Italia
Beata subito! Nuove prove per la beatificazione di Elena di Savoia
Nel 2001 l’allora arcivescovo di Montpellier Jean-Pierre Ricard aprì a livello diocesano la causa di beatificazione della sovrana italiana Elena di Savoia…

Elena di Savoia, moglie di Vittorio Emanuele III, il terzo re d’Italia, è ricordata non solo per il suo ruolo di sovrana, ma anche per la sua profonda fede e dedizione al prossimo.
Nata ortodossa in Montenegro e convertitasi al cattolicesimo dopo il matrimonio, ha vissuto un’esistenza riservata, sempre impegnata nel sostegno ai malati e ai bisognosi. Nel 2001, l’arcivescovo Jean-Pierre Ricard aprì la causa di beatificazione a Montpellier, dove Elena morì in esilio nel 1952, dopo la scomparsa del marito avvenuta ad Alessandria d’Egitto nel 1947.
Un impegno riconosciuto da Pio XII
Nel 1937, papa Pio XII insignì la regina Elena della “Rosa d’oro della cristianità” per la sua instancabile opera sociale. Tra le sue tante iniziative, spicca la creazione di un ospedale oncologico che ancora porta il suo nome, e l’istituzione della prima scuola specialistica per infermiere. Il suo impegno durante i due conflitti mondiali fu straordinario, tanto che nel 1939 cercò di evitare l’ingresso delle nazioni neutrali nella Seconda guerra mondiale, un’iniziativa bloccata da Mussolini.
Gli ultimi anni e il nuovo impulso alla causa
Dopo l’abdicazione del marito nel 1946, Elena si trasferì a Montpellier, dove visse con discrezione nonostante la sua malattia. Esemplare il suo gesto a Lourdes poco prima di morire, quando chiese preghiere non per sé, ma per tutte le madri che avevano perso figli in guerra, come lei stessa aveva sperimentato con la perdita di sua figlia Mafalda nel campo di concentramento di Buchenwald.
Raccolta di nuove testimonianze verso la beatificazione
Ora, il comitato che promuove la causa di beatificazione vuole rilanciare l’iniziativa, cercando di aprire una causa diocesana anche a Roma e raccogliendo nuove testimonianze. Il prossimo 27 settembre, a Genova, la figura di Elena sarà ricordata assieme alla beata Maria Cristina di Savoia, regina delle Due Sicilie, con una celebrazione speciale.
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Italia
Torna la caccia alle streghe: una raccolta di firme per cancellare un concerto metal a Milano
A quanto pare, il rock non muore mai. Ma fa ancora parecchio rumore, soprattutto tra chi non ama ascoltarlo. In soli due giorni, una petizione lanciata da CitizenGO ha raccolto oltre 35.000 firme per chiedere l’annullamento del concerto dei Behemoth. Satyricon e Rotting Christ in programma il 9 aprile all’Alcatraz di Milano. Le motivazioni? Offesa al sentimento religioso e, a detta di alcuni, minaccia al quieto vivere spirituale.

A perorare questa “guerra santa” contro il metal estremo è arrivata anche una lettera firmata dal consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Michele Mardegan, indirizzata direttamente al Sindaco di Milano, Giuseppe Sala. Il contenuto? La richiesta ufficiale di annullamento dell’evento, probabilmente nella speranza di salvare le anime milanesi da riff infernali e cori gutturali. Peccato che nessuno abbia obbligato i cittadini a partecipare. Ma si sa, meglio prevenire che… headbanging!

Il manifesto del concerto
La risposta del web: Change.org contro la censura travestita da morale
Come ogni buona storia rock, anche questa ha la sua controparte ribelle. Su Change.org è nata una contro-petizione che difende il diritto delle band di esibirsi e del pubblico di godersi un po’ di metal, senza essere etichettati come eretici in cerca di perdizione. Il testo è chiaro: “Chi va a questo concerto lo fa consapevolmente. Nessuno sta profanando chiese o scuotendo crocifissi.” In altre parole, libertà d’espressione batte crociata medievale.
Censura e arte: un matrimonio che non s’ha da fare
Il nocciolo della questione, come sempre, è uno: la libertà di espressione artistica. È davvero accettabile, nel 2025, che qualcuno voglia impedire l’esibizione di artisti perché non allineati a un pensiero religioso? E soprattutto, possiamo davvero permettere che una parte della popolazione decida cosa è giusto o sbagliato per tutti gli altri?
Tornano alla memoria i roghi dei dischi dei Beatles
Nel marzo del 1966, John Lennon dichiarò ironicamente che i Beatles erano “più popolari di Gesù”. Questa affermazione, che faceva parte del personaggio, sempre incline all’ironia specco anche feroce, inizialmente ignorata nel Regno Unito scatenò una forte reazione negli Stati Uniti quando fu ripresa da una rivista americana. In particolare, alcune stazioni radio del Sud promossero campagne per boicottare i Beatles, organizzando roghi pubblici dei loro dischi e memorabilia. Gruppi religiosi e membri del Ku Klux Klan parteciparono a queste manifestazioni, dando alle fiamme gli album della band e incitando al boicottaggio. Lennon si scusò pubblicamente, spiegando che non intendeva mancare di rispetto alla religione. Nonostante ciò, le proteste influenzarono la decisione dei Beatles di interrompere le tournée dal vivo
Metal e democrazia: due concetti che fanno più rumore insieme
Firmare la contro-petizione significa dire sì alla democrazia, alla pluralità e al diritto sacrosanto (quello sì!) di godersi un concerto. Non è questione di gusti musicali ma di civiltà. Perché oggi vietiamo il metal, domani magari i film horror, dopodomani i jeans strappati. E poi finisce che ci ritroviamo tutti a cantare Faccetta nera in chiesa. Meglio prevenire che doversi leccare poi le ferite…
Italia
Mondo Convenienza: confermata la multa dell’Antitrust da 3,2 milioni di euro
La vicenda di Mondo Convenienza evidenzia l’importanza di garantire trasparenza e correttezza nei rapporti con i consumatori.

Il Tar del Lazio ha confermato la multa da 3,2 milioni di euro inflitta nel marzo dello scorso anno dall’Antitrust a Iris Mobili, società titolare del marchio Mondo Convenienza. La sanzione è stata comminata per pratiche commerciali scorrette e aggressive. Riguardavano le fasi di consegna e montaggio dei mobili, oltre alla gestione dell’assistenza post-vendita.
Le accuse dell’Antitrust
L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha contestato a Mondo Convenienza una serie di condotte illecite. Tra queste per esempio la consegna di prodotti difettosi o incompleti, non idonei all’uso per cui erano stati acquistati. La gestione negligente dell’assistenza post-vendita, con il mancato riconoscimento delle garanzie legali e convenzionali.Ma non solo. L’azienda è stata accusata di porre ostacoli ai consumatori nell’esercizio dei diritti contrattuali, come il diritto di recesso e la richiesta di riparazioni o sostituzioni. Secondo il Tar, queste pratiche hanno violato i diritti dei consumatori, aggravando la loro esperienza d’acquisto. La sentenza ha respinto le argomentazioni di Iris Mobili, che aveva sostenuto che il basso prezzo dei mobili offerti escludesse la scorrettezza delle pratiche.
Le motivazioni della sentenza
Nella sentenza il Tar ha sottolineato che la consegna incompleta o difettosa della merce rappresenta una grave negligenza da parte dell’azienda. Inoltre l’offerta di buoni spesa come rimedio per i disservizi è stata giudicata una pratica scorretta, poiché vincola i clienti a nuovi acquisti. Le misure organizzative adottate dall’azienda per migliorare il servizio non sono state sufficienti a giustificare le violazioni contestate.
Quali sono state le conseguenze per Mondo Convenienza
La conferma della multa rappresenta un precedente importante per la tutela dei consumatori. L’azienda, che aveva cercato di difendere la propria posizione evidenziando i miglioramenti apportati nei processi di consegna e assistenza, dovrà ora affrontare le ripercussioni economiche e reputazionali della sentenza. Sono oltre 3 milioni di euro non noccioline…
Chi è Mondo Convenienza
Mondo Convenienza è uno dei principali marchi italiani nel settore dell’arredamento, noto per i suoi prezzi competitivi e la vasta rete di punti vendita. Tuttavia, negli ultimi anni, l’azienda è stata oggetto di critiche per la qualità del servizio post-vendita e per i ritardi nelle consegne. Nonostante ciò ha ottenuto la certificazione ISO 9001, che attesta l’impegno verso la qualità e la soddisfazione del cliente. Tar permettendo…
Italia
Vado a prendere un caffè al Café de Flore e ritorno. Ripartono le corse del Frecciarossa tra Milano-Parigi

Il Frecciarossa torna a percorrere la tratta Milano-Parigi, portando l’alta velocità di Trenitalia oltre le Alpi. L’interruzione era stata causata dalla frana nella valle della Maurienne, nell’agosto 2023. Per ora sono prevoste quattro corse giornaliere collegano le due città, offrendo un servizio di grande prestigio e comfort. Volete sapere quali?
Il tempo di andare e tornare in giornata?
La durata del viaggio è di circa 7 ore, partendo sono previste fermate intermedie a Torino, Oulx, Modane, Saint-Jean-de-Maurienne, Chambéry e Lione. Le partenze giornaliere sono previste da Milano alle 6:25 e alle 15:53.. Da Parigi, invece, alle 7:30 e alle 15:20. I posti totali offerti sono 1.840 al giorno. I biglietti sono disponibili con prezzi a partire da 35 euro e possono essere acquistati tramite i canali di vendita Trenitalia, presso le biglietterie delle stazioni italiane e francesi (Parigi Gare de Lyon e Lione Part-Dieu) e attraverso partner di distribuzione. Dal lancio della tratta Milano-Parigi nel dicembre 2021, Trenitalia France ha trasportato oltre 3 milioni di passeggeri, con un tasso di soddisfazione del 98% e la maggior parte dei viaggiatori desiderosi di ripetere l’esperienza.
Le altre tratte in programma del Frecciarossa
Il collegamento Milano-Parigi è solo un tassello della strategia internazionale di Trenitalia. Dal 15 giugno 2025, sarà inaugurato un nuovo collegamento Frecciarossa tra Parigi e Marsiglia, con quattro corse giornaliere e una durata del viaggio di 3 ore e 20 minuti. Le fermate includeranno Lione Saint-Exupéry, Avignone, Aix-en-Provence e Marsiglia Saint-Charles. Presentando l’iniziativa l’amministratore delegato di Trenitalia, Gianpiero Strisciuglio, ha sottolineato la rilevanza di questo servizio, definendolo «di grande qualità e successo». La ripresa delle corse rappresenta un passo importante per il trasporto internazionale ferroviario, con un’esperienza d’alto livello per i passeggeri.
Trenitalia sui binari dell’ecosostenibilità
Con la crescente attenzione alla sostenibilità, i viaggi ferroviari internazionali stanno guadagnando terreno come alternativa più ecologica rispetto ai voli. Il Frecciarossa si inserisce in questa tendenza, offrendo non solo comfort, ma anche un contributo alla riduzione delle emissioni di CO₂. Inoltre, Trenitalia sta valutando la possibilità di ampliare ulteriormente il servizio ad altre tratte europee.
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