Cronaca
Davvero siamo nel mirino dei razzi iraniani? Noi crediamo di no
La tensione geopolitica rimane alta mentre le nazioni cercano di trovare un terreno comune per affrontare le sfide internazionali e prevenire un’escalation del conflitto. La diplomazia e il dialogo rimangono essenziali per risolvere le controversie in modo pacifico e costruttivo.
“Giù le mani dal Colosseo. Non si è fatta attendere la risposta di Antonio Tajani alla provocazione del Ministero degli esteri israeliani che ha indicato l’Italia e il Colosseo come possibili obiettivi di un prossimo attacco iraniano. Il ministro degli Esteri italiano ha sottolineato che non crede all’ipotesi di un attacco all’Occidente da parte dell’Iran, nonostante i gravi errori commessi dal regime iraniano, come il supporto a entità ostili come Hamas e Hezbollah. “Dobbiamo evitare di creare il panico”, ha affermato Tajani.
Il ministro degli Esteri italiano ha anche evidenziato la necessità di un approccio attivo alla situazione, sottolineando che “più che preoccuparsi, bisogna occuparsi”. Tajani ha ribadito l’impegno dell’Italia per la de-escalation della situazione, indicando la possibilità di un colloquio con il ministro degli Esteri iraniano nei prossimi giorni.
Le dichiarazioni di Tajani giungono in risposta alle dichiarazioni del Ministero degli Esteri israeliano, che ha affermato che l’attacco dell’Iran a Israele è solo un’anteprima di ciò che il mondo può aspettarsi se il regime iraniano non sarà fermato. Il Ministero ha esortato il mondo a designare le Guardie Rivoluzionarie iraniane come un’organizzazione terroristica e a imporre sanzioni al programma iraniano di missili balistici.
Il Ministero israeliano ha accompagnato le sue dichiarazioni con immagini suggestive, prima con il Colosseo come possibile obiettivo e successivamente con la Torre Eiffel. Il messaggio, scritto in inglese, francese ed ebraico, è stato indirizzato a diverse figure internazionali di spicco, tra cui il segretario di Stato USA Antony Blinken e i ministri degli Esteri italiano, tedesco, francese e inglese.