Mistero

Il carro di bambù delle Alpi: mistero tra i ghiacci del Passo dello Spluga

Un antico manufatto riemerge nel cuore delle Alpi svizzere, riscrivendo le rotte storiche tra Italia e Svizzera.

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    Un escursionista svizzero, Sergio Veri, durante un trekking sul Passo dello Spluga, si è imbattuto in un ritrovamento davvero sorprendente. Un piccolo carro di bambù, un manufatto tanto semplice quanto enigmatico. Questo ritrovamento sta sconcertando archeologi e storici. Il bambù non è una pianta originaria dell’Europa, rendendo la sua presenza nel cuore delle Alpi un vero e proprio mistero. Come ci è arrivato?

    Un percorso millenario e un enigma moderno

    Il Passo dello Spluga, a cavallo tra Svizzera e Italia, è noto per essere stato un’importante via di comunicazione sin dall’antichità. Utilizzato dai Romani per collegare il Cantone dei Grigioni alla Val San Giacomo e Chiavenna, questo passaggio ha testimoniato secoli di commerci, guerre e scambi culturali. Tuttavia, il carro ritrovato, realizzato con ruote e assi di bambù intrecciate con corde, non sembra appartenere a questo contesto storico. Il bambù fu introdotto in Europa solo tra il XVIII e il XIX secolo, suggerendo che il manufatto potrebbe essere stato portato da una regione lontana.

    A che cosa serviva quel carro ritrovato sullo Spluga

    Le autorità del Canton Grigioni, dopo aver pubblicato le immagini del ritrovamento, hanno chiesto il contributo della comunità per raccogliere informazioni sull’origine e sull’uso del carro. Tra le ipotesi avanzate, si suppone che il carro potesse essere parte di un’operazione di contrabbando o utilizzato per il trasporto di provviste da caccia. La collocazione del manufatto, sepolto per secoli sotto il ghiaccio alpino, ne preserva il mistero. Gli archeologi ritengono che il carro potrebbe essere stato abbandonato durante un attraversamento o un viaggio disperato lungo le asperità del passo.

    Ritrovamenti misteriosi

    Il ritrovamento di oggetti insoliti lungo le antiche rotte alpine non è una novità. Nel 1991, la scoperta di Ötzi, l’Uomo del Similaun, tra Italia e Austria, portò alla luce una figura di cacciatore dell’Età del Rame con un arco e strumenti di selce. Similmente, nei pressi del Passo del Bernina, vennero rinvenuti frammenti di carri romani, prova dell’uso intensivo delle rotte alpine già in epoca imperiale. Il carro di bambù dello Spluga si inserisce in questo contesto di scoperte affascinanti che raccontano il ruolo cruciale delle Alpi come crocevia di culture, popoli e commerci. Gli esperti stanno ora analizzando il carro per determinarne l’origine esatta e il periodo storico di appartenenza. Il manufatto potrebbe gettare nuova luce sulle connessioni tra l’Europa e regioni lontane in epoche relativamente recenti, o addirittura svelare dettagli inaspettati sul contrabbando attraverso le Alpi.

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