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Speciale Olimpiadi 2024

Splendido oro per Marta Maggetti nel windsurf con una prova straordinaria

Marta Maggetti conquista l’oro nel windsurf a Parigi 2024. A ventiquattro anni dall’ultima vittoria olimpica di Alessandra Sensini, l’atleta cagliaritana trionfa con una strategia impeccabile

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    Marta Maggetti ha scritto una nuova pagina nella storia del windsurf italiano, conquistando la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Parigi 2024, ventiquattro anni dopo il trionfo di Alessandra Sensini. La sua vittoria non è stata solo un risultato, ma un capolavoro tattico, frutto di un’intuizione durante la bolina che le ha permesso di virare in anticipo rispetto alle avversarie. Questo, insieme a un errore della favoritissima britannica Emma Wilson, ha proiettato Maggetti in testa, lasciando dietro di sé anche l’israeliana Kantor.

    Una vittoria inaspettata ma meritata

    Nonostante la medaglia d’oro sia arrivata in modo inaspettato, non è stata del tutto sorprendente per chi conosce il percorso di Marta Maggetti. La cagliaritana, infatti, ha già dimostrato il suo valore diventando campionessa del mondo proprio in Francia. La sua partecipazione alle Olimpiadi di Tokyo, dove arrivò quarta, fu un punto di partenza per la sua ascesa verso l’oro. Arrivata terza in finale, dopo aver scartato due posizioni meno brillanti (un quindicesimo e un ventesimo posto), ha dimostrato che credeva fermamente nel suo sogno olimpico.

    Un talento nato in famiglia

    La passione di Marta per il windsurf è nata in famiglia. “Mio padre faceva windsurf, mia madre ogni tanto qualche regata,” ha raccontato. Ha iniziato a praticare questo sport a soli 8 anni al Circolo, dove ha trovato un gruppo di coetanei con cui allenarsi e gareggiare. “Mi piaceva competere. Sono andata bene, nel 2010 sono entrata nel giro della Nazionale: avevo più o meno 14 anni. Da qui, la giovanile in Techno 293, poi a 18 anni l’RS, ho fatto i primi quattro anni con la squadra olimpica e ho cominciato a sognare i Giochi.”

    Un percorso verso l’oro

    Il percorso verso il trionfo di Marta Maggetti non è stato privo di sacrifici. Ha perso un anno di scuola, come ha spiegato lei stessa, perché non tutti comprendono quanto lo sport sia una parte fondamentale dell’educazione. La sua determinazione e il suo talento l’hanno portata a vincere questa ambita medaglia d’oro, ispirata dal suo idolo, il windsurfista olandese Dorian van Rijsselberghe, due volte medaglia d’oro olimpica.

    Un sogno che si realizza

    Il sogno di Marta Maggetti si è finalmente realizzato, portando a casa una medaglia d’oro che rappresenta non solo una vittoria personale, ma anche un trionfo per tutto il windsurf italiano. “Ho cominciato a sognare i Giochi fin da quando ho iniziato a praticare questo sport seriamente,” ha detto. E ora, quel sogno si è trasformato in una realtà dorata.

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      Imane Khelif denuncia anche Musk, Trump, Salvini e J.K. Rowling per cyberbullismo

      Imane Khelif, medaglia d’oro nella boxe femminile, ha depositato una denuncia per cyberbullismo presso il polo giudiziario francese, citando esplicitamente Elon Musk, J.K. Rowling e Matteo Salvini. La vicenda ha scatenato polemiche internazionali e coinvolge anche personalità politiche di alto profilo come Donald Trump.

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        Imane Khelif, la pugile algerina vincitrice della medaglia d’oro nella categoria 66 kg di boxe alle Olimpiadi di Parigi, non si accontenta del suo trionfo sul ring. La campionessa ha deciso di andare fino in fondo, depositando una denuncia per cyberbullismo presso il polo giudiziario francese, specializzato in questo tipo di reati. Nel documento, Khelif ha citato esplicitamente due personalità di spicco che l’hanno attaccata sui social media: Elon Musk, il miliardario proprietario di Tesla e di X, e J.K. Rowling, l’autrice della saga di Harry Potter.

        La Procura di Parigi ha già confermato l’avvio di un’inchiesta in merito. La polemica era esplosa dopo che l’italiana Angela Carini aveva abbandonato il ring durante il primo incontro contro Khelif, lamentandosi di uno dei colpi ricevuti. In seguito, Giorgia Meloni aveva espresso dubbi sulla femminilità dell’algerina, affetta da iperandrogenismo, affermando che “atleti con caratteristiche genetiche maschili non dovrebbero essere ammessi alle gare femminili”.

        Sulla scia di questo episodio, numerose personalità hanno espresso il loro sostegno a Carini. Tra queste, Elon Musk ha pubblicato un messaggio transfobico a favore della pugile italiana, e J.K. Rowling, nota per le sue controverse opinioni sulle questioni di genere, ha scritto diversi post su X contro Khelif, dichiarandosi scioccata che il Comitato Internazionale Olimpico permettesse “a un uomo di picchiare una donna in nome dello sport”. Anche Matteo Salvini, vicepremier e leader della Lega, è finito nel mirino di Khelif per un suo tweet contro la partecipazione di atleti trans alle competizioni femminili, ribadendo la necessità di “proteggere le donne nello sport”.

        L’avvocato di Khelif, Nabil Boudi, ha dichiarato che “l’inchiesta penale dovrà stabilire chi ha orchestrato questa campagna di odio, misoginia e razzismo, e chi l’ha alimentata”. Ha aggiunto che, oltre a Musk, Rowling e Salvini, potrebbe essere incluso nella denuncia anche Donald Trump, che su X aveva promesso di “impedire agli uomini di partecipare alle gare femminili” se fosse stato rieletto.

        Intanto, Khelif è rientrata ad Algeri, dove è stata accolta trionfalmente, persino dal ministro dello Sport Abderrahmane Hammad. La pugile, che non ha ancora incontrato il presidente Abdelmadjid Tebboune, è diventata un simbolo di orgoglio nazionale. Tuttavia, la vicenda ha sollevato tensioni geopolitiche, in particolare con la Russia, storico alleato dell’Algeria, che ha espresso critiche implicite durante una sessione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Anche le dichiarazioni di Meloni hanno suscitato reazioni negative in Algeria, nonostante l’Italia sia uno dei principali partner del paese nordafricano in Europa, soprattutto per le forniture di gas naturale.

        La storia di Imane Khelif, dalla vittoria sul ring alla battaglia legale, riflette non solo la lotta contro i pregiudizi di genere, ma anche le complesse dinamiche politiche e sociali che accompagnano le sue azioni.

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          L’Italia a Parigi vince il medagliere delle beffe: sono 25 le medaglie di legno!

          L’Italia domina la classifica delle medaglie di legno alle Olimpiadi di Parigi 2024: il medagliere delle beffe vede gli Azzurri primeggiare con 25 quarti posti. Dai salti mancati di Stefano Sottile all’amarezza della staffetta 4×100 maschile, ecco le discipline e gli atleti che hanno sfiorato il podio lasciando spazio a tanto rammarico.

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            “Dà un po’ fastidio arrivare quarto con la stessa misura del terzo, l’immagine che mi porto è la medaglia di legno”. Le parole di Stefano Sottile, quarto nella gara del salto in alto e ultimo bronzo mancato in ordine di tempo alle Olimpiadi di Parigi 2024, spiegano bene quali sono il senso di smarrimento e la rabbia per aver fallito il podio e, al tempo stesso, la soddisfazione per aver dato tutto anche se non è bastato. Assaporare quest’aroma agrodolce è capitato all’Italia per ben 25 volte, finendo in cima al medagliere della sfortuna.

            A Tokyo 2021 furono appena 11 le opportunità sfumate, a Parigi 2024 sono più del doppio. In realtà sarebbero 20 alla luce di come sono calcolati i piazzamenti nel judo e nel taekwondo, dove sono 2 le medaglie di bronzo assegnate. Gli sconfitti nelle finali e nelle semifinali sono ufficialmente classificati come quinti. Un tecnicismo che, purtroppo, non cambia la sostanza degli eventi: ovvero il grande rammarico per come sono andate le cose e per un bottino di medaglie che poteva essere ancora più ricco. In totale, le medaglie vinte sono state 40 (come tre anni fa in Giappone ma con più ori), valendo il 9° posto nel medagliere ufficiale.

            Tutti i quarti posti dell’Italia alle Olimpiadi 2024

            Come si arriva a questo risultato? Una precisazione aiuta a orientarsi. Bisogna tenere conto del fatto che nel novero delle cosiddette ‘medaglie di legno’ sono finite anche le sconfitte rimediate nelle finali per salire sul podio di alcune discipline, nonostante da regolamento le sconfitte siano state ufficialmente conteggiate come quinto posto: è successo nel judo (gli Azzurri ne hanno fallite 4 con Odette Giuffrida, Manuel Lombardo, Antonio Esposito, nella prova a squadre miste) e nel taekwondo, con la malasorte che ha impedito a Vito Dell’Aquila, infortunato in semifinale, di competere per il bronzo (anche a lui è toccato il quinto piazzamento).

            Si spiega così questo insolito esito che ha rimpinguato quella classifica beffarda: i due semifinalisti battuti affrontano due avversari ripescati dai quarti di finale e i due sconfitti nelle finaline sono classificati come quinti e non quarti.

            Italia in cima alla classifica della sfortuna, seguita dalla Francia

            In linea di massima, secondo l’account @FFlouse (al netto dei possibili ultimi aggiornamenti nell’attesa dei resoconti definitivi), l’Italia ha fatto meglio/peggio della Francia (19 quarti posti, seconda) seguita anche da: Stati Uniti (18); Gran Bretagna (17); Spagna (16); Germania, Cina, Canada, Olanda (13); Brasile (12) a completare la top 10 del destino che si è messo di traverso.

            Ecco i venticinque “quasi bronzi” italiani

            Stefano Sottile – Salto in alto maschile
            Elena Bertocchi e Chiara Pellacani – Tuffi, sincro trampolino 3 metri
            Alice Volpi – Scherma, fioretto individuale
            Luca Braidot – Mountain bike uomini
            Benedetta Pilato – Nuoto, 100 rana
            Simona Quadarella – Nuoto, 1500 stile libero
            Simona Quadarella – Nuoto, 800 stile libero
            Massimo Stano – Marcia 20 km uomini
            Lodo, Abagnali, Vicino, Kohl – Canottaggio, 4 senza maschile
            Alice D’Amato – Ginnastica artistica, all-around femminile
            Lorenzo Marsaglia, Giovanni Tocci – Tuffi, 3 metri sincro uomini
            Tammaro Cassandro – Tiro a volo, skeet
            Nadia Battocletti – Atletica leggera, 5000 metri
            Consonni, Balsamo, Fidanza, Guazzini – Ciclismo su pista, inseguimento a squadre femminile
            Larissa Iapichino – Salto in lungo femminile
            Domenica Acerenza – 10 km di nuoto
            Riccardo Pianosi – Kite
            Chiara Pellacani – Tuffi, trampolino 3 metri
            Italvolley maschile
            Melluzzo, Jacobs, Patta, Tortu – Atletica, staffetta 4×100
            Odette Giuffrida – Judo, -52 kg
            Manuel Lombardo – Judo, 73 kg
            Antonio Esposito – Judo, -81 kg
            Squadra mista – Judo
            Vito Dall’Aquila – Taekwondo, -58 kg.

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              Speciale Olimpiadi 2024

              Le ragazze di Velasco travolgono gli USA: Italia campione olimpica nel volley!

              Con un dominio assoluto, l’Italia di Julio Velasco conquista il suo primo oro olimpico nella pallavolo femminile, battendo gli Stati Uniti 3-0. Una prestazione eccezionale di Paola Egonu, autrice di 22 punti, trascina le azzurre alla vittoria in un match indimenticabile. Dopo l’amarezza di Tokyo, questa volta l’Italia è stata inarrestabile, regalando al Paese un trionfo storico che rimarrà per sempre nella memoria.

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                L’Italia del volley femminile ha scritto una pagina indimenticabile nella storia dello sport. Con una prestazione impeccabile, le ragazze di Julio Velasco hanno conquistato la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Parigi 2024, battendo nettamente gli Stati Uniti con un perentorio 3-0 (25-18, 25-20, 25-17). Questa vittoria rappresenta il primo oro olimpico per la pallavolo femminile italiana, una conquista che brilla grazie anche all’apporto straordinario di Paola Egonu, protagonista assoluta con 22 punti.

                Il match ha visto un’Italia concentrata e determinata fin dai primi scambi. Le azzurre sono scese in campo con una grinta e un entusiasmo che hanno messo subito in difficoltà le avversarie. Il primo set ha visto l’Italia partire forte, portandosi rapidamente avanti con un vantaggio che le americane non sono mai riuscite a colmare. Egonu, in particolare, è stata devastante, mettendo a segno 11 punti nel solo primo set e dimostrando una precisione e una potenza incredibili.

                Anche nel secondo set, le campionesse olimpiche in carica hanno provato a reagire, ma l’Italia ha mantenuto il controllo, grazie a una difesa solida e a un attacco variegato che ha coinvolto tutte le giocatrici in campo. Sylla, Fahr, Danesi e Bosetti hanno tutte dato il loro contributo, mantenendo le avversarie a distanza e chiudendo il set sul 25-20.

                Nel terzo e ultimo set, il nervosismo ha preso il sopravvento tra le fila delle statunitensi, che hanno commesso diversi errori. Le azzurre, invece, hanno continuato a giocare con la stessa intensità e precisione, portando a casa un trionfo che riscatta l’eliminazione di Tokyo e corona il sogno di un’intera nazione.

                Questa vittoria non è solo un trionfo sportivo, ma anche un tributo al lavoro, alla dedizione e alla passione che Julio Velasco e le sue ragazze hanno messo in ogni allenamento e in ogni partita. L’oro di Parigi brilla nel medagliere italiano e resterà per sempre un simbolo di eccellenza e orgoglio.

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