Cronaca

La Milano di Igor il Russo, l’ultimo serial killer d’Europa

Le carte investigative svelano i dettagli sui luoghi milanesi frequentati da Norbert Feher, alias Igor il Russo, prima della sua cattura. Tra bar, hotel e incontri con escort, emerge un quadro inedito della sua vita nella capitale lombarda.

Published

on

    Sette anni dopo la cattura di Norbert Feher, le carte investigative rivelano un ritratto inedito dei suoi movimenti a Milano. Feher, responsabile di cinque omicidi tra Italia e Spagna, frequentava luoghi come il bar “Cin cin” in corso Buenos Aires e il locale “Il Gladiatore” per fumare il narghilè. Testimonianze dirette raccontano di incontri con marocchini nei pressi di Benedetto Marcello e frequentazioni di discoteche egiziane a Cologno Monzese.

    Tra escort e narcotraffico

    Feher non era solo un frequentatore di locali notturni. Le carte investigative rivelano che aveva rapporti con prostitute marocchine e usava bar e tavolini all’aperto in piazza Argentina e tra piazzale Loreto e viale Monza per incontrarsi con loro. Una di queste donne ricorda come Feher fosse un cliente tranquillo, anche se spesso cercava di ottenere camere d’hotel a basso costo tramite contatti.

    La doppia vita di Igor

    Non solo svago e incontri con escort, ma anche traffici illeciti. Feher aveva legami con bande nordafricane e fungeva da corriere di droga tra Gibilterra, Valencia e Barcellona. A Milano, aveva appuntamenti con marocchini nelle zone di San Siro e viale Certosa, dove frequentava bar di arabi per fumare il narghilè. Nonostante le sue origini serbe, i suoi contatti con l’area balcanica erano limitati.

    Un criminale camaleontico

    Prima di essere catturato in Spagna, Feher aveva vissuto un’infanzia e adolescenza turbolente in Serbia, durante la guerra civile. Da giovane aveva commesso crimini gravi e dopo essere evaso dal carcere, attraversò il confine sloveno arrivando in Italia. Qui, tra Milano e l’Emilia Romagna, iniziò la sua carriera criminale culminata in una serie di omicidi che lo resero uno dei serial killer più ricercati d’Europa.

    Un profilo complesso

    Il nome “Igor il Russo” deriva da false dichiarazioni di Feher stesso, che sosteneva di aver militato nelle forze speciali russe. In realtà, era un assassino che uccideva per il puro piacere di farlo. In carcere, mostrava comportamenti ossessivi, come leggere compulsivamente la Bibbia e allenarsi duramente, con il sogno di tornare a uccidere una volta libero.

    Norbert Feher è oggi all’ergastolo nella prigione di Huelva, ma le sue storie di violenza e fuga restano impresse nelle cronache criminali italiane e spagnole, con dettagli che continuano a emergere, dipingendo il ritratto di un uomo complesso e pericoloso.

      Ultime notizie

      Exit mobile version