuova serie Mediaset Zorro e di Aureliano Buendia in Cent’anni di solitudine su Netflix, una delle produzioni più attese.

    Un mestiere che non conosce limiti
    Per Carpentieri, il doppiaggio è più di un lavoro: è un’arte che richiede costante impegno. La sua capacità di adattarsi a ruoli completamente diversi tra loro è ciò che lo rende unico. Può essere il Frenchie ribelle di The Boys, il nostalgico Aureliano Buendia o l’eroico Glen Powell di Top Gun: Maverick, senza mai perdere autenticità.

    Nonostante il successo, Carpentieri non si adagia: “C’è sempre da imparare e non bisogna mai fermarsi”, ha dichiarato. Questo approccio gli ha permesso di costruire una carriera solida e apprezzata sia dal pubblico che dagli addetti ai lavori.

    La voce del futuro
    Con la sua inconfondibile abilità nel dar vita ai personaggi, Raffaele Carpentieri rappresenta un punto di riferimento nel mondo del doppiaggio italiano. Il pubblico continuerà a sentirlo in nuovi progetti, ma sempre con quella passione che ha trasformato un giovane attore di teatro in una delle voci più amate e riconoscibili del panorama italiano.

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