Cronaca

Gallipoli, una crisi turistica senza precedenti

Le conseguenze economiche e sociali di questa situazione sono gravi. L’economia locale, fortemente dipendente dal turismo, è in ginocchio. Gli stabilimenti balneari sono vuoti, e molti turisti scelgono destinazioni alternative per evitare lo stress di trovare parcheggio e camminare sotto il sole.

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    Gallipoli sta vivendo una crisi turistica senza precedenti a causa della mancanza di parcheggi adeguati, che ha causato un drastico calo delle presenze sulle spiagge e nei lidi. Nonostante le buone intenzioni del Comune, la realizzazione della strada parco pedonale ha avuto effetti disastrosi. La strada, che doveva integrarsi con l’ambiente naturale, ha invece portato alla creazione di un’enorme barriera per i turisti, con solo 500 parcheggi disponibili a nord del litorale.

    Colpa solo della scarsità dei parcheggi?

    I parcheggi disponibili sono insufficienti e mal gestiti, rendendo difficile l’accesso alle spiagge. Il parcheggio principale, Praja, richiede una lunga camminata sotto il sole cocente, scoraggiando molti bagnanti. Poi c’è il problema della strada del Parco che dovrebbe essere ecologicamente compatibile, e che invece avrebbe danneggiato l’ambiente circostante con brecciolino e aiuole mal gestite, senza fornire i parcheggi necessari.

    Calo drastico delle presenze

    Il risultato è un calo del 60-80% delle presenze rispetto allo scorso anno quando si è verificato in quel territorio e nel Salento un vero e proprio boom di presenze turistiche. Oggi molti lidi sono praticamente deserti. Questo impatto è devastante per l’economia locale, che dipende fortemente dal turismo balneare.

    Con i balneari indignati, che fare?

    I gestori dei lidi sono esasperati dalla situazione, con alcuni che parlano di una “situazione drammatica”. Il presidente di Federteziario Balneari, Giuseppe Mancarella, ha confermato il drastico calo delle presenze. Il sindaco Stefano Minerva ha dichiarato che si stanno facendo sforzi per aprire un parcheggio da 500 posti a sud proprio in questi giorni di metà luglio. Tuttavia, per molti, queste misure arrivano troppo tardi per salvare la stagione.

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