Cronaca
Giovanni Battista Ceirano: il pioniere dimenticato dell’automobilismo Italiano
Giovanni Battista Ceirano, sebbene meno noto di altri protagonisti dell’industria automobilistica, ha svolto un ruolo cruciale nella nascita della Fiat e nello sviluppo dell’automobilismo in Italia. La sua storia è un esempio di innovazione e determinazione, caratteristiche che hanno segnato profondamente l’evoluzione industriale italiana
Alla fine si scopre che quell’11 luglio 1899 a dare vita alla Fabbrica Italiana Automobili (FIA), conosciuta oggi come Fiat, ebbe un ruolo fondamentale un certo Giovanni Battista Ceirano. Agnelli arrivò dopo. Ceirano, nato a Cuneo nel 1860, è stato un vero e proprio pioniere dell’industria automobilistica italiana. Figlio di un orologiaio, Ceirano iniziò la sua carriera riparando biciclette e brevettando un modello innovativo di ruota, la “Rapid“.
21 marzo 1899, la data di tutte le date
Nel 1898 fondò l’Accomandita Ceirano, dedicata alla produzione di autovetture. Il 21 marzo 1899 nacque la prima automobile italiana progettata da Ceirano, la Welleyes, una piccola auto a due posti con motore bicilindrico da 663 cc che raggiungeva i 35 km/h.
Quando nacque la FIAT
L’esigenza di produrre automobili su scala industriale portò Ceirano a coinvolgere finanziatori e aristocratici torinesi, tra cui Emanuele Cacherano di Bricherasio e Cesare Goria Gatti. Il risultato fu la fondazione della Fabbrica Italiana Automobili l’11 luglio 1899, con un capitale iniziale di 800 mila lire. Giovanni Agnelli, coinvolto in extremis, divenne uno dei principali azionisti.
Liquidato con 30 mila lire
Nonostante il suo contributo fondamentale, Ceirano fu liquidato con 30 mila lire e un incarico come agente generale per le vendite, posto che lasciò l’anno successivo. La Fiat, nel frattempo, inglobò l’Accomandita Ceirano e la sua Welleyes, producendo la Fiat 3.5 HP, una copia della Welleyes.
L’eredità dei ceirano
Dopo l’uscita dalla Fiat, Giovanni Battista Ceirano e i suoi fratelli fondarono numerose altre aziende automobilistiche, tra cui la “F.lli Ceirano“, la “G.G. Fratelli Ceirano“, e la “Star“. Giovanni Battista morì nel 1912, ma la sua famiglia continuò a contribuire all’industria automobilistica italiana. Suo figlio Giovanni, costretto a cedere la sua “Scat” alla Fiat nel 1929, dovette abbandonare la produzione di auto, segnando la fine della lunga storia tra i Ceirano e le automobili.
INSTAGRAM.COM/LACITY_MAGAZINE
Storie vere
Al sindaco emiliano il party sadomaso fa malissimo: cade la giunta
Un party a tema sadomaso che si sarebbe dovuta tenere in un castello medievale ha provocato una crisi di giunta, la decadenza del sindaco e il commissariamento del Comune. E’ successo a Varano de’ Melegari, nel parmense.
Varano de’ Melegari è un piccolo comune di poco più di 2500 abitanti della provincia di Parma, situato nella bassa valle del Ceno a circa 30 km dal capoluogo. Un posto apparentemente tranquillo dove, di recente, con le dimissioni di 7 consiglieri comunali, un commissario prefettizio porterà il comune alle elezioni. Per un motivo quantomeno singolare: una festa un po’… particolare.
Cade l’amministrazione, arriva il viceprefetto
Un party a tema sadomaso che si sarebbe dovuta tenere nel castello medievale Pallavicino, simbolo della città, ha provocato la crisi in giunta, la decadenza del sindaco e il commissariamento del Comune. Sette dei dieci consiglieri comunali (quattro di maggioranza e tre appartenenti all’opposizione) si sono dimessi, provocando in questo modo il decadimento dell’amministrazione guidata dal sindaco Giuseppe Restiani, eletto con una lista civica di area centrodestra. Il prefetto Antonio Lucio Garufi ha nominato quindi un commissario, il viceprefetto Adriano Eustachio Coretti, che si occuperà di guidare il Comune fino alle prossime elezioni.
Alla cittadinanza non piace il bdsm
La crisi comunale era nato in estate, dopo l’organizzazione, poi non portata a conclusione, di una festa privata a tema Bdsm (bondage, dominazione e sado-maso) da parte di un’associazione che avrebbe dovuto svolgersi nel castello medievale di Varano. Le polemiche erano emerse perché già cinque anni prima si era tenuto un evento simile e gli atteggiamenti e l’abbigliamento delle persone che avevano raggiunto il paese avevano creato tensioni.
Per gli organizzatori si tratta solo di una scusa
A questo erano seguite alcune pubblicazioni sui social dagli organzzatori della festa, riguardanoti il sindaco e un suo assessore, che avevano gettato benzina sul fuoco: “Fingendo sdegno per la riedizione di un evento già tenutosi in paese senza alcuna conseguenza – dice il sindaco – una parte politica della mia maggioranza ha cercato solo un modo per porre fine alla legislatura”.
La cultura sadomaso in Italia
In questo scenario abbastanza surreale, vale la pena citare la storica Virginia Neri dell’Università di Siena che, attraverso il suo saggio Giochi di dolore, sottolinea un aspetto sul quale riflettere. Ovvero come attraverso le pratiche sadomaso, il sesso insegna a gestire il potere e a non abusarne. Secondo questo testo, la cultura sm, rispettosa di un patto rigorosissimo tra i partecipanti, diventano un atto politico, dissidente, perché si dimostrano un efficace laboratorio per indagare i rapporti di potere, educando al rispetto e rendendo molto più evidente e consapevole il confine del rispetto e delle libertà reciproche. Fino al limite, invalicabile, dell’abuso. Un concetto che, a quanto pare, a Varano de’ Melegari non è stato minimamente tenuto in considerazione.
Cose dell'altro mondo
Morire sola “come un cane”: per qualcuno una scelta precisa
Una frase, breve e precisa, presente a chiusura del lungo testo del manifesto funebre. E’ quanto si legge per le strade di Villasanta, in provincia di Monza: l’ultimo desiderio di una 58enne, davvero inusuale ma da rispettare.
Si tratta di una vicenda molto particolare, che potremmo definire “bizzarra” e che si presterebbe anche a della facile ironia… se l’interessato non fosse una persona che è venuta a mancare. Una situazione che ha generato una lunga polemica sui social, a partire da una foto scattata durante il necrologio.
L’inusuale manifesto funebre
Affisso in paese, lascia sbigottiti i residenti
Il manifesto funebre che rendeva nota la dipartita di una 58enne di Villasanta (Monza) dopo una lunga malattia, ha lasciato sorpresi tutti gli abitanti del paese. Altro che la classica frase “non fiori, ma opere di bene”… nel testo compare un passaggio quantomeno inusuale: “astenersi dalle esequie vicini e parenti”. Come a dire… non voglio nessuno al mio funerale, statevene a casa e lasciatemi (riposare) in pace.
La sorella si è occupata di tutto
La sorella della donna defunta si è fatta completamente carico di questa anomale ultime volontà: esequie rigorosamente interdette a “vicini di casa e parenti”, senza dimenticare di ringraziare “quanti, incontrandola, le hanno riservato saluti e quanti nell’ultimo periodo si sono sinceramente preoccupati per le sue condizioni”.
La chiesa vuota
Al rito funebre, la chiesa parrocchiale del comune brianzolo ha visto presente la sorella, che l’ha “amorevolmente accudita fino agli ultimi istanti di vita”, (come si legge nel necrologio) e un paio di persone, a quanto ci è dato sapere attraverso un quotidiano locale.
Andarsene in solitudine
Non sappiamo il motivo di questa scelta così drastica da parte della donna, che potrebbe sembrare dettata da un incontenibile livore nei confronti di tutto e tutti. E, tutto sommato, non è neanche importante capirlo, è stata una sua scelta e come tale va rispettata. In fondo, morire è un po’ come sognare: un’attività che si fa completamente da soli…
Cose dell'altro mondo
Cheratopigmentazione: il caso Chiofalo e la pericolosa moda che rischia di compromettere la vista
Francesco Chiofalo, noto influencer, ha raccontato a Le Iene il lungo percorso di interventi estetici che ha intrapreso per apparire attraente agli occhi delle donne.
La cheratopigmentazione, è un intervento chirurgico che promette di cambiare il colore degli occhi, sta diventando sempre più popolare tra i giovani, spinta soprattutto dalla diffusione sui social media di video e testimonianze di chi ha deciso di sottoporsi a questa procedura. Ma dietro l’attrazione per un nuovo colore degli occhi si nascondono rischi molto seri per la salute visiva, spesso sottovalutati. E Francesco Chiofalo ne ha fatto spese…
La ricerca della perfezione
Francesco Chiofalo, noto influencer, ha raccontato a Le Iene il lungo percorso di interventi estetici che ha intrapreso, tra cui la cheratopigmentazione per cambiare il colore degli occhi, ispirandosi agli occhi ghiaccio degli Husky. Tra le altre operazioni l’influencer ha rifatto naso, labbra, denti, riduzione delle orecchie e persino tatuaggio delle sopracciglia spendendo più o meno 100mila euro. Chiofalo ha spiegato che questa ricerca di perfezione nasce dal desiderio di apparire attraente agli occhi delle donne, tanto da definirsi ironicamente un “mignottone al maschile“.
Egregio Chiofalo ma il prossimo obiettivo quale sarà?
L’influencer pensa per davvero a un’operazione di allungamento delle gambe, sebbene sia dolorosa e richieda una lunga riabilitazione. Chiofalo ha ammesso comunque le difficoltà emotive legate alla sua immagine, confermando che da tre anni è seguito da vari psicologi, ma che continua a sentirsi insoddisfatto e tormentato.
Quali sono i rischi della cheratopigmentazione?
La diffusione sui social media di video e testimonianze positive sulla cheratopigmentazione rischia di minimizzare i rischi connessi a questa procedura. Molti giovani, infatti, sono attratti dall’idea di cambiare radicalmente il proprio aspetto e potrebbero decidere di sottoporsi all’intervento senza essere pienamente consapevoli dei potenziali danni alla loro salute visiva. I rischi di questa pratica interessano principalmente la cornea struttura delicata e fondamentale per la visione. L’introduzione di pigmenti può causare, inoltre, opacità, deformazioni e cicatrici, compromettendo la qualità visiva in modo permanente. Inoltre come in ogni intervento chirurgico, esiste il rischio di infezioni che potrebbero portare a gravi complicanze oculari. Il pigmento iniettato potrebbe spostarsi all’interno dell’occhio, causando irritazioni e danni a strutture delicate come l’iride. Nei casi più gravi, la cheratopigmentazione può portare alla perdita totale o parziale della vista. Ma ne vale davvero la pena…?
È fondamentale denunciare questa pratica
La cheratopigmentazione è un intervento estetico altamente invasivo, con rischi significativi per la salute. Sarebbe necessario sensibilizzare l’opinione pubblica sui pericoli di questa pratica e promuovere una maggiore consapevolezza dei rischi connessi alla chirurgia estetica in generale.
-
Cronaca Nera3 mesi fa
Bossetti è innocente? Ecco tutti i lati deboli dell’accusa
-
Gossip8 mesi fa
Elisabetta Canalis, che Sex bomb! è suo il primo topless del 2024 (GALLERY SENZA CENSURA!)
-
Speciale Olimpiadi 20243 mesi fa
Fact checking su Imane Khelif, la pugile al centro delle polemiche. Davvero è trans?
-
Moda e modi3 mesi fa
L’estate senza trucco di Belén Rodriguez
-
Sport3 mesi fa
Tra le medaglie di Tokyo e quelle che verranno
-
Cronaca5 mesi fa
Big Mac non è più solo McDonald’s: persa l’esclusiva sul marchio!
-
Gossip5 mesi fa
È crisi tra Stefano Rosso e Francesca Chillemi? Colpa di Can?
-
Speciale Grande Fratello1 mese fa
Shaila del Grande Fratello: balzi da “Gatta” nei programmi Mediaset