Cronaca

La madre assassina di Saman arrivata in Italia per scontare la sua pena a vita

La madre della povera Saman è arrivata in Italia per scontare la sua pena all’ergastolo, condivisa col marito, per l’assassinio della figlia.

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    La madre di Saman Abbas, arrestata il 31 maggio in Pakistan, è in arrivo in Italia con atterraggio presso l’aeroporto romano di Fiumicino, dopo uno scalo a Istanbul. Poi verrà tradotta in carcere. La 51enne Nazia Shaheen, a dicembre è stata condannata all’ergastolo dalla Corte di assise di Reggio Emilia, per l’omicidio della figlia, accusata dall’indagine della Procura e dei carabinieri.

    Una foto di Saman con la madre

    Da maggio 2021 era latitante

    La donna era latitante dal primo maggio 2021, il giorno in cui era tornata in patria da Novellara. Dopo l’arresto, ha dato il consenso all’estradizione. Prima di lei, un anno fa è stato consegnato all’Italia il marito, Shabbar Abbas, anche lui condannato all’ergastolo in primo grado.

    I coniugi assassini mentre lasciavano l’Italia

    Marito e moglie all’ergastolo

    La donna è stata condannata all’ergastolo in contumacia: era l’unica dei cinque imputati assente al processo di primo grado a Reggio Emilia, al termine del quale ha ricevuto la massima pena prevista dall’ordinamento giudiziario italiano come il marito. Mentre lo zio Danish Hasnain si è visto infliggere una condanna di 14 anni. Assolti invece i due cugini, Nomanulaq e Ikram: contro questa decisione della Corte la Procura ha già presentato appello.

    Dopo l’atroce delitto erano scappati insieme

    Nazia Shaheen era scappata in Pakistan con il marito il 1 maggio, all’indomani dell’omicidio della figlia. Shabbar venne arrestato in Punjab a metà novembre 2022, arrivando poi in Italia dopo un lungo iter giudiziario. La madre di Saman è stata fermata lo scorso maggio: la sua estradizione è stata più rapida perché non si è opposta. Nonostante l’assenza di trattati internazionali le autorità pachistane hanno collaborato con quelle italiane e con l’Interpol.

    Foto prese dalla rete

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