Politica
Dalle Nutella stories ai complotti: le chat esplosive di FdI e l’ira del Capitano tradito
Dalle chat inedite di Fratelli d’Italia emergono giudizi impietosi su Salvini. Lui rivendica complotti dei servizi segreti, FdI cerca la talpa. Intanto, la politica si riduce a uno scambio di insulti al gusto di Nutella.
In principio c’era la Nutella. Quella che Matteo Salvini postava ogni mattina sui social per farci sapere che lui era uno di noi: il ragazzo della porta accanto, col cucchiaino di crema alle nocciole e un sorriso furbo. E, strano ma vero, saliva pure nei sondaggi. «Ma quando uno scende e scende, poi non risale», sentenzia ora la ministra Elisabetta Casellati, che sembra aver imparato le regole del mercato azionario applicate alla politica. Peccato che il soggetto in questione non sia un titolo azionario, ma il leader della Lega.
Benvenuti nel teatrino tragicomico della destra italiana, dove l’ultima frontiera della lotta politica è la chat di gruppo. Le conversazioni private di Fratelli d’Italia – raccolte nel libro “Fratelli di chat” del giornalista Giacomo Salvini – rivelano un universo parallelo fatto di giudizi impietosi, complotti immaginari e insulti che farebbero impallidire un film di Verdone. E chi ci finisce nel mirino? Ovviamente lui, il Capitano, che viene definito pagliaccio e bimbominchia.
La reazione della Lega è degna di una soap opera: dapprima il gelo, poi lo sdegno, infine il complotto. Salvini ci tiene a far sapere che «non sono un guardone e non sbircio le chat», ma ci tiene anche a tirare in ballo i servizi segreti: «Mi hanno rovinato la carriera ben prima di Meloni», dichiara ai giornalisti, evocando misteriose trame degne di uno spy movie di serie B.
La caccia alla talpa
Mentre Salvini grida al complotto e annuncia il congresso della Lega per marzo (giusto in tempo per prepararsi alla primavera calda), Fratelli d’Italia non resta a guardare. È caccia alla talpa. E già si sprecano le ipotesi sul traditore: sarà un ex escluso dalle stanze del potere? O forse un militante deluso, di quelli che non sono mai entrati nel “giro giusto”? La ricerca somiglia sempre più a una puntata di Chi l’ha visto?, ma con meno pathos e molti più meme.
Il vero nodo, però, è un altro. Non cosa si dice nelle chat, ma il fatto che qualcuno abbia osato pubblicarle. Perché – sia chiaro – non è un problema insultare il proprio alleato di governo definendolo ridicolo. È un problema se qualcuno lo scopre. Così, invece di fare un esame di coscienza, si minacciano azioni legali contro chi ha osato portare alla luce le parole scritte.
La retromarcia di Salvini
Non manca, infine, la retromarcia d’ordinanza. Dopo aver evocato trame oscure, il Carroccio precisa: «Quando parliamo di regolamenti di conti nei servizi di intelligence, ci riferiamo a ciò che leggiamo sui giornali». Insomma, è colpa dei giornali, mica loro. Perché, nella migliore tradizione italiana, la colpa è sempre di chi racconta, mai di chi agisce.
Intanto Giorgia Meloni getta acqua sul fuoco, postando una foto a cena con Salvini e la rassicurante frase: «La stima nei suoi confronti è nei fatti». Una stretta di mano digitale che dovrebbe rasserenare gli animi. Peccato che, a giudicare dai sondaggi e dalle chat, il patto di alleanza tra Lega e Fratelli d’Italia sembri sempre più simile a un matrimonio di convenienza, con i consueti tradimenti, ripicche e incomprensioni.
Ma attenzione: il congresso della Lega si avvicina e il Capitano non ha intenzione di mollare. Riuscirà a risalire la china a colpi di selfie e Nutella? O la nuova era della destra italiana sarà solo un lungo scambio di messaggini velenosi e complotti immaginari? Ai posteri l’ardua sentenza. E, nel frattempo, occhio alle chat.