Speciale Olimpiadi 2024

L’allenatore di Marcell Jacobs accusato di molestie: espulso dalle Olimpiadi!

A Rana Reider è stato ritirato l’accredito dopo la denuncia di tre donne alla Corte di Broward, in Florida, per molestie sessuali. A Parigi è allenatore personale di Andre Degrasse atleta del Canada. L’avvocato: «Sanzione iniqua»

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    A Rana Reider, il celebre coach americano dello sprint che allena anche Marcell Jacobs in Florida, è stato revocato lunedì l’accredito olimpico che il Canada gli aveva concesso in quanto coach di Andre Degrasse, olimpionico dei 200 metri. Reider, inibito per un anno dai campi di gara dalla federazione americana per «comportamenti inappropriati verso una giovane atleta», provvedimento scaduto lo scorso maggio, è tutt’ora «in prova» per evitare recidive.

    Le accuse e la revoca dell’accredito

    Reider sarebbe stato denunciato da tre donne americane per molestie sessuali, verbali ed emotive alla Corte di Broward, in Florida. L’avvocato del coach, Ryan Stevens, parla di «sanzione iniqua» e accusa una delle tre denuncianti di cercare visibilità e denaro. Reider, americano, era stato accreditato dal Comitato olimpico canadese come allenatore personale, dunque non nello staff del Team Canada. Ma ora, come richiesto da World Athletics (la Federazione mondiale dell’atletica), probabilmente dietro sollecitazione del Cio, è stato lo stesso Comitato canadese a ritirargli l’accredito. Reider non potrà quindi più accedere agli impianti dove si svolgono gli allenamenti.

    Gli effetti su Marcell Jacobs

    Questa situazione non avrà effetti sulle Olimpiadi di Jacobs, allenato da Reider da circa un anno. Dopo aver chiuso al quinto posto la finale dei 100 metri, l’azzurro è ora in lizza per la staffetta 4×100.

    L’avvocato di Reider: «Denunce di ex atleti in cerca di soldi»

    Il coach di Jacobs, Rana Reider, è stato «ingiustamente privato delle sue credenziali di allenatore olimpico, sulla base di affermazioni vecchie di anni in una causa intentata da ex atleti in cerca di guadagno finanziario». Così ha dichiarato l’avvocato di Reider, Ryan Stevens, al The Guardian. «È un brutto giorno per le Olimpiadi quando la paura di una cattiva pubblicità da parte di un organo di governo ha la priorità sugli atleti», ha detto ancora Stevens. Stevens ha confermato che «l’allenatore Reider non ha sanzioni pendenti contro di lui da parte di alcun organo di governo». «Quelli che vengono feriti in tutto questo sono gli atleti improvvisamente costretti a competere senza l’allenatore scelto, incluso uno dei migliori velocisti del Canada», ha concluso Stevens.

    La vicenda mette in luce il delicato equilibrio tra le accuse personali e l’impatto che queste possono avere sulla carriera degli atleti che dipendono dai loro allenatori. Resta da vedere come si evolverà la situazione e quali ulteriori sviluppi emergeranno nelle prossime settimane.

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