Italia
L’Italia dei bulli si scatena d’estate e finisce online
Invece di vedere la violenza come qualcosa di inaccettabile, i ragazzi sembrano considerarla quasi come un gioco o un evento divertente, tanto da condividerla sui social in cerca di attenzione o popolarità.
L’episodio di bullismo avvenuto a Vieste, in cui un dodicenne è stato costretto a inginocchiarsi e picchiato da un gruppo di coetanei mentre altri presenti riprendevano la scena e la condividevano sui social, è stato replicato in Campania. A Sirignano, un piccolo comune in provincia di Avellino, un ragazzino è stato vittima di un gruppo di bulli più grandi, che lo hanno picchiato, deriso e costretto a baciare le mani ai suoi persecutori, mentre uno di loro riprendeva tutto con il cellulare. Il video è stato reso pubblico dal deputato di Avs, Francesco Emilio Borrelli, dopo aver oscurato i volti dei protagonisti. Il filmato documenta l’aggressione avvenuta in due momenti distinti: prima all’interno di un appartamento e poi all’aperto, con la vittima circondata dalla gang.
Ora basta!
Le immagini mostrano la crudeltà e la violenza subita dal ragazzo, che viene minacciato di gravi ritorsioni se dovesse parlare con la madre: “Se parli con tua madre ti appendiamo come Cristo in Croce“, una delle frasi intimidatorie rivoltegli. Alla fine, il ragazzino è costretto a baciare le mani dei suoi aguzzini. Un gesto umiliante che aggiunge ulteriore peso alla brutalità dell’episodio.
Contro il bullismo bisogna reagire insieme
Il deputato Borrelli ha sottolineato l’urgenza di identificare i responsabili di questa vigliacca aggressione e di mobilitare l’intera comunità locale in difesa della giovane vittima. Episodi come questi mettono in luce la gravità del fenomeno del bullismo. Ma non solo. Emerge anche l’importanza di una risposta collettiva e decisa per contrastare tali atti di violenza e tutelare i giovani.
Cresce il pericolo dell’emulazione
La diffusione di questi video e la crescente esposizione di tali atti sui social media evidenziano una pericolosa tendenza all’emulazione e alla ricerca di visibilità attraverso la violenza. È fondamentale che le istituzioni, scuole e famiglie lavorino insieme. Bisogna educare i ragazzi ai valori del rispetto e della solidarietà, promuovendo una cultura in cui atti di bullismo e violenza non abbiano spazio.