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Donald Trump trasforma la Casa Bianca in una Mar-a-Lago bis: oro, quadri e persino la Coppa del Mondo sul tavolo
Nello Studio Ovale ora spuntano 20 quadri stretti come sardine, cimeli d’oro e persino una riproduzione del trofeo FIFA. E tra i progetti di Trump c’è pure l’idea di asfaltare il Giardino delle Rose per farne un patio “imperiale”.
Donald Trump e la sobrietà continuano a viaggiare su binari separati. Da sempre amante dell’opulenza senza freni, l’ex presidente e attuale inquilino della Casa Bianca sembra determinato a trasformare lo Studio Ovale in una succursale della sua celebre (e kitschissima) residenza di Mar-a-Lago. L’ultima “trovata”? Oro a profusione, quadri a valanga e una Coppa del Mondo ben in vista dietro la scrivania.
Il regno del kitsch
Il nuovo restyling della Casa Bianca non lascia spazio all’immaginazione: pareti completamente ricoperte da venti ritratti di personaggi storici – da Reagan a Lincoln, passando per Andrew Jackson e Benjamin Franklin – che rischiano di litigare per un centimetro di muro libero. Una scelta che stona con la sobrietà dei predecessori: Biden si era fermato a sei quadri, Obama addirittura a due, lasciando spazio anche all’arte contemporanea.
Grandeur assoluta
Trump, invece, va dritto verso la grandeur assoluta: sulla celebre Resolute Desk, accanto ai consueti telefoni rossi e neri, spunta un fermacarte dorato con il suo cognome a caratteri cubitali, nemmeno fosse la firma di un imperatore romano. Non contento, ha fatto sistemare su un tavolo alle sue spalle la riproduzione della Coppa del Mondo FIFA, una scelta non casuale visto che il Mondiale del 2026 si terrà negli Stati Uniti.
Stile Casamonica
E non finisce qui. Persino il telecomando del presidente sarebbe stato “rivestito” in oro, in perfetto stile Mar-a-Lago, mentre la First Lady Melania assiste (pare non troppo convinta) alle trasformazioni del marito che, già nel 2016, aveva speso quasi 2 milioni di dollari per personalizzare l’ala Ovest della Casa Bianca.
Ma l’ultima idea del tycoon lascia davvero a bocca aperta: l’asfaltatura del Giardino delle Rose per realizzare un patio da usare come spazio di rappresentanza. Sì, avete letto bene: uno dei luoghi simbolo della presidenza americana potrebbe essere trasformato in un’area pavimentata degna della corte di Versailles o di una villa di Las Vegas.
Mentre il mondo osserva con stupore (e qualche risata) questo barocco revival in salsa trumpiana, lo Studio Ovale somiglia sempre più a una sala da tè rococò. Resta solo da capire quale sarà la prossima mossa di Donald “Re Sole” Trump. Un lampadario in cristallo Swarovsky da qualche tonnellata o un tappeto persiano versione XXL?
Per ora, l’unica certezza è che la sobrietà in Casa Bianca sembra aver fatto le valigie.