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L’Italia a bagnomaria: nelle città bollenti soffrono anziani e bambini

Solo negli ultimi quattro anni nei nostri capoluoghi, a causa delle dinamiche della crisi climatica, è raddoppiato il numero di italiani esposti a temperature superficiali pari o superiori a 40°gradi.

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    Ormai siamo arrivati a un punto per cui sembra che non ci sia una città fuori dalla tenaglia di caldo che ci sta opprimendo. Con sofferenze diverse soprattutto per anziani, bambini e fragili.

    Come reagiamo all’esposizione delle alte temperature

    Negli ultimi anni, l’Italia ha assistito a un notevole aumento delle temperature nelle sue città capoluogo, con un numero crescente di cittadini esposti a temperature superficiali superiori a 40 gradi. Un’indagine condotta da Istat e Greenpeace, intitolata “L’estate che scotta“, ha rivelato dati allarmanti riguardo questo fenomeno.

    Un report assai bollente

    Il report di Istat e Greenpeace mostra come, in soli quattro anni, il numero di italiani esposti a temperature estreme sia raddoppiato. Più di otto milioni di persone, tra cui circa 1,3 milioni di anziani e bambini, vivono in città dove le temperature superficiali raggiungono o superano i 40 gradi. Le città più colpite sono Bari, Napoli e Roma, con temperature medie rispettivamente di 44,9, 43,5 e 43,2 gradi. Altre città importanti come Milano, Firenze e Cagliari seguono da vicino.

    Città più calde? Quasi tutte ormai…

    Le rilevazioni satellitari di Copernicus hanno permesso di creare una classifica delle città capoluogo di regione e delle province autonome di Trento e Bolzano. Bari si posiziona al primo posto, seguita da Napoli e Roma. Altre città che hanno registrato temperature superficiali elevate includono Milano, con una media di 39,9 gradi, e Torino, con il 95,6% della popolazione coinvolta.

    Forte impatto sulle categorie più fragili

    Gli anziani e i bambini sono i più colpiti dalle alte temperature. Oltre un milione di persone con più di 74 anni e 300 mila bambini fino ai cinque anni vivono in condizioni di estremo calore, rendendo urgente l’adozione di misure di adattamento e mitigazione.

    Tutte conseguenze del riscaldamento globale?

    Il riscaldamento globale sta aggravando la situazione, con un incremento delle temperature sia dell’aria che del suolo. Questo aumento di calore urbano si traduce in un maggiore stress per la popolazione, soprattutto nelle città dove le infrastrutture non sono adeguate a gestire tali temperature.

    Le soluzioni proposte… sempre a lungo termine

    Federico Spadini di Greenpeace sottolinea l’importanza di porre fine alla dipendenza dalle fonti fossili per mitigare l’impatto delle temperature estreme. Le politiche di adattamento e mitigazione devono diventare una priorità nell’agenda politica per proteggere la popolazione e ridurre il surriscaldamento delle città. Dovevamo pensarci prima. Molto prima…

    temperature estreme sempre più comuni

    L’indagine di Istat e Greenpeace mette in evidenza una tendenza preoccupante: le temperature estreme stanno diventando sempre più comuni nelle città italiane, esponendo milioni di cittadini a rischi significativi per la salute. È fondamentale agire rapidamente con misure efficaci per affrontare questa emergenza climatica e proteggere le categorie più vulnerabili.

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