Italia
Tempi duri per i giornalisti italiani: dopo Tele Cusano chiude anche Redattore Sociale, licenziati tutti i dipendenti
Dopo la chiusura di Cusano Italia Tv, un altro duro colpo per la categoria: Redattore Sociale cesserà le attività il 10 gennaio, lasciando senza lavoro i suoi giornalisti. Accuse all’editore per la gestione della crisi e l’accordo ritenuto inaccettabile.
La crisi del settore dell’informazione in Italia continua a mietere vittime. Dopo la chiusura di Cusano Italia Tv e Cusano News 7, che ha lasciato a casa 250 tra tecnici e giornalisti, arriva un’altra notizia negativa per la categoria. Il Redattore Sociale, agenzia giornalistica nata nel 2001 per raccontare il disagio economico e sociale del Paese, chiuderà definitivamente il prossimo 10 gennaio, con il conseguente licenziamento di tutti i dipendenti.
La denuncia dei lavoratori
In una nota congiunta, il Comitato di redazione (Cdr) e l’assemblea dei dipendenti del network hanno denunciato la decisione dell’editore di non tentare nessuna strada alternativa per salvare la testata, nonostante due anni di cassa integrazione e numerosi appelli della redazione. “Finisce così la storia di Redattore Sociale, una testata piccola ma che, in questi anni, ha contribuito a migliorare il modo di fare informazione raccontando per prima il disagio, economico e sociale, sempre crescente nel nostro Paese,” si legge nella comunicazione.
Il rammarico dei giornalisti è acuito dal fatto che l’editore non solo non ha cercato soluzioni per rilanciare il progetto, ma ha anche proposto un accordo che viene definito una “farsa.” Secondo quanto riportato, le indennità spettanti ai lavoratori sarebbero vincolate alla riscossione di alcuni crediti, senza garanzie concrete.
Una chiusura che lascia un vuoto nell’informazione
Redattore Sociale si era affermata come una realtà unica nel panorama giornalistico italiano, raccontando con attenzione temi spesso trascurati dai grandi media, come la povertà, l’emarginazione e le politiche sociali. In un settore già colpito dalla precarietà e dalla mancanza di tutele, la chiusura di una testata dedicata al sociale è particolarmente significativa.
I giornalisti della redazione, che negli ultimi anni hanno continuato a garantire un notiziario quotidiano nonostante le condizioni precarie, rischiano ora di trovarsi nelle stesse difficoltà che hanno raccontato tante volte.
L’appello per una chiusura onorevole
Nel loro comunicato, i dipendenti chiedono all’editore di chiudere in maniera dignitosa, onorando almeno le spettanze previste per legge e rispettando i valori dichiarati negli anni dalla testata. “Oggi i giornalisti di Redattore Sociale rischiano di precipitare nelle stesse condizioni di disagio che hanno raccontato tante volte,” affermano con amarezza.
La chiusura di Redattore Sociale non rappresenta solo una perdita di posti di lavoro, ma anche la fine di una voce importante che, in oltre vent’anni, ha contribuito a sensibilizzare l’opinione pubblica su temi cruciali per il Paese. Un’altra ferita aperta nel mondo del giornalismo italiano, sempre più segnato da precarietà e incertezze.