Uno sguardo sul sociale
Il vento del nazismo soffia nuovamente sulla nostra nazione?
Sicuramente ciò che la storia ha condannato continuerà ad essere condannato. In questi giorni sto rileggendo alcune pagine di altrettanti libri di storia che narrano le vicende del secolo scorso. Più precisamente, la storia degli anni antecedenti alla II guerra mondiale e quelli in cui si è svolto il conflitto. Anni che videro nascere il nazionalsocialismo in Germania, – e il fascismo in Italia – la cui espressione più tragica fu l’aver dato corso all’annientamento del popolo ebreo. In questo modo è facile prendere atto che, già prima della shoah, il nazismo esprimeva una profonda avversione nei confronti delle persone fragili. Tra le prime ad essere annientati dai forni crematorio, anche in modo sotterraneo.
Eliminazione alla radice
Dopo aver conquistato il potere, il nazismo diede avvio ad un programma di segregazione e di eliminazione anche fisica. Non solo degli avversari politici, ma anche di persone appartenenti a fasce della popolazione ritenute inferiori o dannose per la società. Tra cui gli ebrei, gli omosessuali, i testimoni di Geova, i portatori di handicap fisico e mentale e tante altre persone, che essi definirono “sub-umani”.
No ai rigurgiti dei tempi che furono
Fa orrore vedere che vi sia ancora chi della violenza nazista diviene sostenitore e, addirittura, di essa fa una bandiera con cui presentarsi sulla scena politica europea. Esiste certamente in Italia una frangia di estrema destra. Che non può e non deve certamente assurgere a voce autorevole di nessun partito politico italiano sorto in seguito alla nascita della Repubblica italiana e all’affermazione della democrazia. Cambiare la natura del proprio partito politico per avere il consenso di tale piccola frangia, che si ispira alla violenza di cui il fascismo e il nazismo fecero il loro punto di forza, oltre a suscitare davvero molto scalpore e profondo disorientamento, fa inorridire e genera commiserazione.
Spettri sanguinari
Cosa sta succedendo… in molti se lo chiedonoi. Abbiamo bisogno di forme più incisive di democrazia, di addizionare democrazia alla democrazia e non di spettri che provengono da un passato storico sanguinario. E pensare che fu proprio l’accogliere democraticamente il Sud Italia a far crescere la Lega. Portandola fuori dagli schemi ristretti di un partito nato unicamente per l’affermazione del Nord Italia.
Il diverso fa ancora paura
Ma è certo che gli italiani amano la democrazia e non l’esclusione razziale di coloro che sono considerati diversi perché fragili fisicamente e psichicamente. Perché omosessuali, perché hanno il colore della pelle che non piace. Perché ritenuti “inutili” alla società o per altre ragioni che denotano solo la morte della ragione umana, o peggio dell’anima lumana di coloro che le perorano.
La nostra speranza
Non scenderà ancora la notte sul valore assoluto dell’essere umano, sul valore sacro, ineludibile e non negoziabile della dignità umana di ogni persona. Siamo certi che la democrazia vivrà un’alba nuova, che la renderà ancora più radiosa!