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Papa Francesco, il bollettino medico: “Continuano i miglioramenti, sciolta la prognosi”

Il Vaticano conferma il netto miglioramento delle condizioni di salute di Papa Francesco. Il Santo Padre ha partecipato alla messa nella cappella del Gemelli e ha seguito in video gli esercizi spirituali della Curia Romana. Intanto, resta informato sugli eventi internazionali, esprimendo vicinanza all’Argentina dopo la drammatica alluvione.

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    Papa Francesco continua a migliorare. Il bollettino medico diffuso dal Vaticano conferma che le sue condizioni di salute sono in costante ripresa, tanto che i medici hanno deciso di sciogliere la prognosi. Una notizia che ha rassicurato i fedeli di tutto il mondo, dopo giorni di apprensione per il ricovero al Policlinico Gemelli di Roma.

    Domenica, durante l’Angelus – diffuso in forma scritta – il Pontefice ha voluto ringraziare il personale sanitario che si è preso cura di lui in questi giorni difficili. “Fratelli e sorelle, nel mio prolungato ricovero qui in ospedale, anch’io sperimento la premura del servizio e la tenerezza della cura, in particolare da parte dei medici e degli operatori sanitari, che ringrazio di cuore. E mentre sono qui, penso a tante persone che in diversi modi stanno vicino agli ammalati e sono per loro un segno della presenza del Signore”, ha scritto Papa Francesco.

    Nonostante il ricovero, il Pontefice non ha smesso di seguire da vicino gli impegni ecclesiastici. Nella giornata di ieri ha partecipato alla messa nella cappella attigua alla sua stanza e si è collegato in video con l’Aula Paolo VI per seguire gli esercizi spirituali della Curia Romana. Ha inoltre ricevuto il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin e monsignor Edgar Peña Parra, sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato.

    Nel frattempo, il Santo Padre ha rivolto un pensiero alla popolazione dell’Argentina, sua terra natale, colpita da una devastante alluvione. “Papa Francesco è informato dell’alluvione che ha colpito l’Argentina: è vicino, col pensiero e con la preghiera, alle persone della zona di Bahia Blanca”, ha riferito la sala stampa vaticana.

    Con il miglioramento delle sue condizioni, cresce l’attesa per il suo ritorno in Vaticano. I medici restano prudenti, ma il recupero del Papa prosegue senza complicazioni, alimentando la speranza che possa presto tornare alle sue attività abituali.

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      Mondo

      Clima esplosivo a Washington: il Secret Service spara a un uomo armato vicino alla Casa Bianca, mentre l’America si spacca

      Un uomo armato intercettato nei pressi della Casa Bianca e ferito dal Secret Service riaccende il dibattito sulla sicurezza interna e sulla crescente ostilità nei confronti di Trump. Il suo allineamento con Putin e la minaccia di abbandonare l’Europa stanno lacerando il paese, aumentando il rischio di tensioni sociali.

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        L’episodio avvenuto nella notte nei pressi della Casa Bianca, dove un uomo armato è stato colpito dagli agenti del Secret Service, è solo l’ennesimo segnale del clima sempre più teso negli Stati Uniti. Un paese diviso, attraversato da tensioni che non riguardano più soltanto la tradizionale spaccatura tra repubblicani e democratici, ma che vede crescere una nuova e inquietante frattura: quella tra il trumpismo più radicale e una parte dell’elettorato, anche conservatore, che inizia a ribellarsi alle posizioni estremiste dell’ex presidente.

        Donald Trump, che al momento dell’incidente non si trovava a Washington, continua a portare avanti una campagna elettorale basata su messaggi incendiari, posizioni sempre più filorusse e anti-UE e un ritorno al nazionalismo isolazionista. L’idea di disimpegnare gli Stati Uniti dal sostegno all’Ucraina e di smantellare i legami con l’Unione Europea sta scatenando malumori non solo tra i democratici, ma anche tra una fetta dell’elettorato repubblicano più moderato e tra gli ambienti militari e diplomatici.

        L’uomo fermato dal Secret Service, secondo le prime informazioni, sarebbe arrivato a Washington dall’Indiana ed era stato segnalato come un “individuo suicida”. Quando è stato intercettato dagli agenti nei pressi dell’incrocio tra 17th Street e F Street NW, a meno di cinque minuti a piedi dalla Casa Bianca, avrebbe brandito un’arma da fuoco, provocando la reazione immediata delle forze dell’ordine. Non è chiaro se abbia aperto il fuoco o meno, ma è certo che l’intervento è stato rapido e diretto: l’uomo è stato colpito e trasportato in ospedale, mentre le autorità stanno cercando di ricostruire il suo profilo e le sue reali intenzioni.

        Anche se l’episodio potrebbe essere catalogato come un caso isolato, il contesto politico in cui si inserisce lo rende particolarmente significativo. Negli ultimi mesi si sono moltiplicati gli episodi di tensione, con una crescente rabbia nei confronti di Trump e del suo progetto politico. Le sue dichiarazioni sul possibile abbandono dell’Ucraina in balia della Russia hanno allarmato non solo gli alleati europei, ma anche parte della stessa amministrazione americana.

        L’ex presidente continua a polarizzare l’opinione pubblica con dichiarazioni che, se da un lato infiammano la sua base più radicale, dall’altro creano una crescente opposizione anche tra chi, in passato, lo ha sostenuto. Il sostegno aperto a Vladimir Putin, le minacce di indebolire la NATO, la retorica anti-UE e il ritorno a una politica isolazionista stanno creando una spaccatura profonda nel partito repubblicano stesso. Sempre più voci critiche emergono tra ex funzionari della sicurezza nazionale, diplomatici e persino alcuni membri del Congresso, preoccupati per le possibili conseguenze geopolitiche di una seconda presidenza Trump.

        Intanto, gli Stati Uniti si avvicinano alle elezioni in un clima che somiglia sempre di più a una polveriera. I toni si fanno sempre più aspri e gli episodi come quello accaduto nella notte vicino alla Casa Bianca non fanno che alimentare la percezione di un paese sull’orlo del caos. Il Secret Service ha evitato che la situazione degenerasse, ma l’episodio resta un campanello d’allarme: la rabbia nei confronti di Trump non è più solo una questione democratica, ma si sta insinuando anche tra chi, fino a poco tempo fa, lo vedeva come una guida sicura per l’America.

        Il vero interrogativo ora è fino a che punto questa tensione crescerà e se, in un paese sempre più armato e diviso, questi episodi diventeranno sempre più frequenti.

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          Mondo

          Il Vaticano spiega l’assenza di immagini fotografiche di Papa Francesco ricoverato

          Stando a quanto riferito, dalla Santa Sede si tratterebbe di una scelta dello stesso Bergoglio: “Ognuno è libero di scegliere come e quando farsi vedere”.

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            Da quando Papa Francesco è stato ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma per una bronchite, poi aggravata in polmonite bilaterale, non sono state diffuse sue foto. Questo ha alimentato speculazioni e fake news. Fonti vaticane hanno spiegato che si tratta di una scelta dello stesso Bergoglio. Sottolineando che “ognuno è libero di scegliere come e quando farsi vedere“. Le fonti vaticane hanno anche commentato le teorie complottiste che circolano sui social. Hanno chiarito che “per alcuni forse neanche questo basterebbe“, riferendosi alla possibilità di avere una foto del Papa ricoverato. Eppure dopo il primo audio del Papa dopo il suo ricovero in molti si chiedono: ma come sta veramente Bergoglio? Cosa ci nascondono?

            Per la Santa Sede il processo clinico è regolare e sotto controllo

            Secondo i diversi aggiornamenti pubblicati dalla Santa Sede – che da quotidiani vengono emessi ogni due giorni, Papa Francesco trascorre notti tranquille. “Per il Papa la notte è trascorsa tranquilla, sta ancora riposando“, si legge nei comunicati mattutini. Quasi fosse un mantra. In settimana il Papa ha avuto ricadute pesanti con l’uso di intubazione e comunque è stato aiutato nella respirazione con l’ossigeno. In alucne notti è stato sottoposto a ventilazione meccanica non invasiva come prescritto dai medici. La situazione clinica rimane seria ma stabile. Il bollettino di ieri, sabato 8 marzo, ci racconta di graduali miglioramenti, con condizioni cliniche stabili e una buona risposta alla terapia. Il Papa rimane apiretico, gli scambi gassosi migliorano e gli esami del sangue sono stabili. Tuttavia, la prognosi resta riservata per prudenza. Bergoglio continuerà quindi con le terapie prescritte dai medici, tra cui l’ossigenoterapia ad alti flussi e la fisioterapia respiratoria e motoria attiva.

            Ma come sta davvero Papa Francesco?

            Il lait motive degli ultimi giorni è quindi lo stesso. “Il Papa si è svegliato, prosegue la terapia e fa la fisioterapia fisica“, continuano a riferire fonti vaticane. “In considerazione della complessità del quadro clinico, la prognosi rimane riservata“, spiegano i medici. Insomma sulle sorti del Papa come spesso accade l’ermetismo del Vaticano è secolare.

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              Cena a lume di dollari: Trump offre un pasto con lui a Mar-a-Lago per cinque milioni

              La campagna di Donald Trump non si ferma: dopo i gala da un milione di dollari a posto, ora arriva la cena privata per pochi (e ricchissimi) eletti. Tra raccolta fondi e dubbi sulla sicurezza, l’ex tycoon continua a macinare milioni.

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                Se avete sempre sognato di cenare con il presidente degli Stati Uniti, ora potete farlo. Basta avere a disposizione almeno due milioni di dollari, meglio ancora cinque, e la porta di Mar-a-Lago si aprirà per voi. Donald Trump ha lanciato il Candlelight Dinner, un evento esclusivo in cui il donatore si ritroverà seduto a lume di candela con il presidente, faccia a faccia nel suo lussuoso resort a Palm Beach, in Florida.

                Non è la prima volta che l’ex tycoon utilizza il cibo come pretesto per raccogliere fondi. Già nel fine settimana ha organizzato una cena di gala nel suo resort, dove ogni ospite ha dovuto versare un milione di dollari per partecipare. Eventi simili erano stati proposti anche a novembre e gennaio, alla vigilia del suo ritorno alla Casa Bianca.

                Un affare milionario (e qualche dubbio di sicurezza)

                L’iniziativa, svelata da Wired, solleva inevitabilmente interrogativi: quanto è sicuro un presidente che offre una cena privata a chiunque sia disposto a sborsare milioni? La Casa Bianca avrà previsto un protocollo per verificare che tra i donatori non ci sia un aspirante villain da romanzo di spionaggio?

                Ma a Trump interessa soprattutto un’altra questione: i soldi. Secondo Axios, la sua campagna punta a raccogliere mezzo miliardo di dollari entro l’estate, denaro destinato a rafforzare il suo apparato politico e, pare, anche a vendicarsi dei suoi nemici. Un dettaglio che fa sorgere una domanda ancora più inquietante: perché un presidente al secondo mandato ha bisogno di raccogliere così tanto denaro?

                Cena con Trump: il network dei grandi donatori

                Dietro l’operazione Candlelight Dinner c’è il comitato Maga Inc., che vede tra i suoi volti noti Miriam Adelson, vedova del magnate dei casinò Sheldon Adelson. Il gruppo fa parte di un network di potenti finanziatori trumpiani, che include Never Surrender e Building America’s Future, una no-profit collegata a Elon Musk.

                La cena di gala dello scorso weekend era riservata ai grandi donatori della campagna. Gli invitati hanno ricevuto un invito diretto da Meredith O’Rourke, consigliera e responsabile finanziaria del tycoon, con la precisazione che Trump non avrebbe chiesto donazioni, ma semplicemente parlato. Il prezzo per ascoltarlo? Un milione di dollari.

                Il messaggio, insomma, è chiaro: i soldi non dormono mai, nemmeno quando si spengono le luci e si accendono le candele di Mar-a-Lago.

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