Cronaca
Pace fiscale, in arrivo modifiche al concordato per le partite IVA
Le nuove proposte di modifica del concordato preventivo biennale mirano a incentivare la partecipazione dei contribuenti autonomi, migliorando così il gettito fiscale e contribuendo alla stabilità finanziaria del Paese. Tuttavia, l’efficacia di queste misure dipenderà dall’implementazione pratica e dall’accoglienza da parte dei contribuenti.
Il governo italiano sta considerando nuove modifiche al concordato preventivo biennale per renderlo più attraente per le partite IVA. Attualmente, solo poche centinaia di contribuenti su oltre due milioni hanno aderito all’accordo, che prevede tasse predeterminate e zero controlli fiscali per il biennio 2024-2025.
Evasione fiscale sempre in agguato
Nonostante le buone entrate fiscali nei primi mesi del 2024, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti è preoccupato per l’evasione fiscale persistente. Il basso numero di adesioni al concordato indica che le attuali condizioni non sono sufficientemente allettanti per i contribuenti autonomi. Che fare? Su suggerimento delle Commissioni parlamentari, il Governo sta lavorando a nuove misure per rendere il concordato più appetibile:
Flat Tax sul maggior reddito
Si propone di tassare con un’imposta sostitutiva variabile dal 10 al 15% il maggior reddito dichiarato dai contribuenti che aderiscono al concordato. Questo rappresenterebbe uno sconto significativo rispetto all’aliquota marginale, che può superare il 40%.
Rateizzazione degli acconti
Si sta considerando la possibilità di permettere ai contribuenti di pagare gli acconti fiscali a rate al momento dell’adesione al concordato, per ridurre il peso immediato dell’operazione. Tuttavia, questa misura presenta delle difficoltà nell’essere tradotta in legge.
Quale sarà l’impatto sul bilancio 2025?
Il fallimento del concordato potrebbe complicare la messa a punto del bilancio 2025, che richiede risorse per oltre 30 miliardi di euro per rispettare le nuove regole di finanza pubblica dell’UE e confermare sgravi fiscali, contributivi e previdenziali. Le risorse attese dal concordato sono cruciali per la riduzione del deficit e la conferma del taglio del cuneo fiscale e della riforma Irpef.
Quali sono le regole del concordato fiscale biennale
Il concordato fiscale biennale prevede l’apertura agli autonomi forfettari e ai soggetti agli Indici Sintetici di Affidabilità (Isa); benefici per i contribuenti che accettano di pagare una somma predeterminata nel biennio 2024-2025 in cambio della garanzia di non subire controlli fiscali.
Infine la determinazione del pagamento. Ovvero l’Agenzia delle Entrate stabilisce l’importo da pagare basandosi sui dati forniti dai contribuenti, con pretese più elevate per i meno affidabili.