Cronaca

L’Europa accusa X per violazione delle regole sui servizi digitali

La situazione attuale rappresenta un momento critico per X, che deve rispondere alle accuse mosse dalla Commissione Europea. Con diverse altre piattaforme sotto scrutinio, le decisioni prese in questo contesto potrebbero avere implicazioni significative per l’intero settore dei servizi digitali.

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    La Commissione Europea ha recentemente accusato X, precedentemente nota come Twitter, di violare le regole sui servizi digitali stabilite dal Digital Services Act (DSA). Se ritenuta colpevole, l’azienda potrebbe affrontare una multa fino al 6% del suo fatturato globale. Di seguito, esaminiamo le accuse mosse, le conseguenze potenziali e il contesto più ampio di questa indagine. La Commissione ha affermato che continueranno indagini sulla diffusione di contenuti illegali su X e sulle misure adottate per contrastare la disinformazione.

    Quali sono le accuse della Commissione Europea

    X è accusata di utilizzare interfacce ingannevoli che influenzano negativamente la capacità degli utenti di prendere decisioni informate sull’autenticità degli account con cui interagiscono. In particolare, gli account verificati con il segno di spunta blu sono ritenuti problematici in questo contesto.

    Mancanza di trasparenza sulla pubblicità

    Un’altra accusa riguarda la mancanza di trasparenza sulla pubblicità. La Commissione Europea ha affermato che X non ha rispettato il requisito del DSA di fornire un archivio pubblicitario consultabile e affidabile, limitando la possibilità per gli utenti e i ricercatori di accedere a informazioni cruciali.

    I ricercatori non riescono ad accedere ai dati

    Il social è stata anche criticata per aver impedito ai responsabili dell’indagine di accedere ai suoi dati pubblici. Questa mancanza di collaborazione ha ostacolato il processo di indagine e valutazione delle pratiche dell’azienda.

    Quali sono le conseguenze per il social

    Se le accuse saranno confermate, X potrebbe essere soggetta a una multa significativa, fino al 6% del suo fatturato globale. Inoltre, l’azienda potrebbe essere obbligata a modificare i propri servizi per conformarsi alle norme del DSA.

    Indagini anche su TikTok, AliExpress, Meta, ByteDance

    L’indagine che ha portato a queste accuse è durata sette mesi e rientra nel quadro del Digital Services Act (DSA). Questo regolamento richiede alle piattaforme online e ai grandi motori di ricerca di fare di più per affrontare i contenuti illegali e i rischi per la sicurezza pubblica. Altre piattaforme, come TikTok, AliExpress e Meta e ByteDance, sono anch’esse oggetto di indagini simili.

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