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Il Procuratore della Corte Penale Internazionale chiede l’arresto urgente di Netanyahu e di Sinwar

La Corte Penale Internazionale accelera sulle richieste di arresto di Benyamin Netanyahu, Yoav Gallant e i leader di Hamas, Yahya Sinwar e Mohammed Deif, a causa del peggioramento della situazione in Palestina e dei crimini contro l’umanità. Escluso dalla lista Ismail Haniyeh, ucciso a luglio

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    Il procuratore capo della Corte penale internazionale (Cpi), Karim Khan, ha formalmente chiesto alla Camera preliminare della Cpi di emettere con urgenza i mandati di arresto nei confronti del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu, del ministro della Difesa Yoav Gallant e dei leader di Hamas, Yahya Sinwar e Mohammed Deif. La richiesta è motivata dal deterioramento della situazione in Palestina e dal protrarsi dei crimini di guerra e contro l’umanità che, secondo il procuratore, sono descritti nelle accuse già presentate a maggio.

    La decisione di Khan riflette una crescente preoccupazione per l’escalation di violenze in Palestina, aggravata dalle azioni militari e politiche sul campo. L’obiettivo del procuratore è di fermare ulteriori atrocità e assicurare i responsabili alla giustizia internazionale.

    Dal documento pubblicato sul sito della Cpi emerge anche che Ismail Haniyeh, capo dell’ufficio politico di Hamas, è stato rimosso dalla lista delle richieste di arresto dopo la sua uccisione a luglio a Teheran. Al contrario, il nome di Mohammed Deif, leader militare di Hamas, rimane nella lista fino a quando non ci saranno conferme affidabili sulla sua morte, avvenuta in un raid israeliano a Khan Yunis lo scorso luglio, secondo quanto dichiarato da Israele.

    Questa mossa da parte della Cpi solleva questioni significative sul futuro degli equilibri geopolitici nella regione e mette sotto i riflettori la giustizia internazionale, che continua a monitorare attentamente il conflitto in corso.

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