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La Nasa dedica un asteroide ad Annalisa: non hanno di meglio da fare?
Come recita quella popolare rubrica de La Settimana Enigmistica Forse non tutti sanno che… Annalisa Scarrone, per i fan semplicemente Annalisa, oltre ad essere una cantante, è laureata in fisica all’Università di Torino. Questa la molla che ha generato nella NASA – sì, quella americana, famosa e leggendaria – l’idea di dedicarle un asteroide. Battezzato “20014 Annalisa”, è stato scoperto nel 1991 dall’astronomo Henry E. Holt presso l’Osservatorio di Palomar in California. La motivazione dietro questa apperentemente futile decisione è spiegata sul sito dell’agenzia spaziale americana. Dove di legge come l’artista ex Amici abbia lasciato un segno significativo nel settore musicale nonostante la sua formazione scientifica.
Monitorabile sul sito della NASA
Questa la motivazione ufficiale: “Annalisa Scarrone (nata nel 1985) è una cantante e cantautrice italiana. Laureata in fisica, sta però lasciato il segno nell’industria musicale, ottenendo un notevole successo internazionale con le sue canzoni che hanno vinto premi e numerosi dischi di platino”. CLICCANDO QUI è possibile seguire la posizione, la traiettoria e tutte le caratteristiche dell’asteroide “20014 Annalisa”, dando modo ai fan e agli appassionati di astronomia di conoscere meglio le caratteristiche di questo piccolo oggetto celeste.
La scelta della musica
Di origine savonese, la cantante ha conseguito la laurea in fisica presso l’Università di Torino. Poi la sua carriera ha preso una direzione diversa nel momento che ha deciso di seguire la sua passione musicale, ottenento un notevole successo e conquistando diversi dischi di platino con le sue canzoni.
Divulgatrice su Netflix
La notizia della dedica dell’asteroide è stata accolta con grande emozione dalla cantante, che ha espresso la sua gratitudine su Instagram, sottolineando quanto sia onorata di ricevere un riconoscimento così speciale. Oltre alla sua carriera musicale ricca di attestazioni, Annalisa ha anche esplorato il mondo della divulgazione scientifica, presentando una serie di documentari su Netflix intitolata Tutta colpa di Einstein, in cui ha raccontato il suo amore per la fisica e la scienza in generale.