Cronaca
«Non sono una criminale»: parla l’ex amante di Messina Denaro, condannata a 13 anni
La donna rivela il legame con il boss, nato sotto falsa identità, e il motivo della sua fedeltà. «Gli ho voluto bene, ma l’ho fatto per amore dei miei figli».
Lorena Lanceri, condannata a 13 anni e 4 mesi per concorso esterno in associazione mafiosa, ha parlato ai giudici della sua relazione con Matteo Messina Denaro, il boss di Castelvetrano catturato nel gennaio 2023 dopo 30 anni di latitanza. In lacrime, ha raccontato il legame con il capomafia: «Quando l’ho conosciuto, per me era Francesco Salsi. Anche quando ho scoperto chi era davvero, nella mia mente continuavo a percepirlo come la persona che avevo incontrato».
Lanceri e il marito, Emanuele Bonafede, avevano ospitato Messina Denaro nella loro casa di Campobello di Mazara, organizzando pranzi e cene e proteggendolo dagli investigatori. «Lui mi aveva detto che era perseguitato dalla giustizia e io ci ho creduto», ha spiegato la donna. «Quando si è ammalato della stessa malattia di mia madre, ci siamo avvicinati ancora di più. Non nego di avergli voluto bene, perché era gentile e mi faceva stare bene».
Tra complicità e protezione
Gli inquirenti hanno ricostruito come Lanceri e Bonafede abbiano attivamente protetto il boss, effettuando una stretta sorveglianza sulla zona per garantirgli libertà di movimento. Le telecamere di alcuni negozi hanno ripreso la coppia mentre controllava che non ci fossero pattuglie in strada, prima di dare il via libera a Messina Denaro per uscire di casa indisturbato. In cambio, il boss elargiva denaro e regali alla coppia.
«Non sono una criminale»
In aula, Lanceri ha cercato di difendersi, sottolineando il suo amore per i figli e la difficoltà del momento: «Non sono una criminale. Vado avanti in questo inferno solo per amore dei miei figli. Del resto non mi importa più di nulla». La donna ha poi confessato di aver avuto problemi personali e di autostima durante il periodo del suo coinvolgimento con il boss: «Era un momento difficile sia con mio marito che in famiglia. Io vedo sempre il bene nelle persone, e lui con me era gentile».
La condanna
La sentenza di primo grado ha inflitto a Lorena Lanceri la pena più severa tra i complici del boss, mentre il marito, Emanuele Bonafede, è stato condannato a 6 anni e 8 mesi per favoreggiamento e procurata inosservanza della pena. Matteo Messina Denaro, catturato il 16 gennaio 2023 e deceduto per un cancro il 25 settembre 2023, continua a lasciare dietro di sé una scia di storie e responsabilità che emergono dai processi.
La vicenda di Lorena Lanceri rappresenta uno spaccato di un mondo dove la fedeltà e il legame personale si intrecciano con la criminalità, generando una realtà complessa e drammatica.