Cronaca Nera

Pamela Mastropietro, ergastolo confermato per Oseghale: “Ci fu violenza sessuale”

La Cassazione respinge il ricorso straordinario dei legali dell’assassino. Nessuno sconto di pena: il 35enne nigeriano resterà in carcere a vita.

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    Fine della corsa per Innocent Oseghale. La Cassazione ha chiuso ogni spiraglio, rigettando il ricorso straordinario della difesa e confermando definitivamente l’ergastolo per l’uomo che nel gennaio 2018 ha ucciso, smembrato e nascosto in due trolley il corpo di Pamela Mastropietro. Nessun dubbio nemmeno sulla violenza sessuale: per i giudici, il crimine è stato ancora più atroce di quanto già accertato nei processi precedenti.

    Un iter giudiziario lungo e doloroso

    Dal giorno del delitto, il caso ha attraversato tutte le fasi della giustizia italiana: primo grado, appello, Cassazione, rinvio, nuovo appello e infine il verdetto definitivo di gennaio 2023. Ma la difesa di Oseghale, rappresentata dagli avvocati Umberto Gramenzi e Simone Matraxia, ha tentato l’ultima carta, chiedendo l’annullamento della condanna per violenza sessuale.

    Una richiesta respinta senza esitazioni dalla Suprema Corte. La famiglia di Pamela, insieme alla procura generale, si era opposta con fermezza a qualsiasi revisione del verdetto. Dopo un’udienza durata circa mezz’ora, la decisione è stata depositata in cancelleria: l’ergastolo resta, senza sconti né attenuanti.

    Una sentenza che chiude il caso

    Pamela Mastropietro aveva solo 18 anni quando è stata strappata alla vita con una brutalità disumana. L’orrore del suo omicidio, avvenuto nelle campagne di Pollenza, ha scosso l’Italia intera. Ora, con questa ultima sentenza, la giustizia ha messo la parola fine alle battaglie legali di Oseghale.

    Resta il dolore per una vita spezzata e per una famiglia che ha dovuto affrontare anni di processi e ricorsi. Ma almeno una certezza rimane: chi ha compiuto questo crimine non potrà più sfuggire alla sua condanna.

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