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Cronaca

Cresce il valore delle case vendute all’asta, come aggiudicarsene una

Il calo del numero di case all’asta a Roma e Milano e l’aumento del valore degli immobili riflettono una maggiore stabilità economica post-Covid. Le diverse modalità di partecipazione alle aste, soprattutto quelle telematiche, offrono maggiori opportunità e accessibilità per gli acquirenti.

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    Secondo l’analisi della startup fintech Berry, il numero di case all’asta a Roma e Milano è sceso a quasi 5.000 nei primi sei mesi del 2023, mentre il valore medio è aumentato del 7%. Una tendenza che riflette l’andamento del mercato immobiliare e indica che le famiglie e le imprese hanno trovato modi per affrontare il rialzo dei mutui variabili e le difficoltà economiche post-Covid, anche grazie a procedure negoziate di rientro dal debito.

    Meno aste immobiliari più giro d’affari

    Il numero di aste pubblicate nel primo semestre del 2023 sono state 69.733 ben 18.000 in meno rispetto al 2022. Il valore complessivo dell’offerta minima è stato di circa 12 miliardi di euro, rispetto ai 14 miliardi dello stesso periodo nel 2022 (-14%). La base d’asta media è stata di 127.000 euro per immobili residenziali, 192.000 euro per immobili commerciali e 636.000 euro per immobili industriali. La regione con il maggior numero di aste immobiliari è la Lombardia con 8.492, seguita da Sicilia 8.048 e Lazio 7.716.

    Come si fa a partecipare a un’asta

    L’asta immobiliari può svolgersi in diverse modalità, ognuna con le proprie caratteristiche e requisiti. Si va dall’asta senza incanto con presenza fisica nella quale bisogna presentare una offerta in busta chiusa con un deposito cauzionale del 10% della base d’asta. Il battitore apre le buste e la gara al rilancio. Il bene viene aggiudicato all’offerta più alta. Se l’asta va deserta, viene indetta una nuova gara a un prezzo ribassato. Nelle aste miste (in presenza e telematica) è possibile partecipare sia fisicamente che tramite computer, presso lo studio di un professionista abilitato (notai, commercialisti, avvocati). In questi casi la presentazione dell’offerta avviene tramite il sistema telematico. Poi ci sono le aste esclusivamente telematiche durante le quali l’apertura delle offerte avviene in maniera simultanea.

    Perché conviene partecipare alle aste telematiche

    Le aste telematiche offrono numerosi vantaggi. Per prima cosa perché possiamo contare su una maggiore trasparenza con una riduzione delle turbative rispetto alle aste tradizionali.
    Sono più accessibili visto la partecipazione da remoto che consente la presenza senza doversi recare in tribunale. Inoltre possiamo scegliere tra modalità sincrone e asincrone . In quest’ultimo caso lo svolgimento si può protrarre per più giorni, consentendo una maggiore flessibilità.

      Mondo

      Attore porno italiano arrestato in Egitto e detenuto in condizioni disumane, il caso Sharif fa discutere

      Arrestato al Cairo il 9 novembre, l’attore è accusato di aver pubblicato contenuti considerati immorali. La madre denuncia maltrattamenti e un trattamento disumano nel carcere di Alessandria. La Farnesina segue il caso.

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        Si infittisce il caso di Elanain Sharif, attore porno 44enne con cittadinanza italiana, arrestato il 9 novembre al Cairo. Secondo quanto riportato dal suo legale, Alessandro Russo, Sharif sarebbe stato trattenuto dalle autorità egiziane per alcune ore all’aeroporto, prima di essere trasferito nel carcere di Alessandria. L’accusa? Presunti contenuti hard pubblicati sui social e giudicati “immorali” dalle autorità locali.

        Elanain Sharif, conosciuto nel settore del porno con il nome d’arte Sheri Taliani, si era recato in Egitto per firmare documenti relativi alla vendita di proprietà familiari. Tuttavia, il suo passato e il suo stile di vita avrebbero attirato l’attenzione delle autorità egiziane, come confermato dalla pornostar Mary Rider, che ha denunciato pubblicamente la vicenda.

        Le denunce della madre

        Loriana, madre di Sharif, è riuscita a incontrare il figlio solo il giorno dopo l’arresto. «Mi ha detto che è trattato in modo inumano, costretto a stare in piedi tutto il giorno, con la possibilità di stendersi solo per mezz’ora. Se vuole sedersi deve pagare», ha raccontato il legale della famiglia.

        Sharif, che secondo la madre sarebbe in uno stato psicologico precario, ha riferito di avere allucinazioni e teme di essere drogato. «Dormiva in una cella sovraffollata ed era visibilmente scosso», ha aggiunto la donna.

        La denuncia di Mary Rider

        A far luce sul caso è stata anche Mary Rider, collega di Sharif, che ha parlato apertamente al Corriere della Sera: «È stato arrestato per il suo lavoro, per aver girato film porno. In Egitto, un attore del genere non passa inosservato».

        Secondo Rider, Sharif non si sentiva sicuro nel suo Paese d’origine: «Era già stato minacciato in passato per il suo stile di vita. Non va mai volentieri in Egitto, ma doveva completare alcune pratiche legali».

        La Farnesina segue il caso

        Due giorni dopo l’arresto, l’avvocato di Sharif ha contattato la Farnesina, che ha preso in carico la situazione. Tuttavia, le informazioni sono frammentarie e la famiglia attende aggiornamenti.

        La vicenda riaccende i riflettori sui diritti umani in Egitto e sulle difficoltà di chi, come Sharif, si trova a dover affrontare giudizi e discriminazioni per il proprio lavoro e stile di vita. Intanto, la madre e i legali continuano a lottare per ottenere chiarezza e garantire condizioni di detenzione più umane per Elanain Sharif.

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          Cronaca

          Alessandro Basciano arrestato per stalking e minacce: perseguitava Sophie Codegoni. Per il giudice è pericoloso!

          Custodia cautelare a San Vittore per l’ex gieffino. La gip: «Condotta pervasiva e pericolosità sociale». Aggressioni, minacce di morte e danni per 4 mila euro: la denuncia della vittima dopo mesi di paura.

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            Alessandro Basciano, influencer con oltre un milione di follower e volto noto della televisione, è stato arrestato con l’accusa di stalking e minacce nei confronti della sua ex compagna, Sophie Codegoni. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere, firmata dalla gip Anna Magelli, è arrivata dopo un’inchiesta condotta dalla Procura di Milano, guidata dall’aggiunta Letizia Mannella e dalla pm Alessia Menegazzo.

            Basciano, 35 anni, si trova ora nella casa circondariale di San Vittore. La denuncia, presentata da Sophie nel dicembre 2023, racconta di una lunga serie di comportamenti ossessivi e persecutori da parte dell’uomo, che avrebbe reagito alla fine della loro relazione con una violenza crescente, incapace di accettare la rottura.

            La fine di una relazione e l’inizio delle persecuzioni

            La storia tra Alessandro e Sophie, entrambi noti per aver partecipato al Grande Fratello Vip, si era conclusa a ottobre 2023 dopo mesi di crisi. Già madre della loro figlia, Celine, nata a giugno dello stesso anno, Sophie aveva deciso di mettere fine alla relazione, ma le tensioni sono rapidamente sfociate in minacce, aggressioni e atti vandalici. Tra gli episodi più gravi, la gip ha evidenziato un’aggressione a Mattia Ferrari, amico della giovane influencer, e i danni alla sua auto, stimati in circa 4 mila euro.

            Nell’ordinanza, la giudice descrive un comportamento «pervasivo, controllante e violento», alimentato da una «ossessiva gelosia». Tali condotte hanno costretto la vittima a vivere in uno stato di paura costante, spingendola a cambiare abitudini personali e professionali per proteggere la propria sicurezza.

            «Un pericolo attuale e concreto»

            Le motivazioni della custodia cautelare in carcere parlano chiaro: il carcere è l’unica misura in grado di prevenire il rischio di ulteriori episodi. Secondo il giudice, Alessandro Basciano rappresenta un pericolo evidente, come dimostrano «la pluralità e gravità delle condotte persecutorie», la violenza anche in presenza della figlia minore e la completa incapacità di autocontrollo. Un comportamento che non lascia spazio ad alternative meno restrittive.

            Da tronista a musicista: l’ascesa e la caduta di un volto noto

            Il pubblico televisivo aveva conosciuto Alessandro Basciano nel 2019, quando partecipò a Uomini e donne come corteggiatore. Successivamente, era stato tentatore a Temptation Island e concorrente al Grande Fratello Vip, dove era iniziata la sua relazione con Sophie Codegoni. Negli ultimi anni, Basciano si era cimentato anche nella musica, pubblicando un brano in collaborazione con Ginevra Lamborghini.

            La relazione tra Sophie e Alessandro, sotto i riflettori fin dall’inizio, si era incrinata già nei mesi estivi del 2023. Sophie aveva confermato la separazione in ottobre con un post social enigmatico, parlando di «gravi motivi» che l’avevano portata a questa decisione. Quelle ombre, ora, hanno trovato conferma nelle accuse che pesano sull’ex gieffino.

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              Storie vere

              Bari Vecchia in sciopero: le orecchiette rivendicano la loro autenticità!

              Le venditrici di orecchiette di Bari sono in rivolta contro quella che definiscono una “campagna denigratoria” nei loro confronti e hanno deciso di lasciare vuote le tavolate su cui ogni mattina dispongono i prodotti artigianali.

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                Mancava solo l’intervento di Papa Francesco e un commento di Donald Trump e avremmo fatto Bingo! La storia delle massaie delle orecchiette in sciopero ha tenuto occupata l’opinione pubblica nazionale per una settimana, con risvolti internazionali. A Bari Vecchia, nel pittoresco vicolo dell’Arco Basso, le massaie delle orecchiette, ambasciatrici della tradizione pugliese, hanno incrociato le braccia per difendere l’autenticità del loro prodotto. Per mezza giornata, le tavole di legno dove ogni giorno trasformano acqua e farina in piccoli capolavori sono rimaste vuote, lasciando delusi i turisti che ogni anno arrivano da ogni parte del mondo per comprare il simbolo della città. Ma che cos’è successo? Come spesso accade una serie di eventi hanno contribuito a creare un sospetto. Saranno tutte artigianali le orecchiette che acquistiamo nei vicoli della Bari Vecchia? E come si fa a distinguere quelle autentiche da quelle industriali? C’è un retrogusto di raggiro…

                Le orecchiette: simbolo di manualità e tradizione

                Le massaie di Bari Vecchia si difendono e contrattaccano. Non sono solo custodi di una tradizione secolare ma rappresentano un’arte che ha reso famoso il capoluogo pugliese anche fuori dai circuiti turistici classici. Ogni orecchietta fatta a mano racconta una storia, un legame intimo con la terra e la cultura della Puglia, dicono. Tuttavia, il recente aumento della domanda ha scatenato dubbi sull’autenticità di alcuni prodotti venduti nei vicoli della città vecchia, alimentando polemiche e sospetti.

                La “truffa delle orecchiette”: realtà o eccezione?

                La questione è esplosa con la diffusione di video e inchieste che hanno denunciato la vendita di orecchiette industriali, spacciate per artigianali. Il caso è diventato ancora più eclatante quando nei bidoni della città vecchia sono stati trovati cartoni di pasta di un pastificio di Altamura, alimentando il sospetto di una “truffa delle orecchiette”. Soprattutto a discapito dei turisti stranieri. Ma le massaie baresi non ci stanno. “Le nostre orecchiette sono tutte fatte a mano, ma dobbiamo farle essiccare per questioni di igiene. I turisti le portano in America, in Francia, e hanno bisogno di un prodotto resistente”, spiega Nunzia Caputo, storica pastaia e portavoce delle donne di Arco Basso. “Dateci regole chiare, vogliamo lavorare serenamente”, aggiunge, difendendo l’autenticità della loro arte.

                L’intervento del sindaco del capoluogo Vito Leccese

                In mezzo alla bagarre, il sindaco di Bari, Vito Leccese, ha deciso che era meglio chiarire alcune “cosssette“. E’ sceso in campo per tutelare la tradizione delle orecchiette artigianali, ma anche per garantire il rispetto delle norme igieniche e fiscali. “L’unica strada è seguire le regole”, ha dichiarato il primo cittadino, promettendo di valorizzare l’originalità delle orecchiette con l’introduzione di un marchio di qualità. L’obiettivo è chiaro: proteggere l’autenticità delle massaie e consolidare il ruolo delle orecchiette come simbolo identitario della città. Del resto la produzione delle orecchiette, e non solo, in pochi anni ha trasformato Bari Vecchia da luogo malfamato a meta turistica irrinunciabile. Tuttavia, l’aumento della domanda internazionale potrebbe aver spinto qualcuno a facili scorciatoie. Per questo è necessario distinguere chi resta fedele alla tradizione da eventuali furbetti, per preservare l’immagine autentica della città e delle sue pastaie.

                Tenere insieme turismo di massa ed eccellenze gastronomiche tradizionali

                Per le massaie di Bari Vecchia, le orecchiette sono più di un prodotto alimentare. Sono cultura, identità e legame con la propria terra. Lo sciopero è stato un gesto forte, ma il messaggio è stato altrettanto chiaro: “Non rinunceremo mai alla nostra tradizione. Le orecchiette vere siamo noi.”

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