Cronaca Nera

Riccardo Bossi rinviato a processo per quel reddito di cittadinanza preso senza diritto. Ma non era Roma Ladrona?

Il figlio primogenito di Umberto Bossi, Riccardo, dovrà comparire davanti al Gup del Tribunale di Busto Arsizio per aver percepito indebitamente il reddito di cittadinanza tra il 2020 e il 2023, per un totale di 12mila euro. Un bel contrasto con gli slogan “anti-Sud” del padre: Riccardo ha avuto diversi guai legali, inclusi appropriazione indebita e mancato pagamento di conti, mostrando che – com’è ovvio – i “parassiti” non sono solo al sud.

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    Ma lo slogan non era “Roma Ladrona”? E non erano i terroni quelli che dovevano essere additati come parassiti dei ricchi connazionali del nord? Chissà che avrebbe detto allora il Senatur Umberto Bossi se gli avessero predetto che suo figlio primogenito Riccardo sarebbe finito a processo per aver rubato i soldi di un sussidio di cittadinanza allo stadio. Conoscendolo, avrebbe scelto il bastone più nodoso nella legnaia della sua casa di Ponte di Legno, e avrebbe “raddrizzato” l’incauto erede a bastonate.

    I problemi con i figli del Senatur

    Ma guarda un po’, il frutto non cade mai lontano dall’albero, vero? Ed evidentemente qualche problema con l’educazione dei figli, il senatur deve averla avuta visto che uno, Riccardo, colleziona condanne come un teppistello qualsiasi e dell’altro, il Trota, è meglio non parlare.

    15 ottobre a processo

    Comunque il 15 ottobre comparirà davanti al Gup del Tribunale di Busto Arsizio (Varese) Riccardo Bossi, figlio primogenito del Senatùr Umberto e della prima moglie Gigliola Guidali. A Bossi junior viene contestato oggi il reato di false attestazioni per aver percepito indebitamente il reddito di cittadinanza, tra il 2020 e il 2023, per un totale di 12mila euro (ossia 280 euro per 43 mensilità).

    Collezione di condanne

    Non è certo il primo guaio con la legge per Riccardo Bossi, ex pilota di rally classe 1979. Già nel 2016 il 45enne era stato condannato a un anno e otto mesi per appropriazione indebita aggravata per presunte spese personali con i fondi del Carroccio (tra cui circa 160mila euro sottratti dalle casse del partito per pagare bollette, pay tv e vari servizi)).

    Conti non pagati

    Nel 2014 la condanna è arrivata per il mancato pagamento del conto in una gioielleria di Busto Arsizio, dove aveva acquistato monili Bulgari e orologi Rolex. Senza contare un’altra denuncia nel 2020, stavolta per non aver pagato il conto di una cena a base di pesce crudo e champagne in un noto ristorante di Milano.

    Insomma, dai terroni parassiti ai parassiti di famiglia, la saga continua. Riccardo Bossi, figlio devoto del paladino dell’onestà padana, sembra aver preso le sue lezioni di moralità… ma dal lato sbagliato. Forse il Senatur avrebbe dovuto aggiungere un capitolo sui “parassiti del nord” nel suo manuale di slogan.

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