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Non è reato colpire la Prof col fucile ad aria compressa in classe

Deridere e colpire una professoressa con pallini ad aria compressa in classe non è reato, secondo la Procura dei Minori di Venezia. L’inchiesta contro 21 studenti dell’Itis Viola di Rovigo è stata archiviata. Nonostante l’umiliazione subita e la diffusione del video sui social, i ragazzi sono stati promossi con il 9 in condotta. Solo i responsabili materiali del gesto affronteranno conseguenze, mentre il resto della classe ne esce impunito. La professoressa Finatti, amareggiata ma non sorpresa, spera che il divieto dei telefonini in classe possa prevenire future umiliazioni.

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    Deridere in massa un’insegnante colpita con una pistola ad aria compressa non è un fatto penalmente rilevante. Almeno, questo è quanto pensa la Procura dei Minori di Venezia, che ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta contro 21 studenti dell’Itis Viola di Rovigo. Questi giovani eroi del cattivo gusto hanno colpito, deriso e filmato la professoressa Maria Cristina Finatti, diffondendo poi il video sui social. Ma tranquilli, non c’è nulla di cui preoccuparsi: secondo il magistrato, non c’è reato.

    Il piano era semplice quanto crudele: uno doveva sparare, un altro riprendere la scena con il telefonino e tutti gli altri intorno a ridere. Ah, la gioventù e il loro insaziabile desiderio di notorietà sui social! Il reato ipotizzato era “oltraggio a pubblico ufficiale”, ma a quanto pare, nella classe non c’è nulla di penalmente rilevante. Solo i ragazzi che hanno sparato e ripreso la scena dovranno affrontare qualche conseguenza, ma per gli altri? Nessuna implicazione giudiziaria.

    E nemmeno scolastica, visto che sono stati tutti promossi con il 9 in condotta! Sì, avete letto bene: il 9 in condotta. È solo grazie all’intervento del ministro Valditara che il giudizio è stato sospeso. Ma non preoccupatevi, perché tutti sappiamo quanto sia efficace una sospensione del giudizio in questi casi…

    Gli avvocati Nicola Rubiero e Tosca Sambinello sono amareggiati. Pensavano che questa fosse l’occasione per dare un segnale forte alla comunità scolastica. La professoressa Finatti è delusa ma non sorpresa: “Immaginavo che sarebbe finita così”, commenta dalla sua vacanza a Santiago di Compostela. Almeno il ministro ha deciso di vietare i telefonini in classe, sperando che episodi del genere non si ripetano.

    Intanto, il video della prof impallinata è diventato virale su Facebook, Instagram e TikTok. Perché, in fondo, cosa c’è di più divertente di un’insegnante umiliata pubblicamente, vero?

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