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Cronaca

Bayesian, mistero sull’affondamento e i decessi: Mike Lynch è davvero morto annegato?

Le autorità stanno ancora indagando sulle circostanze del naufragio del superyacht Bayesian, che ha visto la morte di Mike Lynch, 59 anni, sua figlia Hannah, 18 anni, e altri quattro passeggeri. Dubbi e misteri avvolgono l’incidente, con un focus particolare sulla vera causa dei decessi, soprattutto quello della giovane Hannah, la cui morte non è stata ancora chiaramente spiegata.

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    L’affondamento dello yacht Bayesian al largo della costa di Porticello, in Sicilia, ha lasciato dietro di sé non solo un drammatico bilancio di vite umane, ma anche una scia di interrogativi che le indagini stanno cercando di chiarire. Tra i sette deceduti, il magnate della tecnologia Mike Lynch e sua figlia Hannah, morti insieme in circostanze che sollevano più dubbi che risposte. Le autorità britanniche e italiane sono impegnate in un’indagine complessa che coinvolge non solo le dinamiche dell’affondamento, ma anche le cause esatte delle morti, che al momento sono avvolte nel mistero.

    La causa della morte di Hannah Lynch è ancora sotto esame

    Secondo la Coroner’s Court di Ipswich, la morte di Mike Lynch è stata ufficialmente registrata come annegamento, un destino condiviso con altri passeggeri a bordo del superyacht lungo 56 metri. Tuttavia, la causa della morte di sua figlia, Hannah, è ancora sotto esame. L’indagine si complica ulteriormente in considerazione delle circostanze in cui il Bayesian è affondato: una tempesta improvvisa, onde altissime e condizioni meteorologiche avverse, che sembrano essere arrivate senza preavviso, avrebbero colpito la nave a sorpresa.

    Le dinamiche del naufragio restano opache

    L’incidente ha avuto luogo nelle prime ore del 19 agosto, tra le 4:15 e le 4:45 del mattino, quando il veliero, con a bordo 22 persone tra passeggeri ed equipaggio, è stato travolto da un improvviso cataclisma. Le dinamiche del naufragio, però, restano opache. Sebbene sia stata avviata un’indagine tecnica da parte della Marine Accident Investigation Branch (MAIB) britannica e della Procura di Termini Imerese, i particolari sulle reali cause dell’affondamento sono tutt’altro che chiari. L’inchiesta preliminare ha evidenziato che il superyacht era a meno di una miglia nautica dalla costa, ma le circostanze in cui si è verificato l’inabissamento, descritto come “rapido e improvviso”, non combaciano con un semplice incidente provocato da una tempesta.

    Le morti sono state ufficialmente registrate alle 5 del mattino

    Il sovrintendente Mike Brown, della polizia di Suffolk, ha dichiarato che tutte le morti sono state ufficialmente registrate alle 5 del mattino, ma ciò che ha contribuito esattamente a determinare i decessi, specialmente quello di Hannah, resta da stabilire. I referti preliminari e l’analisi dei corpi, recuperati a diverse profondità, rivelano dettagli ancora frammentari e inconcludenti.

    Per Mike Lynch l’ipotesi dell’annegamento sembra essere confermata

    Il caso di Hannah, in particolare, solleva domande preoccupanti. Mentre per il padre Mike l’ipotesi dell’annegamento sembra essere confermata, gli investigatori non escludono altre possibilità per la giovane: potrebbe esserci stata una concussione o un colpo ricevuto prima dell’entrata dell’acqua nella nave, o una condizione medica preesistente potrebbe aver contribuito al decesso.

    Le misure di sicurezza a bordo

    Inoltre, ci si interroga sulle misure di sicurezza a bordo. Sebbene lo yacht fosse equipaggiato con sofisticati strumenti di navigazione e sicurezza, inclusi giubbotti di salvataggio e scialuppe, nessuno degli strumenti è stato apparentemente utilizzato o attivato durante l’emergenza. Questo solleva l’ipotesi che l’equipaggio possa non aver avuto il tempo di reagire, travolto dalla violenza della tempesta, o che qualcosa sia andato irrimediabilmente storto nei sistemi di allarme.

    C’è qualcosa che non è stato ancora rivelato sui momenti finali del Bayesian?

    Tra le vittime del naufragio, oltre a Lynch e sua figlia, ci sono anche Jonathan e Judy Bloomer, rispettivamente 70 e 71 anni, coniugi e personalità di spicco della finanza britannica. La loro morte, anch’essa attribuita inizialmente all’annegamento, sta sollevando ulteriori preoccupazioni: c’è forse qualcosa che non è stato ancora rivelato sui momenti finali a bordo del Bayesian?

    Mike Lynch era molto rispettato in patria

    Il caso ha sollevato un’ondata di attenzione mediatica, anche perché la famiglia Lynch è nota non solo per il suo successo nel campo della tecnologia, ma anche per il coinvolgimento filantropico e la partecipazione attiva in diverse cause sociali. Mike Lynch, fondatore di Autonomy Corporation e figura di primo piano nell’industria tech britannica, era molto rispettato nel settore e la sua morte ha lasciato un vuoto nella comunità imprenditoriale.

    Occorre far chiarezza

    La tragedia del Bayesian rappresenta un colpo non solo per le famiglie delle vittime, ma anche per l’opinione pubblica, che ora attende con ansia il risultato delle inchieste giudiziarie e tecniche. La speranza è che le investigazioni possano portare finalmente chiarezza su cosa abbia realmente causato l’affondamento del veliero e sulle reali dinamiche della morte di sette persone.

    In attesa dell’udienza del 15 aprile prossimo, le domande rimangono molte

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      Storie vere

      Una triste storia di estorsione di una figlia quindicenne verso il proprio padre che, umiliato, si uccide

      “Mi invento che mi hai violentata”, così la 15enne estorceva denaro al padre prima del suicidio dell’uomo.

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        Questa incredibile storia si svolge a Palermo dove una quindicenne e il suo fidanzato sono sotto indagine per aver estorto denaro al padre della giovane, portandolo al suicidio. La ragazza minacciava il padre vedovo con false accuse di violenza sessuale e minacce fisiche. La frase più utilizzata dalla figlia negli scambi con il padre su whatsapp era: “Se non mi dai i soldi mi invento che mi hai violentata“. Le continue richieste di denaro, a volte anche di migliaia di euro, avevano ridotto l’uomo in povertà togliendogli la forza di ribattere.

        Un ricatto inammissibile

        I messaggi whatsapp tra padre e figlia, contenuti nell’ordinanza di custodia cautelare del Gip del Tribunale minorile di Palermo, rivelano una situazione di forte conflitto e prevaricazione. La quindicenne, insieme al fidanzato, pretendeva denaro per spese futili come videogiochi e cosmetici, ma anche per sostenere il gioco d’azzardo del ragazzo e le spese carcerarie del padre di lui.

        Un giorno prima del suicidio del padre la quindicenne perpetuava la sua squallida minaccia

        Nonostante le difficoltà economiche dell’uomo, che non aveva più soldi nemmeno per il cibo e le medicine, la figlia continuava a minacciarlo e a insultarlo. La situazione si era aggravata dopo la morte della madre della ragazza e l’arrivo di una nuova compagna del padre. Il giorno prima del suicidio, la ragazza aveva inviato un ultimo messaggio minaccioso al padre. L’uomo è stato trovato impiccato dal figlio, lasciando due lettere in cui esprimeva il suo dolore e il suo disprezzo per le azioni della figlia e del fidanzato.

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          Mistero

          Il primo cittadino Mastella satanista?!? Secondo alcuni a Benevento si celebra il maligno…

          A Benevento si accende la polemica tra il sindaco Clemente Mastella e l’Associazione Internazionale degli Esorcisti (AIE). Il motivo? Il Festival delle Streghe, evento folkloristico accusato di “incoraggiare la stregoneria”. Ma Mastella non ci sta e risponde con ironia a questa “battaglia” tra sacro e profano.

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            In una città che storicamente danza tra mito e leggenda, si è scatenata una polemica degna di un romanzo gotico. L’Associazione Internazionale degli Esorcisti (AIE), fondata dal celebre padre Gabriel Amorth, ha lanciato un anatema contro il Festival delle Streghe “Janara – Le streghe di Benevento”. Secondo loro, l’evento è “contrario al cristianesimo e nemico della libertà e della dignità umana”. Insomma, tra un convegno di storici e una sfilata in costume, qualcuno vede l’ombra del maligno.

            Cos’è la Janara

            Si tratta della strega per eccellenza del folklore beneventano, figura misteriosa e temuta della tradizione popolare. Si racconta che fosse una donna capace di volare e lanciare maledizioni, spesso vendicativa contro chi la ostacolava. Secondo la leggenda, per fermarla bastava lasciare una scopa fuori dalla porta: lei, ossessionata dal contarne i fili, sarebbe rimasta impegnata fino all’alba. Ancora oggi, la Janara è simbolo di magia, superstizione e cultura ancestrale nel cuore del Sannio.

            Bambini posseduti dalle… fiere di paese?

            L’AIE non si è fermata alle dichiarazioni generiche. L’accusa più pesante riguarda il coinvolgimento di bambini e adolescenti: “Pensare di far divertire la popolazione con tematiche appartenenti al mondo del male è un sintomo di grave malessere interiore”. Traduzione: mascherarsi da strega e comprare zucchero filato equivale a un’evocazione demoniaca. Se fosse così, i bambini di Halloween sarebbero da tempo sotto il controllo di forze oscure e Disneyland un covo di presenze ultraterrene.

            La risposta del sindaco: “Sono ben altre le diavolerie che mi preoccupano”

            Ma Clemente Mastella, da politico navigato, non si lascia intimorire da anatemi e scomuniche virtuali. “Da cattolico sono ben altre le diavolerie che mi preoccupano e i mercanti che profanano il Tempio”, ha replicato con un’eleganza che trasuda diplomazia e sarcasmo. Il messaggio è chiaro: le vere minacce non vengono da un festival culturale, ma da altri “demoni” più concreti.

            Streghe tra storia e folklore: una festa che fa bene all’economia

            Oltre alla difesa della libertà culturale, Mastella sottolinea anche l’importanza economica dell’evento. “Aiutiamo l’immagine e l’economia della città con professionalità e senza offendere nessuno”. In effetti, il Festival delle Streghe attira turisti e studiosi, promuovendo la città di Benevento come centro di cultura e tradizioni. Se il turismo è il vero Satana, allora i commercianti della città dovrebbero iniziare a preoccuparsi!

            La vera battaglia: superstizione contro cultura

            Questa polemica non è solo un botta e risposta tra esorcisti e amministratori locali, ma il riflesso di un contrasto più ampio: superstizione contro cultura, dogma contro folklore. Mastella sottolinea che il festival è stato curato con il supporto di accademici, antropologi e storici del cristianesimo. Insomma, nulla di improvvisato o blasfemo, ma un’opportunità di confronto tra diverse visioni del mondo.

            Isteria medievale o una legittima preoccupazione?

            Alla fine, questa storia lascia spazio a una domanda: è giusto vedere in un festival una minaccia alla fede? O forse gli esorcisti stanno cercando il demonio nel posto sbagliato? Mentre Benevento continua a celebrare il suo passato tra magia e leggenda, la polemica ci ricorda che in Italia certe discussioni sembrano ancora intrappolate in un medioevo senza tempo.

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              Mondo

              Pasqua con Vance: il vice di Trump sbarca a Roma e agita Palazzo Chigi

              Visita programmata tra il 18 e il 20 aprile. Meloni disponibile all’incontro, Salvini rivendica il rapporto diretto, Tajani frena: la diplomazia italiana si ritrova a fare i conti con l’attivismo elettorale made in USA.

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                La visita non è ancora confermata ufficialmente, ma i motori della diplomazia si sono già accesi. Secondo quanto riportato da Bloomberg, il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance starebbe programmando un viaggio in Italia tra il 18 e il 20 aprile, in concomitanza con il weekend di Pasqua.

                L’ambasciata americana avrebbe già informato la Farnesina, chiedendo espressamente di organizzare un incontro con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. La risposta, da quanto si apprende, sarebbe stata positiva, sebbene il calendario della premier e la complessità del quadro internazionale rendano ancora incerta la conferma.

                La mossa di Vance, senatore dell’Ohio e considerato uno dei principali candidati alla vicepresidenza in un’eventuale nuova amministrazione Trump, si inserisce in un quadro geopolitico in fermento, tra la guerra in Ucraina, il riarmo europeo e il rischio di una frattura sempre più marcata tra Washington e Bruxelles.

                Vance è già stato in Europa nei mesi scorsi: a febbraio aveva partecipato alla conferenza di Parigi sull’intelligenza artificiale e al vertice sulla sicurezza di Monaco, dove aveva ribadito le sue posizioni scettiche nei confronti dell’impegno americano in Ucraina e criticato l’evoluzione “illiberale” di alcune democrazie europee. Una posizione che gli ha attirato la diffidenza di vari partner del continente, ma che ha trovato un’eco inattesa proprio a Roma.

                Vicinanza con Giorgia

                In una recente intervista al Financial Times, Giorgia Meloni ha dichiarato di condividere l’attacco di Vance all’Europa per il presunto abbandono dei valori fondanti della libertà di espressione e della democrazia. “Devo dire che sono d’accordo”, ha affermato la premier, aprendo di fatto un canale di dialogo diretto con uno dei principali esponenti dell’area trumpiana.

                Nuove tensioni tra Salvini e Meloni

                Sul piano politico interno, tuttavia, la visita di Vance rischia di riaccendere le tensioni nella maggioranza. Il vicepresidente americano è considerato vicino a Matteo Salvini, che già lo scorso 21 marzo aveva rivelato di aver avuto una conversazione telefonica di 15 minuti con lui.

                Secondo il leader della Lega, nel colloquio si sarebbe parlato di Ucraina, ma anche della possibilità che l’Italia firmi un contratto con Starlink, la rete di telecomunicazioni satellitari di Elon Musk. Un’apertura che ha fatto storcere il naso al ministro degli Esteri Antonio Tajani, che aveva ricordato come la politica estera sia prerogativa della Farnesina e di Palazzo Chigi, non dei singoli ministri.

                Il viaggio italiano di Vance si inserisce in un contesto di crescente competizione interna alla coalizione di centrodestra, dove è in corso una silenziosa corsa all’accreditamento con la futura — e possibile — amministrazione repubblicana. Un pressing a più mani su Washington che, però, rischia di generare confusione e interferenze tra canali ufficiali e relazioni personali.

                Sul tavolo dell’eventuale incontro con Meloni, oltre al tema dell’impegno europeo nella difesa comune e al conflitto ucraino, ci sarebbero anche i rapporti commerciali tra Stati Uniti e Unione Europea, e il dossier sempre più strategico della sovranità digitale e tecnologica, a partire dalle infrastrutture satellitari.

                Nel frattempo, anche la stessa presidente del Consiglio avrebbe in programma un viaggio a Washington, benché non sia ancora stata fissata una data. Un incastro diplomatico che potrebbe trovare nella visita di Vance un’occasione per allineare le posizioni in vista delle elezioni americane e degli equilibri futuri della NATO.

                Dall’ufficio del vicepresidente statunitense, per ora, nessun commento ufficiale. Ma la data, che coincide con il Venerdì Santo, la dice lunga sulla volontà di segnare l’agenda anche simbolicamente. E Roma, ancora una volta, si ritrova crocevia di tensioni globali e calcoli politici molto terreni.

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