Cronaca

Figlio mio ma quanto mi costi…

Lo studio “Il costo dei figli” evidenzia la necessità di politiche e soluzioni mirate a sostenere le famiglie italiane. Con figli che assorbono una parte significativa del bilancio familiare, spesso superiore al 40%, le famiglie sono costrette a fare sacrifici sia per sé stesse che per i propri figli.

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    Un recente studio condotto da Area Studi Legacoop e Ipsos, intitolato “Il costo dei figli”, mette in luce le sfide finanziarie e i costi che molte famiglie italiane devono affrontare nel crescere i propri figli. Il report, basato su un campione rappresentativo della popolazione italiana, rivela dati significativi sulle spese familiari, le rinunce necessarie e le difficoltà economiche legate al mantenimento dei figli.

    Le spese delle famiglie

    Secondo lo studio, il 48% degli italiani ha figli conviventi. Tra questi, i figli maggiorenni (19% tra 19 e 25 anni, 23% oltre 25 anni) sono spesso ancora a carico dei genitori, con il 47% totalmente dipendente economicamente. Inoltre, il 29% dei figli maggiorenni lavora e contribuisce alle spese familiari, mentre il 24% lavora ma continua a vivere con i genitori a causa dei costi elevati per un’abitazione autonoma.

    Abbigliamento, libri, scarpe e pasti fuori casa

    In media, i figli assorbono il 34% della spesa mensile familiare. Il 51% delle famiglie destina ai figli tra il 21% e il 40% della spesa, mentre il 32% spende tra il 40% e il 70%. Le principali voci di spesa includono abbigliamento (63%), testi e libri scolastici (51%), scarpe e accessori (48%), attività sportive (48%), pasti fuori casa (46%), materiale scolastico, spese mediche, svago e mobilità (tutti al 45%).

    Molte rinunce e diversi sacrifici

    Per sostenere le spese dei figli, molti genitori sono costretti a rinunciare a molte cose, dalle spese quotidiane ai progetti a medio e lungo termine. Il 66% ha rinunciato ad acquistare qualcosa per sé stessi, il 60% ha ridotto le uscite al ristorante e il periodo di vacanza, mentre il 58% ha rinunciato all’acquisto di un’auto nuova. Inoltre, il 51% ha tagliato sulla spesa alimentare, scegliendo prodotti in offerta, e il 39% ha rinunciato o rinviato una visita medica privata.

    E i figli?

    Anche i figli devono rinunciare a qualcosa. Il 37% ha dovuto rinunciare a nuovi abbigliamenti, scarpe e smartphone, il 30% alle uscite con gli amici, il 25% a un viaggio studio all’estero, e il 23% all’iscrizione al corso di studi desiderato. Le rinunce sono più comuni tra i figli di genitori under 30, residenti nelle isole, e delle famiglie del ceto popolare.

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