Cronaca
Messaggio (in bottiglia) a un bambino mai nato
La pratica del messaggio in bottiglia continua a creare connessioni e storie toccanti, dimostrando che, nonostante l’avanzare della tecnologia, il bisogno di comunicare e condividere emozioni profonde rimane immutato.
Potevamo intitolare questo breve articolo Lettera di due genitori a un bimbo mai nato.
Un messaggio in bottiglia, scritto da due genitori a un bambino mai venuto alla luce, ha attraversato il golfo di Napoli, raccontando una storia di amore e perdita. Ritrovato a Ischia, è stato poi restituito al mare per continuare il suo viaggio.
Un amore spezzato prima di nascere
Luigi e Angela (nomi di fantasia) hanno scritto la lettera il 26 luglio, raccontando la loro storia d’amore iniziata nel 2015, il matrimonio e la gioia del concepimento avvenuto a febbraio. Purtroppo, una telefonata ha cambiato tutto, portando a consultazioni mediche e alla scoperta che qualcosa non andava con la gravidanza. Il 12 giugno, hanno dovuto dire addio al loro bimbo mai nato, descrivendolo come “bellissimo, con i piedini di mamma e le manine di papà“.
Affidarsi al mare per diluire il dolore
La lettera, accompagnata da un’ecografia, è stata affidata alle onde del mare con le parole: “Non potrai conoscere il mare, ma da oggi il mare conoscerà un po’ di te, perdonaci”. Linda Palumbo, operatrice dell’associazione Hester, l’ha trovata mentre perlustrava le acque intorno a Ischia. Dopo aver letto la struggente lettera, la bottiglia è stata eccezionalmente restituita al mare per continuare il suo viaggio.
Un gesto antico per comunicare oltre le distanze
Il messaggio in bottiglia rimane una pratica utilizzata anche nell’era dei social. Alcuni esempi recenti includono i disegni di una bambina tedesca trovati sulla spiaggia di Mola di Bari e il messaggio di un bambino tedesco ritrovato a Bacoli. Questi gesti creano connessioni umane uniche, alimentando amicizie e storie commoventi.
Nel 2018, un’altra bottiglia arrivò a Ischia con una lettera in lituano, dedicata all’amore eterno. E nel 1914, il soldato Thomas Hughes affidò un saluto disperato alla moglie a una bottiglia, ritrovata 85 anni dopo.