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Spalletti dimissioni immediate: la vergogna di una nazione intera

Il fallimento di Spalletti alla guida della Nazionale italiana. Gravina condivide pienamente la responsabilità di questo disastro epocale.

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    Spalletti non è un selezionatore e deve dimettersi subito dal ruolo di Ct della Nazionale. Nessuno nega i meriti del tecnico nei club, ma guidare una nazionale richiede qualità che Spalletti non ha. La sua affermazione dopo la mortificante eliminazione contro la Svizzera è una resa totale. Dire che molti giocatori erano stanchi dall’ultimo campionato è un’assurdità. Non lo sapeva prima? Con tutte le tecnologie mediche a disposizione, come è possibile non conoscere le condizioni dei giocatori? E perché gli altri calciatori del nostro campionato, che militano in altre nazionali, non hanno avuto lo stesso problema?

    La verità è che Spalletti non ha capito nulla di come si guida una nazionale. I suoi proclami enfatici hanno creato aspettative spropositate e solo fumo. Aspettative che hanno disorientato i giocatori, che dal secondo tempo contro l’Albania hanno smesso di seguirlo, staccando la spina di fronte a tanta confusione, parole e troppi moduli. Nessun giocatore esce bene da questo disastro: perdere così vergognosamente contro la Svizzera non assolve nessuno. Il vero pasticcio è stato compiuto quando l’immaginazione del tecnico ha superato di gran lunga la volontà dei giocatori, lasciandoli in balia di se stessi.

    È troppo facile ora sostenere che siamo scarsi, ma non è così. Il corto circuito tra tecnico e squadra ha reso la situazione esplosiva. Una distonia tragica per i nostri colori. Bisogna far scendere il conducente, ringraziarlo e nominare un nuovo Ct in vista dei mondiali, prima che sia troppo tardi. Il coraggio giornalistico, a fine partita, dovrebbe spingere a chiedere a Spalletti perché non si dimette. Senza questa domanda, è inutile reggergli il microfono davanti alla bocca. Fa solo infuriare ulteriormente i milioni di italiani rimasti impietriti davanti alla tv.

    Questa non è una semplice tappa: è irrevocabilmente la stazione finale di un’avventura breve ma intensa. Non ci sono dubbi. E insieme a Spalletti dovrebbe uscire di scena anche il presidente federale Gravina, colpevole quanto lui nei fallimenti della nostra Nazionale.

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