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Il mistero della Gintoneria si infittisce: il cliente milionario aveva speso di più. Un’inchiesta senza fine

Un rampollo di famiglia benestante spende oltre un milione di euro in tre anni per servizi esclusivi. Arresti, sequestri e una caccia al tesoro da 80 milioni di euro scuotono Milano.

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    La vicenda della Gintoneria di Milano ascesa alla ribalta della cronaca all’inizio dello scorso marzo si arricchisce di nuovi dettagli. Dettagli che rendono questa storia un intricato caso giudiziario che mescola sapientemente lusso, eccessi e soprattutto crimini a go-go. Il protagonista è lo stesso. Un cliente facoltoso, identificato come un rampollo di una famiglia benestante, che avrebbe speso oltre un milione di euro in tre anni. In cambio avrebbe ricevuto i “servizi esclusivi” offerti dal locale. “Pacchetti” che comprendevano bottiglie di pregio, cocaina ed escort. Il tutto consegnato a domicilio. Questo accadeva prima degli arresti del titolare Davide Lacerenza, della sua socia Stefania Nobile (figlia di Wanna Marchi) e del collaboratore Davide Ariganello.

    Un intricato intreccio tra notti brave e conti bancari lituani

    Le indagini, avviate dalla Procura di Milano, hanno rivelato che il cliente aveva inizialmente speso 641 mila euro tra il 2020 e il 2023. Ma ulteriori accertamenti bancari hanno portato alla luce altri 400 mila euro, facendo lievitare la cifra totale. Nonostante il sequestro di circa 900 mila euro disposto dalla Procura, gli investigatori sono riusciti a rintracciare solo una minima parte del presunto profitto illecito, con 33 mila euro trovati su un conto in Lituania. La ricerca del “tesoro nascosto”, stimato in 80 milioni di euro, è ancora in corso.

    Lusso, sesso e crimine attirano sempre l’interesse del pubblico

    Il caso della Gintoneria si inserisce in un contesto più ampio di scandali legati al lusso e alla criminalità. Recentemente, infatti, Milano è stata teatro di altre vicende simili, come l’arresto di figure di spicco coinvolte in attività illecite legate a locali notturni e al riciclaggio di denaro. La Gintoneria, con i suoi “pacchetti all-inclusive” e il suo esclusivo privé, rappresenta un esempio emblematico di come il mondo del lusso possa nascondere dinamiche oscure. La vicenda ha anche sollevato interrogativi sul ruolo delle autorità e sulla capacità di monitorare flussi di denaro sospetti. Il caso della Gintoneria non è solo una storia di eccessi, ma un monito su come il crimine possa infiltrarsi nei settori più insospettabili della società. La caccia ai responsabili e ai fondi illeciti continua, mentre il nostro pubblico segue con crescente interesse l’evolversi di questa intricata vicenda.

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