Cronaca
Si celebra oggi in tutta Italia la festa della Liberazione
Il 25 aprile è più di una data nel calendario italiano: è il simbolo della resistenza e della libertà. Questa celebrazione commemora l’epica lotta dei partigiani contro l’oppressione nazifascista durante la Seconda Guerra Mondiale.
Ogni 25 aprile, l’Italia si colora di festa e di memoria. È il giorno in cui si celebra la Festa della Liberazione, un momento sacro nel calendario nazionale che commemora l’insurrezione dei partigiani italiani contro l’oppressione nazifascista durante la Seconda Guerra Mondiale. Ma cosa si nasconde dietro questa data così significativa?
Il seme della Resistenza
Tutto ebbe inizio l’8 settembre 1943, quando l’Italia firmò l’armistizio con gli Alleati. Da quel momento, le prime fiamme della Resistenza iniziarono a ardere, dando vita alle prime bande di partigiani che si opposero con coraggio e determinazione all’occupazione nazista. Questi eroi anonimi, sparsi per tutto il territorio italiano, si unirono sotto l’ideale comune di libertà e giustizia.
Il CLN: Cuore della Resistenza
Il Comitato di Liberazione Nazionale (CLN), fondato a Milano nel febbraio 1944, divenne il fulcro dell’organizzazione partigiana. Il suo obiettivo era chiaro: coordinare le varie formazioni partigiane sparse per il Paese e preparare l’insurrezione contro l’oppressore nazifascista.
L’alba della Liberazione
Il 25 aprile 1945 segna il culmine di questa lotta eroica. Mentre gli eserciti alleati sfondavano la linea Gotica, i partigiani italiani, guidati da figure come Alfredo Pizzoni, Luigi Longo, Sandro Pertini e Leo Valiani, proclamarono l’insurrezione nazionale contro i tedeschi. È il giorno in cui l’Italia si alzò in piedi, ribellandosi all’occupazione e abbracciando la speranza della libertà.
Il tramonto del regime
Il 25 aprile è anche il giorno in cui la dittatura fascista giunse al suo triste epilogo. Benito Mussolini, vedendo crollare il suo regime sotto i colpi dei partigiani, cercò di fuggire, ma fu catturato e giustiziato insieme a Claretta Petacci. Le loro salme appese a testa in giù a piazzale Loreto a Milano, simboleggiarono la fine di un’era buia e l’inizio di una nuova era di libertà.
La nascita di una festa nazionale
Fu nel 1946 che il presidente del Consiglio Alcide De Gasperi propose che il 25 aprile diventasse festività nazionale. Il re Umberto II, accogliendo la richiesta, stabilì ufficialmente la ricorrenza, dando così alla nazione un giorno per celebrare la sua rinascita.
La tradizione della memoria
Ogni anno, il presidente della Repubblica depone una corona di fiori all’Altare della Patria, mentre in molte città italiane si svolgono cortei e manifestazioni per onorare la memoria dei partigiani caduti. A Milano, il corteo dell’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani Italiani) è un momento toccante di commemorazione e di riaffermazione dei valori di libertà e democrazia.
Il 25 aprile è più di una festa, è un simbolo di speranza e di resilienza. È il ricordo di chi ha sacrificato la propria vita per un’Italia libera e democratica, e un monito per le generazioni future a custodire gelosamente i valori di libertà, uguaglianza e solidarietà. Viva il 25 aprile, viva la libertà.