Cronaca Nera

Padova, 33enne precipita da cavalcavia: fermato il compagno!

Vigonza, morta una 33enne di origini veneziane: investita dai veicoli. Si indaga per omicidio, l’ipotesi di una lite sul cavalcavia vicino alla casa della coppia. Il pm ha interrogato nella notte il compagno Andrea Favero, 39 anni. Zaia: sarebbe il quarto femminicidio in pochi mesi in Veneto

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    Sembrava un suicidio, ma in poche ore sono emersi gli indizi di un atroce omicidio. Svolta nelle indagini sulla morte di Giada Zanola, la 33enne il cui corpo è stato trovato all’alba del 29 maggio sull’autostrada A4, straziato dai veicoli in transito a Vigonza, Padova. La donna non si è gettata volontariamente dal cavalcavia, ma sarebbe stata uccisa dal compagno, che l’avrebbe fatta precipitare sulla carreggiata da un’altezza di quindici metri.

    Inizialmente, tutto faceva pensare che Giada si fosse tolta la vita. La svolta è arrivata la notte successiva, quando il compagno, Andrea Favero, 39 anni, ha fatto alcune ammissioni al pubblico ministero ed è stato fermato per omicidio volontario aggravato. Domani, 31 maggio, è prevista l’autopsia sulla donna e l’interrogatorio di garanzia per il compagno.

    La ricostruzione e le incongruenze

    La coppia, che ha un bambino di 3 anni, era da tempo in crisi. L’omicidio, secondo le indagini della polstrada di Padova e Venezia e della squadra mobile di Padova, è avvenuto al culmine di una lite sul ponte sopra l’autostrada, a Vigonza, poco distante dalla loro abitazione. Qui Andrea Favero avrebbe fatto precipitare la compagna sulla carreggiata dell’A4. Alcune automobili sono riuscite a evitare il corpo, ma la donna è stata poi travolta e uccisa da un camion.

    Sebbene inizialmente il quadro dei fatti suggerisse un suicidio, la polstrada e la squadra mobile, assieme alla polizia scientifica, hanno riscontrato elementi che riconducevano la morte a un’ipotesi di omicidio. Scavando nei rapporti interni alla coppia, è emerso come la relazione fosse entrata in crisi, con liti anche violente. Su Andrea Favero gli agenti hanno notato segni di lividi o escoriazioni, riconducibili a episodi violenti. Inoltre, le incongruenze nella ricostruzione delle ultime ore della

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