Italia
Tasse arretrate, ultima chiamata
Per chi non ha pagato le tasse o le ha pagate parzialmente prima del 2022 si sta delineando una nuova opportunità per regolare i conti con il Fisco entro il 31 maggio.

Per chi non ha pagato le tasse o le ha pagate parzialmente prima del 2022 si sta delineando una nuova opportunità per regolare i conti con il Fisco entro il 31 maggio.
Il decreto legge che contiene l’ulteriore stretta sul Superbonus – corretto per salvare gli interventi sulle aree terremotate – include il “ravvedimento speciale delle violazioni tributarie”. Si tratta di un istituto che risale alla legge di Bilancio del 2023. Consentiva, per i tributi amministrati dall’Agenzia delle Entrate, “di regolarizzare le violazioni “. Ma quali? Quelle che riguardano le dichiarazioni fiscali relative al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2021. E inoltre quelli precedenti, purché tali dichiarazioni siano state validamente presentate”.
Restituzione delle tasse in un unica soluzione o in quattro rate
Con il ravvedimento speciale è possibile sanare irregolarità o omissioni con il pagamento dell’imposta, degli interessi e delle sanzioni ridotte a un diciottesimo del minimo. Ma a patto che le violazioni non siano già state contestate. L’importo dovuto può essere versato in un unica soluzione o in un massimo di quattro rate con l’applicazione di interessi nella misura del 2% annuo.
Un decreto che accoglie anche chi non è in regola con il fisco
Con il decreto Superbonus, stando alla bozza del provvedimento, è prevista quindi una riapertura dei termini per mettersi in regola. Consentirà ai contribuenti di regolarizzare le violazioni tributarie diverse dagli omessi versamenti e dalle omesse dichiarazioni, anche per anni precedenti al 2022. Secondo il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Elbano de Nuccio, era un atto dovuto visto che “la regolarizzazione delle annualità 2021 e precedenti era rimasta esclusa dalla legge di conversione del Milleproroghe Legge che ha esteso il ravvedimento speciale alle violazioni commesse nell’anno 2022“.
La proroga al 31 maggio salva tutti. O quasi
“Per rimuovere l’anomalia il Consiglio nazionale si è prontamente attivato con il ministero dell’Economia“. Positiva è anche “la proroga al 31 maggio del termine, in scadenza a fine mese, per la rimozione delle violazioni e per il pagamento di quanto dovuto“.. Ha proseguito de Nuccio.
Perché approfittare di questa opportunità per saldare le tasse
Sul portale dell’Agenzia delle Entrate sono evidenziati i benefici dell’istituto e quali violazioni si possono regolarizzare.
Benefici
L’agevolazione consiste nel pagamento delle sanzioni nella misura di 1/18 del minimo. In caso di rateazione delle somme, il mancato pagamento, anche parziale, di una rata entro il termine di scadenza della rata successiva comporta la perdita del beneficio della dilazione. Le somme residue sono iscritte a ruolo con applicazione della sanzione ordinaria e degli interessi.
Violazioni regolarizzabili
Sono regolarizzabili le violazioni che possono essere oggetto di ravvedimento operoso, ex articolo 13 del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 472. In relazione ai periodi d’imposta 2021 e precedenti, purché la dichiarazione del relativo periodo d’imposta sia stata presentata.
Inoltre si possono sanare le irregolarità relative ai redditi di fonte estera; l’imposta sul valore delle attività finanziarie estere (IVAFE) e all’imposta sul valore degli immobili situati all’estero (IVIE) non individuabili con i controlli automatizzati delle dichiarazioni di cui all’articolo 36-bis del DPR n. 600 del 1973. In questo caso anche se relative ad attività finanziarie e patrimoniali costituite o detenute fuori dal territorio dello Stato.
Guai a fare i furbetti…
Non è possibile regolarizzare quelle irregolarità emerse dal controllo automatizzato delle dichiarazioni. Ovvero quelle definibili ai sensi dei commi da 153 a 159 dell’articolo 1, legge 197/2022. E inoltre nemmeno le violazioni di natura formale, regolarizzabili ai sensi dei successivi commi da 166 a 173. Infine non sarà possibile pagare le irregolarità relative agli obblighi di monitoraggio degli investimenti detenuti all’estero ai sensi dell’articolo 4 del decreto-legge 28 giugno 1990, n. 167.
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Italia
Milano e le Olimpiadi Invernali 2026. Madonnina pensaci tu…
Le Olimpiadi Invernali 2026 diventano un catalizzatore di trasformazione urbana per Milano, con progetti innovativi e sostenibili che ridefiniscono il futuro della città e lasciano un’eredità duratura.

I Giochi Olimpici Invernali di Milano-Cortina 2026 rappresentano una straordinaria occasione di trasformazione per la città. Sono previsti infatti interventi urbanistici che cambieranno il volto di alcune zone chiave. Tra i progetti di maggiore impatto, spicca il Villaggio Olimpico, attualmente in costruzione nell’area dell’ex scalo ferroviario di Porta Romana. Si tratta di una delle iniziative di rigenerazione urbana più importanti della città.
Il Villaggio Olimpico tra risotto giallo e Sant’Ambroeus
Il Villaggio Olimpico, che ospiterà atleti olimpici e paralimpici tra febbraio e marzo 2026, sarà completato e consegnato entro luglio di quest’anno. Così dicono… Dopo i giochi, verrà riconvertito in uno studentato da 1.700 posti letto a tariffe agevolate, in convenzione con il Comune. Questo progetto a destinazione mista prevede anche spazi per uffici, residenze sociali e un’ampia piazza pubblica.
Le caratteristiche innovative del progetto tra un archistar e un magut (aiuto muratore)
Nella realizzazione del Villaggio Olimpico sono state utilizzate tecniche di prefabbricazione, che riducono i tempi di costruzione. Le strutture portanti sono in prefabbricato e le facciate interne delle strutture sono in legno modulare (x-lam). érevisti oltre 1.100 bagni prefabbricati posati con precisione in cantiere. Tutto i materiali utilizzato sono sostenibili e gli arredi per ogni singolo spazio saranno allestiti con arredi di fabbricazone italiana. Da notale che la conversione a studentato di tutte le nuove strutture costruite per accogliere gli atleti e le delegazioni saranno completate entro settembre 2026, con l’installazione di aree verdi già rigogliose per il cosiddetto landscaping.
Che impatto avranno le Olimpiadi su Milano?
Il progetto del Villaggio è parte di un piano più ampio di rigenerazione urbana che coinvolge la zona sud della città, contribuendo alla creazione di spazi pubblici accessibili e funzionali. L’area di Porta Romana diventerà un modello di sostenibilità e innovazione, grazie all’armonia tra architettura, funzioni pubbliche e integrazione del verde urbano. Le Olimpiadi del 2026, oltre ad attirare l’attenzione globale, stanno già contribuendo alla riqualificazione della città, rafforzando la vocazione di Milano come polo di eccellenza e sostenibilità. La città non solo accoglierà atleti e visitatori da tutto il mondo, ma offrirà, in eredità, nuove soluzioni abitative e spazi di aggregazione pensati per il futuro.
Italia
Quella telefonata che ti toglie la patente. Come cambiano le regole
Dall’Alcolock al cellulare alla guida sono cambiate le regole del nuovo codice della strada. Molte novità in arrivo. Una stangata per gli automobilisti indisciplinati.

Dall’Alcolock alla telefonata mentre si guida sono cambiate le regole del nuovo codice della strada. Una stangata per gli automobilisti indisciplinati.
Il nuovo codice della strada è cambiato. Le nuove regole contngono misure drastiche per gli automobilisti che tentano di fare i furbi. Vediamo quali.
Alcol e droghe
Per tassi alcolemici tra 0,5 e 0,8 grammi per litro, è prevista una multa da 573 a 2.170 euro e sospensione della patente da 3 a 6 mesi. Per tassi tra 0,8 e 1,5 grammi per litro, la sanzione è raddoppiata con multa fino a 3.200 euro. E’ previsto anche l’arresto fino a 6 mesi e sospensione della patente da 6 mesi a 1 anno.
Per tassi superiori a 1,5 grammi per litro, le sanzioni sono ancora più severe. E’ previsto infatti l’arresto da 6 mesi a 1 anno, una multa fino a 6.000 euro e la sospensione della patente da 1 a 2 anni. La sospensione è raddoppiata se si utilizza l’auto di un’altra persona. È prevista anche la confisca del veicolo in caso di condanna o patteggiamento per guida in stato di ebbrezza.
Alcolock
Il nuovo codice della strada dovrebbe introdurre l’Alcolock, ovvero un dispositivo che impedisce l’avviamento del motore se viene rilevato un tasso alcolemico superiore a zero. In questo caso sarà necessario definire quali officine saranno autorizzate alla sua installazione.
Neopatentati
Per i primi tre anni dopo il conseguimento della patente B, è consentita la guida di auto con potenza fino a 75 kW/t, con limite aumentato a 105 kW per veicoli elettrici e ibridi.
Autovelox
Il nuovo codice della strada prevede che sarà possibile cumulare le sanzioni se si viene rilevati da più autovelox entro la stessa ora e sullo stesso tratto di strada. Ma si applicherà solo la sanzione più grave aumentata di un terzo.
La telefonata che può costarti caro
È previsto il ritiro della patente da 15 giorni a due mesi e una multa fino a 1.697 euro per l’uso del cellulare durante la guida. In caso di recidiva, la multa sale fino a 2.588 euro e si aggiunge la sospensione della patente fino a tre mesi, oltre alla decurtazione di punti.
Queste sono solo alcune delle principali modifiche introdotte nel nuovo codice della strada, che mira a migliorare la sicurezza stradale e a ridurre comportamenti pericolosi sulla strada.
Italia
Smaltimento rifiuti, la Sicilia è ancora la regione dove si paga di più
Le differenze nei costi della TARSU tra le diverse regioni italiane riflettono in gran parte le variazioni nell’efficienza della gestione dei rifiuti e nelle infrastrutture disponibili. Mentre le regioni del Nord tendono a beneficiare di un sistema più avanzato e sostenibile, il Sud e le isole spesso devono fare i conti con inefficienze che si traducono in tariffe più elevate per i cittadini

In questi giorni stanno arrivando gli avvisi da parte dei comuni per il pagamento della TARSU, ovvero la Tassa per lo Smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani, è una delle voci di spesa che i cittadini italiani devono affrontare ogni anno. Si può estinguere in una rata unica oppure in tre rate già determinate dal comune di residenza con bollettino F24 allegato. Questo tributo, che è stato in parte sostituito dalla TARI (Tassa sui Rifiuti) nel 2014, varia notevolmente tra le diverse regioni italiane. Vediamo come si differenziano i costi della TARSU nelle principali regioni.
Le regioni del nord sono le più efficienti
Lombardia, Piemonte e Veneto da sempre mostrano una gestione più efficiente del servizio di smaltimento dei rifiuti, con costi relativamente contenuti. In Lombardia i costi medi della TARSU sono tra i più bassi. Variano dai 150 ai 250 euro annui per una famiglia di quattro persone. A Milano, in media si resta al di sotto dei 300 euro anche se la gestione dei rifiuti urbani è sempre più sostenibile. Il Piemonte applica tariffe che variano dai 180 ai 270 euro annui. Il capoluogo Torino garantisce tariffe moderate, beneficiando di un sistema di raccolta differenziata ben organizzato che in media è di 250 euro annui. Il Veneto ha dei costi medi che oscillano tra i 160 e i 260 euro, con Venezia che però supera i 300 euro annui a famiglia.
Nel centro Italia un leggero aumento
Nel Centro Italia, i costi della TARSU cambiano e crescono con alcune aree che presentano tariffe più elevate rispetto al Nord. In Toscana per esempio i costi medi sono tra i 200 e i 300 euro annui. Firenze riesce a mantenere le tariffe nella media di 290 euro. Nel Lazio a Roma, i costi possono essere più elevati, con una media che varia dai 250 ai 350 euro. La capitale ha problemi di gestione e smaltimento dei rifiuti. Nelle Marche le tariffe si mantengono tra i 190 e i 280 euro, con una buona performance nella raccolta differenziata che contribuisce a contenere i costi.
Le dolenti note del Sud Italia e delle Isole
Le regioni del Sud Italia e le isole, come Sicilia e Sardegna, hanno costi della TARSU più alti del Paese. La causa molto spesso è l’inefficienze nella gestione dei rifiuti e il minori numero delle infrastrutture disponibili. Napoli per esempio è tra le città con i costi più alti, con tariffe che possono raggiungere i 400 euro annui con problemi cronici nella gestione dei rifiuti. Ma la cifra più alta viene pagata in Sicilia a Palermo e Catania che soffrono di mancanza di impianti. I costi medi dell’isola vanno dai 250 ai 400 euro. Palermo e Catania, in particolare, registrano tariffe più elevate che sfiorano i 500 euro annui per famiglia. Diversa la situazione in Sardegna dove il costo per lo smaltimenti dei rifiuti urbani costi medi annui scendono da 220 e i 340 euro. L’isola deve affrontare la sfida della raccolta nelle aree più remote difficili da raggiungere.
Ma perché questa tassa in Sicilia costa di più
In Sicilia la Tarsu ha cifre maggiori per una serie di motivi che vanno dalla difficoltà a organizzare una raccolta e uno smaltimento efficaci, con conseguenti costi operativi elevati, a una mancanza di pianificazione e una inefficienza amministrativa generalizzata. Inoltre l’Isola soffre della carenza di impianti moderni di trattamento e riciclaggio. Questo significa che una grande quantità di rifiuti deve essere trasportata in altre regioni o gestita in discariche locali, aumentando i costi. Per ridurre questi costi sarebbe necessario un intervento su più fronti. Migliorare l’efficienza gestionale, investire in nuove infrastrutture, aumentare la raccolta differenziata e combattere la corruzione. Passaggi fondamentali per ridurre le tariffe e migliorare il servizio per i cittadini. La cooperazione tra amministrazioni locali, regionali e nazionali è essenziale per affrontare questi problemi in modo efficace e sostenibile.
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