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Cronaca

Autovelox, nuove regole e restrizione

Il decreto Salvini introduce importanti cambiamenti nell’uso degli autovelox, centralizzando il controllo e imponendo norme più stringenti. Questo provvedimento, pur volto a garantire maggiore sicurezza stradale, ha suscitato critiche per la limitazione dell’autonomia dei Comuni e per le possibili implicazioni sulla gestione locale della sicurezza stradale.

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    Il decreto Salvini rivoluziona l’uso degli autovelox in Italia, introducendo norme più stringenti e centralizzando il controllo delle installazioni. Da oggi 28 maggio, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il decreto entrerà in vigore, portando importanti novità.

    Tutto il potere ai Prefetti

    Sarà il Prefetto a decidere dove potranno essere installati gli autovelox, limitando l’autonomia dei Comuni. I dispositivi mobili, come quelli montati su treppiedi, dovranno essere coordinati con la Prefettura. I Comuni dovranno fornire un’accurata analisi del tasso di sinistri, specificando la velocità come causa principale, per ottenere l’autorizzazione all’installazione.

    I motivi degli incidenti? L’eccesso di velocità

    Nonostante il decreto sembri limitare l’azione dei Comuni, l’eccesso di velocità resta una delle principali cause di incidenti in Italia. Secondo l’ultimo rapporto Aci-Istat, la velocità eccessiva è tra le tre principali cause di incidenti, con oltre tre milioni di multe nel 2022. Anche i dati del Comune di Bologna confermano che una riduzione della velocità porta a una diminuzione degli incidenti.

    Un decreto che non piace

    Alcuni esperti, come Enzina Fasano della Consulta cittadina per la Sicurezza stradale di Roma, criticano il decreto. Fasano sottolinea l’importanza di limitare la velocità a 30 km/h nelle città per aumentare la sicurezza dei pedoni. Anche le opposizioni esprimono preoccupazione. Il deputato Pd Andrea Casu ritiene che il governo dovrebbe sostenere i sindaci nella lotta contro l’eccesso di velocità, anziché limitare la loro autonomia.

    Come ci avviseranno e quali saranno i nuovi limiti

    I cartelli che avvisano della presenza di autovelox dovranno essere posizionati almeno un chilometro prima fuori dai centri urbani e rispettare distanze minime nei centri urbani. Almeno 200 metri sulle strade di scorrimento e 75 metri sulle altre. Gli autovelox saranno utilizzati in base ai limiti previsti dal Codice della Strada, ossia 50 km/h nei centri urbani. Nelle strade extraurbane, i dispositivi potranno rilevare velocità non superiori a 20 km/h rispetto al limite ordinario.

    Ai Comuni dodici mesi per adeguarsi

    I Comuni avranno 12 mesi per adeguare gli autovelox alle nuove norme. Dopo questo periodo, i dispositivi non conformi dovranno essere disinstallati. Il decreto non affronta il tema dell’omologazione dei dispositivi, ma Salvini ha annunciato che intende risolvere questo problema entro l’estate con il nuovo Codice della Strada.

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      Cronaca

      Wasp-193b il pianeta super leggero e soffice come lo zucchero filato

      La scoperta di WASP-193b arricchisce la nostra comprensione della varietà di esopianeti presenti nell’universo e stimola ulteriori ricerche per svelare i segreti di questo affascinante e bizzarro pianeta.

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      wasp-139b il pianeta iù leggero

        Lo hanno voluto chiamare Wasp-193b un esopianeta molto particolare, uno dei più strani mai osservati prima dagli astronomi. Da notare che negli USA con il termine wasp si intende una persona appartenente alla classe dei bianchi di origine anglosassone e di religione e cultura protestante, con atteggiamenti conservatori ed elitari che vogliono distinguersi dagli altri gruppi della società americana. E in quanto a distinzione Wasp-139b si distingue abbastanza. Si tratta, infatti, di un pianeta leggero e soffice come zucchero filato. Dista 1,232 anni luce dalla Terra e sarebbe più grande di Giove (che ha un diametro di 139.820 km contro i 6.371 km della Terra). Ma rispetto a Giove è sette volte più leggero, con una densità paragonabile a quella dello zucchero filato.

        Gassoso, ruota intorno a una stella simile al Sole

        Wasp-193b è un pianeta gassoso che orbita attorno a una stella simile al Sole, denominata Wasp-193. La stella ha una massa di circa 1,1 volte quella del Sole e un raggio di 1,2 volte maggiore. Il pianeta completa un’orbita intorno alla sua stella ogni 6,25 giorni, una distanza molto ravvicinata rispetto a qualsiasi pianeta del nostro sistema solare.

        Una densità incredibilmente bassa

        La densità di Wasp-193b è talmente bassa da renderlo una vera e propria anomalia nel panorama degli oltre cinquemila esopianeti scoperti fino ad oggi. Gli esopianeti o pianeti extrasolari non appartengono al sistema solare, orbitano attorno a una stella diversa dal Sole. Wasp-193b secondo gli astronomi dell’Università di Liegi è il secondo pianeta meno denso mai scoperto prima, che è molto più piccolo. La sua densità estremamente bassa non può essere spiegata dai modelli standard, nemmeno ipotizzando una struttura priva di nucleo, dicono a Liegi.

        Soffice come l’aria

        Julien de Wit del Massachusetts Institute of Technology paragona la consistenza del pianeta a quella dello zucchero filato. Il pianeta è super soffice, praticamente aria, dicono al MIT. Una leggerezza che rende persino difficile immaginare un materiale solido analogo.

        Una scoperta funzionale alla ricerca

        Wasp-193b rappresenta un candidato ideale per studi di follow-up volti a esaminare la sua atmosfera. Il telescopio spaziale James Webb, progettato per osservazioni di questo tipo, potrebbe fornire preziosi indizi sulla composizione e le caratteristiche di questo esopianeta unico. Una sola osservazione del transito di Wasp-193b potrebbe offrire spunti significativi per comprendere come un mondo così strano, soffice e antico possa esistere nell’universo.

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          Italia

          La Nasa dedica un asteroide ad Annalisa: non hanno di meglio da fare?

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            Come recita quella popolare rubrica de La Settimana Enigmistica Forse non tutti sanno che… Annalisa Scarrone, per i fan semplicemente Annalisa, oltre ad essere una cantante, è laureata in fisica all’Università di Torino. Questa la molla che ha generato nella NASA – sì, quella americana, famosa e leggendaria – l’idea di dedicarle un asteroide. Battezzato “20014 Annalisa”, è stato scoperto nel 1991 dall’astronomo Henry E. Holt presso l’Osservatorio di Palomar in California. La motivazione dietro questa apperentemente futile decisione è spiegata sul sito dell’agenzia spaziale americana. Dove di legge come l’artista ex Amici abbia lasciato un segno significativo nel settore musicale nonostante la sua formazione scientifica.

            Monitorabile sul sito della NASA

            Questa la motivazione ufficiale: “Annalisa Scarrone (nata nel 1985) è una cantante e cantautrice italiana. Laureata in fisica, sta però lasciato il segno nell’industria musicale, ottenendo un notevole successo internazionale con le sue canzoni che hanno vinto premi e numerosi dischi di platino”. CLICCANDO QUI è possibile seguire la posizione, la traiettoria e tutte le caratteristiche dell’asteroide “20014 Annalisa”, dando modo ai fan e agli appassionati di astronomia di conoscere meglio le caratteristiche di questo piccolo oggetto celeste.

            La scelta della musica

            Di origine savonese, la cantante ha conseguito la laurea in fisica presso l’Università di Torino. Poi la sua carriera ha preso una direzione diversa nel momento che ha deciso di seguire la sua passione musicale, ottenento un notevole successo e conquistando diversi dischi di platino con le sue canzoni.

            Divulgatrice su Netflix

            La notizia della dedica dell’asteroide è stata accolta con grande emozione dalla cantante, che ha espresso la sua gratitudine su Instagram, sottolineando quanto sia onorata di ricevere un riconoscimento così speciale. Oltre alla sua carriera musicale ricca di attestazioni, Annalisa ha anche esplorato il mondo della divulgazione scientifica, presentando una serie di documentari su Netflix intitolata Tutta colpa di Einstein, in cui ha raccontato il suo amore per la fisica e la scienza in generale.

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              Cronaca

              Se potessi guadagnare a Milano, con gli affitti di Avellino e la sicurezza di Cuneo…

              Una “città ideale” dove si guadagna come a Milano, si pagano affitti come ad Avellino e si vive sicuri come a Cuneo non esiste. Tuttavia, la ricerca dimostra che è possibile trovare un buon equilibrio tra lavoro e vita privata in diverse città italiane, a seconda delle proprie priorità e necessità. Le imprese devono evolversi per valorizzare i dipendenti, creando un ambiente di lavoro positivo che favorisca sia la produttività che il benessere dei lavoratori.

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              Milano la città dove si guadagna mediamente di più in Italia

                Guadagnare a Milano, vivere in affitto ad Avellino e stare tranquilli a Cuneo. Si potrebbe sintetizzare così una interessante ricerca realizzata dalla Fondazione Aidp, Associazione Italiana per la Direzione del Personale. L’indagine basata su dati raccolti dall’istituto Isfort, ci offre una panoramica dettagliata delle condizioni lavorative e della qualità della vita nelle città italiane. Lo studio valuta fattori interni alle aziende (retribuzione, ambiente di lavoro, reputazione aziendale) e fattori esterni (trasporti, accessibilità, servizi alla persona e al tempo libero, digitalizzazione).

                Milano resta il top per chi vuole lavorare…per davvero

                Se siete lavoratori autonomi e cercate di aumentare i vostri guadagni, Milano è la città ideale per voi. Nel capoluogo lombardo, infatti, l’occupazione autonoma è la più redditizia d’Italia, con un introito medio di 87.468 euro annui, più del doppio rispetto ad Enna, dove il reddito medio è di 36.640 euro. Anche per i lavoratori dipendenti, Milano offre stipendi più elevati, con una media di 34.981 euro. Molto superiore ai 14.900 euro di Andria.

                Ma i costi stanno diventando davvero troppo alti

                Tuttavia, vivere a Milano comporta costi elevati, soprattutto per quanto riguarda gli affitti. Le città come Enna e Andria, sebbene offrano stipendi più bassi, permettono di risparmiare notevolmente sui costi abitativi. Il cambiamento nel mondo del lavoro sta portando alla ricerca di un equilibrio tra vita e lavoro. I lavoratori non considerano più il livello di retribuzione come il principale indicatore di soddisfazione. Il clima aziendale e l’equilibrio tra lavoro e vita privata sono diventati fondamentali. E quindi se la qualità dell’aria è una priorità, città come Aosta e Brindisi sono preferibili rispetto all’area milanese, soprattutto rispetto a Monza, nota per i suoi problemi di inquinamento.

                Famiglie con prole alla ricerca di servizi e sicurezza

                Per chi ha figli piccoli, secondo la ricerca, Nuoro è la città ideale, grazie alla sua ampia disponibilità di asili nido. Gli amanti della bicicletta troveranno invece in Padova la città perfetta, con oltre 150 km di piste ciclabili ogni 100 kmq. La sicurezza è un altro fattore importante di cui le famiglie tengono conto. Città come Cuneo, Ragusa e L’Aquila dal punto di vista sicurezza offrono un ambiente più ambito rispetto alle grandi città del Nord.

                Ma quindi dove dobbiamo trasferirci per vivere meglio?

                La graduatoria generale è stata ponderata su sette parametri (Fondamentali economici, Servizi di cittadinanza, Cultura e tempo libero, Sicurezza, Vivibilità ambientale, Inclusione e diritti, Futuro e innovazione). Intrecciando tutti i dati ne scaturisce una classifica generale che conferma il predominio del Nord, con Milano in testa e città come Trieste e Udine tra le prime tre città dove si vivrebbe meglio per diversi aspetti. Cagliari si distingue al sesto posto per sicurezza e ambiente. Al contrario, città come Roma (39esima), Genova (31esima) e Torino (28esima) si trovano più in basso nella classifica.

                Ci sono anche disparità economiche e culturali che fanno la differenza

                Le città del Nord, come Pordenone e Belluno, eccellono per fondamentali economici, mentre città come Roma, Venezia e Napoli sono in difficoltà a causa di stipendi bassi e alti costi abitativi. Per la voce affitti ragionevoli, Avellino, Ascoli e Gorizia sono le migliori opzioni. Per cultura e tempo libero, invece, emergono Pescara, Sondrio e Siena ai vertici della classifica.

                La trasformazione delle imprese nel miglioramento della qualità della vita

                Le aziende stanno gradualmente comprendendo l’importanza di valorizzare i dipendenti. Secondo l’indagine molte imprese sono ancora legate a vecchi modelli padronali, ma altre, stanno gradualmente evolvendo verso una maggiore sostenibilità e responsabilità sociale. Peraltro le imprese benefit, cioè quelle che integrano la responsabilità sociale nel loro modello di business, performano meglio e attraggono più talenti.

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