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L’ultimo viaggio della SS United States: la nave più veloce al mondo destinata a diventare una barriera corallina

Con questo ultimo viaggio la regina degli oceani troverà nuova vita nel profondo blu, trasformandosi in un’icona sottomarina, simbolo di storia, ingegneria e rispetto per l’ambiente.

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    Non tutti lo sanno. La SS United States, il transatlantico passeggeri più veloce mai costruito, sta affrontando il suo ultimo viaggio. Dopo decenni di abbandono sulle rive del fiume Delaware a Filadelfia, la leggendaria nave è finalmente partita per l’Alabama, prima tappa di un percorso che la condurrà nel Golfo della Florida, dove verrà affondata per trasformarsi in una gigantesca barriera corallina artificiale, destinata ad attrarre subacquei e fauna marina.

    Un progetto nato tra guerra e innovazione

    Varata nel 1952, la SS United States era un’opera d’ingegneria rivoluzionaria. Progettata per poter essere rapidamente convertita in nave militare e trasportare fino a 14.400 soldati in caso di necessità. Costruita interamente su suolo statunitense, la nave è lunga 302 metri e ha una stazza lorda di oltre 53.000 tonnellate. Il suo vero punto di forza, però, è stata la velocità. Con una media di quasi 36 nodi, nel viaggio inaugurale strappò alla Queen Mary il prestigioso Nastro Azzurro, stabilendo il record di traversata atlantica più rapida di sempre, con un tempo di 3 giorni e 10 ore, tuttora imbattuto tra le navi passeggeri.

    Dagli sfarzi alla dismissione

    Nonostante le sue straordinarie prestazioni, la SS United States non riuscì a sfuggire all’inevitabile declino delle grandi navi di linea. Con l’avvento dei voli intercontinentali, le traversate oceaniche persero di rilevanza e, nel 1969, la nave venne dismessa e relegata al ruolo di riserva. I successivi decenni furono caratterizzati da tentativi falliti di riconversione: hotel galleggiante, nave da crociera di lusso, attrazione turistica. Nessuna di queste idee si rivelò sostenibile, e la SS United States rimase ferma sulle rive del Delaware per oltre 50 anni, in uno stato di progressivo degrado. Ma oggi è ancora in viaggio…

    Verso un nuovo destino nelle profondità del Golfo della Florida

    Dopo anni di dispute legali tra l’ente di conservazione della nave e il suo ultimo proprietario, la Contea di Okaloosa, in Florida, ha proposto una soluzione definitiva. Ovvero? Affondare la nave per trasformarla in un’attrazione per il turismo subacqueo e un habitat per la fauna marina. L’area già ospita più di 500 barriere coralline artificiali. E si stima che la presenza dell’ex transatlantico possa generare milioni di dollari l’anno in introiti per hotel, charter di pesca, negozi di attrezzatura per immersioni e altre attività legate al turismo marino.

    SS United States un addio intriso di significato

    Il processo di pulizia, trasporto e affondamento richiederà almeno un anno e mezzo e un investimento di oltre 10 milioni di dollari. “La nave simboleggerà per sempre la forza, l’innovazione e la resilienza della nostra nazione“, ha dichiarato Susan Gibbs, presidente della SS United States Conservancy e nipote del progettista William Gibbs. “Le auguriamo venti favorevoli e mare calmo nel suo storico viaggio verso la sua nuova casa“.

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