Italia
Poste Italiane assume consulenti finanziari in 64 città: ecco i requisiti per candidarsi
Opportunità unica per chi desidera entrare nel mondo della consulenza finanziaria con una delle aziende più solide e riconosciute d’Italia.
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Poste Italiane ha avviato una campagna di assunzioni per la posizione di consulente finanziario in 64 città italiane. Le candidature sono aperte fino al 9 marzo 2025 e i selezionati parteciperanno a un corso di inserimento professionale e formazione prima di essere integrati nel team aziendale. Il ruolo prevede la gestione quotidiana dei clienti, supportandoli nella gestione dei risparmi e degli investimenti attraverso attività di vendita e promozione di servizi finanziari e assicurativi.
Come candidarsi per entrare alle Poste
Le candidature possono essere presentate esclusivamente tramite il portale ufficiale di Poste Italiane entro la data di scadenza, specificando le province di preferenza. È possibile accedere alla sezione “Lavora con noi“, selezionare la posizione desiderata e cliccare su “Invia candidatura ora“, per poi compilare il modulo online. I candidati ideali devono essere laureati o laureandi (triennale/magistrale) con interesse per il settore finanziario, assicurativo e degli investimenti. Inoltre, sono richieste ottime capacità relazionali, comunicative e un forte orientamento ai risultati.
Titoli di studio preferenziali includono discipline economico-giuridiche. Saranno valutate positivamente anche la conoscenza dei mercati e degli strumenti finanziari, dei prodotti e servizi finanziari e assicurativi. Nonché la competenza sulle normative relative alla consulenza sugli investimenti (direttiva MiFID II) e alla distribuzione di prodotti assicurativi (direttiva IDD).
Contratto, retribuzione e province coinvolte
L’offerta prevede un contratto a tempo pieno (36 ore settimanali in 6 giorni) regolato dal CCNL di Poste Italiane. La retribuzione è commisurata all’esperienza maturata e conforme agli standard aziendali. Le province interessate dall’offerta di lavoro sono: Alessandria, Ancona, Aosta, Arezzo, Ascoli Piceno, Asti, Belluno, Bergamo, Biella, Bologna, Brescia, Como, Cremona, Cuneo, Fermo, Ferrara, Firenze, Forlì-Cesena, Genova, Gorizia, Grosseto, Imperia, La Spezia, Lecco, Livorno, Lodi, Lucca, Macerata, Mantova, Massa-Carrara, Milano, Modena, Monza e della Brianza, Novara, Padova, Parma, Pavia, Perugia, Pesaro-Urbino, Piacenza, Pisa, Pistoia, Pordenone, Prato, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, Roma, Rovigo, Savona, Siena, Sondrio, Terni, Torino, Trento, Treviso, Trieste, Udine, Varese, Venezia, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Verona e Vicenza.
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Italia
Per l’auto è l’ora della revisione: quanto costa e dove farla
La revisione auto è fondamentale per garantire la sicurezza stradale e la conformità alle normative ambientali. Mantenere il proprio veicolo in regola con le revisioni è non solo un obbligo legale, ma anche una responsabilità verso la sicurezza di tutti.
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E’ ora di fare revisionare la nostra auto. Ci tocca. La revisione è un controllo obbligatorio per garantire la sicurezza dei veicoli in circolazione e la tutela dell’ambiente.
Quando sono le scadenze
Per chi ha acquistato da pochi anni l’auto la prima revisione cade dopo quattro anni dall’immatricolazione del veicolo, entro la fine del mese di immatricolazione. Ad esempio, per un’auto immatricolata il 16 giugno 2023, la revisione deve essere fatta entro il 30 giugno 2027.
Le revisioni successive devono essere effettuate ogni due anni, entro il mese in cui è stata effettuata quella precedente. Ad esempio, se la prima revisione è stata fatta il 13 maggio 2027, la successiva dovrà essere fatta entro il 31 maggio 2029.
Cosa accade se si circola con la revisione scaduta
Se la prenotazione viene effettuata prima della scadenza, è possibile circolare con la prova dell’avvenuta prenotazione fino alla data della revisione.
Se la prenotazione viene effettuata dopo la scadenza, è possibile circolare solo il giorno della verifica e solo per recarsi al centro revisioni, con la prova della prenotazione.
Ma quanto mi costa?
Il costo della revisione è regolamentato per legge e non può variare. Attualmente, il costo base è di 54,95 euro + IVA (22%), per un totale di 67,04 euro. A questo si aggiunge il costo dei diritti della motorizzazione pari a 10,20 euro. Il costo totale ammonta quindi a circa 77,24 euro. Ma per il 2025 è previsto un aumento di 8,60 euro per un totale di 89 euro.
Dove posso farla
La revisione può essere effettuata presso officine autorizzate e centri di revisione riconosciuti dal Ministero dei Trasporti. I controlli da effettuati durante la revisione sono diversi e comprendono la verifica del funzionamento dei freni, la verifica del funzionamento delle sospensioni, l’impianto di illuminazione, la frizione, l’emissioni di gas, la rumorosità della marmitta, il numero del telaio, il sistemi di pulizia, gli avvisatori acustici, gli accessori di sicurezza
Cosa si rischia per la mancata revisione
La sanzione per circolare senza revisione è di 173 euro, riducibile a 121,10 euro se pagata entro 5 giorni. Rischiamo anche la sospensione dalla circolazione dell’auto. Il veicolo viene sospeso dalla circolazione, annotato sulla carta di circolazione, e può circolare solo per recarsi alla revisione. E’ previsto anche un fermo amministrativo in autostrada. Accade se in caso di violazione in autostrada, oltre alla multa, è previsto il fermo amministrativo del veicolo fino al superamento della revisione. Ulteriori sanzioni sono previste se si circola durante il periodo di sospensione.
Come evitare dimenticanze
Se non si vuole dimenticare di fare revisionare l’auto bastar registrarsi al Portale dell’Automobilista che permette di consultare tutte le informazioni relative ai propri veicoli e ricevere notifiche automatiche sulle scadenze amministrative, inclusa la revisione.
Italia
Pizza da 1.500 euro a Milano: lusso sfrenato al The Plein Hotel
“La pizza al Don Perignon” è una trovata per lanciare su media e social il nuovo hotel di Philipp Plein situato nel seicentesco Palazzo Melzi d’Eril nel cuore della Milano bene. Un lusso da 1.500 euro.
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Il mondo della ristorazione milanese si arricchisce di una nuova, ennesima, proposta, tanto esclusiva quanto controversa. Servire una pizza dal costo di 1.500 euro. Sì, sì avete letto bene. E pensare che a Milano si sono inscenati tumulti e barricate contro la pizza a 22 euro servita da Cracco in Galleria Vittorio Emanuele. Figuratevi cosa potrà accadere ora. Nulla, non accadrà proprio un bel niente…Scommettiamo? Questa prelibatezza fa parte del menù del nuovo The Plein Hotel, l’ultima creazione del celebre stilista Philipp Plein, situato nel prestigioso seicentesco Palazzo Melzi d’Eril, che fino allo scorso anno accoglieva il quartiere generale della stilista Krizia.
Una pizza senza precedenti
All’interno di questo palazzo storico, immerso nel cuore di Milano, il Plein Hotel si presenta come un’oasi di lusso e raffinatezza. E che lusso. Non solo a tavola. Tra le varie proposte, spicca la pizza al Dom Perignon, un piatto che ha già scatenato numerose discussioni. Il costo di 1.500 euro è giustificato dall’utilizzo di ingredienti pregiati e da un’elaborata preparazione.
Polemiche e curiosità
La notizia di una pizza così costosa ha rapidamente fatto il giro del web, suscitando reazioni contrastanti. C’è chi considera questa proposta un’esagerazione, un tentativo di ostentare ricchezza, mentre altri la vedono come un’esperienza unica, riservata a pochi eletti.
Philipp Plein: un’ambizione senza limiti
Lo stilista tedesco, noto per il suo stile eccentrico e provocatorio, ha voluto creare un luogo dove il lusso è portato all’estremo. Il Plein Hotel è destinato a diventare un punto di riferimento per coloro che cercano esperienze esclusive e indimenticabili. Provare per credere.
Italia
Una nuova vita dopo l’incubo. Dalla strage di Erba a Lecco, Azouz Marzouk, diventa autista per ricominciare
“Voglio diventare autista per loro”: la storia di Azouz che, dopo la tragedia di Erba, trova la forza di ricostruire la propria vita.
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Molti di noi se lo ricordano bene. Era l’11 dicembre del 2006 quando la vita di Azouz Marzouk cambiò per sempre. La strage di Erba fu un evento che sconvolse l’Italia intera. Un evento che gli portò via il figlio di due anni, la moglie e la suocera, uccisi insieme alla vicina di casa. Un dolore immenso, una ferita che non si è mai rimarginata. Ma cos’era successo a Erba?
La strage e le conseguenze per Marzouk
La strage di Erba fu un massacro efferato, compiuto da Olindo Romano e Rosa Bazzi, vicini di casa delle vittime. Un evento che scosse profondamente l’opinione pubblica, lasciando dietro di sé dolore e interrogativi. Azouz, distrutto dal dolore, si ritrovò a dover affrontare non solo la perdita dei suoi cari, ma anche le difficoltà di un’indagine complessa e le conseguenze mediatiche della vicenda che ricaddero addosso come macigni nei primi anni dopo il massacro. Dopo la tragedia, infatti, Azouz ha dovuto affrontare un lungo e difficile percorso di ricostruzione della propria esistenza. Un percorso segnato da difficoltà, problemi con la giustizia e l’espulsione in Tunisia. Ma Azouz non si è arreso. Ha cercato di ricostruire la sua vita, trovando un nuovo amore e diventando padre di altre tre figlie.
La nuova vita a Lecco e un futuro da autista
Oggi, Azouz Marzouk ha trovato un nuovo equilibrio a Lecco, dove lavora come autista di autobus per l’azienda di trasporti locale. Un lavoro che gli ha offerto un’opportunità di riscatto e di normalizzazione. “Qui sono stati gli unici a darmi fiducia – racconta Azouz –. Mi considerano per chi sono, non per quello che mi è successo“. Azouz sta frequentando i corsi di formazione per ottenere la patente D e la Cqc, la Carta di qualificazione del conducente, per diventare autista di autobus a tempo pieno. Un obiettivo che persegue con determinazione, per dare un futuro alle sue figlie e per soprattutto per dimostrare a se stesso di poter superare le difficoltà della vita.
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