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Le fake news sulla Harris: è partita la macchina del fango

Prima che Joe Biden si ritirasse dalla corsa, Kamala Harris era dipinta dai trumpiani come insignificante. Ora è diventata il bersaglio dell’odio social: meme e clip la mostrano come una svampita, piena di rughe e addirittura associata a Jeffrey Epstein.

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    Prima che Joe Biden si ritirasse dalla corsa e indicasse Kamala Harris come sua successora, i trumpiani dipingevano la vicepresidente come insignificante, un personaggio secondario dal passato sbiadito. Ora, invece, è diventata il bersaglio principale dell’odio social, con meme e clip che la mostrano come una svampita incapace di mettere insieme due parole, piena di rughe e con il volto di pergamena. Inoltre, circolano assurdità che la ritraggono prima come amante di un uomo sposato, poi abbracciata a Jeffrey Epstein, il pedofilo milionario morto in carcere.

    Dubbi sulla cittadinanza e colore della pelle

    Partiamo con la prima bufala: Kamala Harris non sarebbe nata negli USA e quindi non potrebbe diventare presidente. Ma davvero c’è ancora qualcuno che casca in questa balla? Harris è nata a Oakland, California, il 20 ottobre 1964. C’è pure il certificato di nascita! Eppure, su X (l’ex Twitter di Elon Musk), un post virale sostiene che nessuno dei suoi genitori era cittadino americano alla sua nascita. Bufala totale, ma hey, ai cospirazionisti piace sognare.

    E poi c’è Laura Loomer, la fanatica di destra con un milione di follower, che afferma che Kamala Harris non è una vera nera. Certo, Loomer, e magari il sole non sorge a est. Harris è nera e indiana, con un padre giamaicano e una madre indiana. Ma evidentemente, per qualcuno, la realtà è un concetto elastico.

    Vecchi messaggi e false dichiarazioni

    E come dimenticare la frase che Harris avrebbe detto nel 2020: “Una volta che Trump se ne sarà andato, attenti a voi che lo avete sostenuto, perché vi verremo a prendere.” Ripostata su X e condivisa migliaia di volte, questa dichiarazione in realtà non è mai uscita dalla bocca di Kamala. È apparsa in un articolo satirico nel 2019. Ma chi ha tempo di verificare quando si può scatenare una bella indignazione?

    Manipolazione video e foto ritoccate

    Un’altra chicca è il video manipolato dove Harris sembra dire: “Oggi è oggi, e ieri è oggi ieri. Domani sarà oggi domani…”. Sì, certo, e i porcellini volano. Questa perla è stata creata con l’intelligenza artificiale. Le immagini originali provenivano da un discorso alla Howard University nel 2023, ma perché attenersi ai fatti?

    E non dimentichiamoci della foto di Kamala con Epstein. Ma certo, perché non prendere una foto di Harris con suo marito e metterci la faccia di Epstein? Detto fatto, ed ecco la bufala perfetta per chi vuole credere all’impossibile.

    Accuse di relazione segreta

    La ciliegina sulla torta è la storia d’amore segreta tra Harris e l’ex sindaco di San Francisco Willie Brown. Secondo i gossip, Harris aveva 29 anni e Brown 60, e la relazione era segreta. In realtà, Brown era separato da dieci anni e la relazione non era affatto un segreto. Ma perché preoccuparsi dei dettagli quando si può diffondere un po’ di sano pettegolezzo?

    Fake news: una strategia per la campagna

    Queste fake news dimostrano come la macchina del fango trumpiana sia pronta a tutto pur di screditare Kamala Harris. Dai dubbi sulla cittadinanza alle accuse di relazioni segrete, ogni menzogna è buona per attaccare la candidata democratica. La campagna elettorale si preannuncia quindi piena di colpi bassi e disinformazione, alimentata dai social media e dalla fervida immaginazione dei cospirazionisti.

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