Mistero

Vaccino anti-Covid e aumento del seno: dalla seconda alla quarta in un baleno, il caso della 19enne canadese che fa discutere

La vicenda apre un dibattito sui possibili effetti collaterali inaspettati dei vaccini, mentre in Italia spopola l’ironia social: “Sale la fiducia nella scienza”.

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    Dopo aver ricevuto il vaccino anti-Covid della Pfizer nel 2022, una 19enne canadese ha vissuto un’esperienza tanto insolita quanto sconcertante: il suo seno è passato da una modesta coppa B a una tripla G nel giro di sei mesi. Il cambiamento, che ha lasciato la ragazza in uno stato di disagio fisico e psicologico, è stato associato dai medici a una rara condizione chiamata iperplasia stromale pseudoangiomatosa (PASH).

    L’anomalia: un caso più unico che raro

    La PASH è una crescita eccessiva di cellule che, pur essendo benigna, è estremamente rara, con appena 200 casi documentati in letteratura medica. Gli specialisti che hanno esaminato la giovane ritengono che il vaccino possa aver scatenato una reazione immunitaria che ha portato al gonfiore dei linfonodi e all’ingrossamento del tessuto mammario.

    Un’ecografia e una TAC hanno evidenziato rigonfiamenti dei linfonodi attorno alle ascelle e una densificazione dei vasi sanguigni nella zona del seno, segni compatibili con una risposta infiammatoria al vaccino. Tuttavia, i medici sottolineano che un effetto di questo tipo è estremamente raro e probabilmente legato a fattori individuali.

    L’intervento chirurgico e le conseguenze

    Dopo sei mesi, la crescita si è fermata, ma il volume raggiunto aveva ormai causato dolori e problemi fisici. La ragazza ha deciso di sottoporsi a un intervento di riduzione del seno, durante il quale sono stati rimossi 5 chilogrammi di tessuto. Nonostante l’operazione, la 19enne ha riportato asimmetrie e ora valuta ulteriori interventi per ripristinare un aspetto armonico.

    Ironia e polemiche: la reazione social

    La vicenda, oltre a suscitare curiosità medica, ha alimentato un’ondata di ironie sui social e persino sulla stampa. Il Fatto Quotidiano ha titolato con sarcasmo: “Dopo la notizia, sale in Italia la fiducia nella scienza”, strizzando l’occhio ai detrattori del vaccino.

    Nonostante il tono leggero adottato da molti commentatori, il caso apre una riflessione più seria sui possibili effetti collaterali imprevisti dei vaccini. Sebbene i vaccini anti-Covid abbiano mostrato un profilo di sicurezza solido, episodi come questo ricordano che la risposta del corpo umano può essere imprevedibile, soprattutto in presenza di rare condizioni preesistenti o sconosciute.

    Un caso isolato o il primo di una serie?

    Gli esperti ribadiscono che casi come quello della 19enne canadese sono eccezionali. Tuttavia, la documentazione di tali episodi è fondamentale per migliorare la comprensione degli effetti collaterali rari e per offrire risposte adeguate ai pazienti che si trovano ad affrontare situazioni simili.

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